Capitolo 4

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«No Sophie, no, 2 per 3 fa 6! Non fa 5, come devo fare con te?»
Allontanai un attimo il cellulare per abbandonarmi allo sconforto. Sophie e la matematica sono due rette parallele, non si incontreranno mai.

«La vedo già questa F. Ma come le viene a quella cornacchia della Darbus di piazzare un compito di matematica la prima settimana di scuola? Non deve sfogarsi su di noi se il marito l'ha lasciata per scapparsene a Tenerife con una ventenne. Lui non ha nemmeno tutti i torti, immagina come sarebbe vivere nella stessa casa con quella, un inferno!»

«Non essere sempre cosí crudele» affermai senza riuscire a farmi scappare un sorriso.

«Tu invece non essere cosí buona, ti brucerai, lo sai vero?»

Non feci in tempo a rispondere che la porta della mia stanza si spalancó e mia madre entró urlando e saltando.

«Edith, mi hanno presa! Mi hanno presa!»

«Mamma calmati e respira, dove ti hanno presa?»

«All'Accademia delle Arti! Saró insegnante di yoga in quell'accademia»

Spalancai la bocca dallo stupore, era un'accademia davvero prestigiosa e importante, dove si affermano ragazzi talentuosi nelle arti: strumenti, canto, ballo, recitazione, pittura, recitazione, disegno e tutto il resto.

«Miei Dei, mamma ma è una notizia fantastica! Quando cominci?»

«Cominceró domani stesso!»

«Sono davvero felice per te, mamma.»

«Anche io, Penelope!» rispose la mia migliore amica.

«Non vedo l'ora di iniziare! Tesoro perché non mi vieni a trovare qualche volta? Magari trovi un ragazzo fra quei manzi che frequentano quella scuola» disse lei dando un cinque a Sophie.

A volte sembra che si coalizzino contro di me.

«Io sono uno spirito libero, quando lo capirete?»

«Edith ma non puoi restare sola a vita, un po' di svago ci vuole ogni tanto!»

«Ok va bene, ma dovreste smetterla anche voi di accoppiarmi con qualsiasi individuo di genere maschile sulla faccia della Terra, pensate che io non vi veda?»

Si guardarono complici e scoppiarono a ridere, come devo fare con loro?

Si guardarono complici e scoppiarono a ridere, come devo fare con loro?

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Sabato, il giorno del compito di matematica.
Penso di essere andata piuttosto bene, per fortuna era solo ripetizione, per Sophie invece non fu cosí tanto facile.
Dopo scuola e dopo aver sopportato le lamentele di Sophie per il compito di matematica andato male, mi incamminai verso l'uscita della scuola, fino a quando non mi sentii abbracciare da delle braccia muscolose. Ethan.
Lo stavo evitando dal primo giorno di scuola, non volevo riprendermi una bella cotta per lui.

«Edi, perchè mi eviti?»

«Io? Evitare te? Nah... »

«Pensi che sia stupido?»

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