La prima fonte da cui, forse, avrei tratto ispirazione per la mia storia sarebbe sicuramente stata umana.
Perché io ho tanta fiducia negli esseri umani.
Per quanto, a volte, mi infastidiscano, inevitabilmente mi piacciono.
Così, ho pensato che, come mia prima ricerca, mi sarei rivolta ad una persona, e non ad una qualunque.
Ho scelto Daniela, un essere alto meno di un metro e pesante venti chili circa, che preferisce camminare scalza, anche d'inverno.
Ha questo incontrollabile bisogno di, improvvisamente, sedersi, slacciarsi le scarpe, gettarle all'aria, sfilarsi le calze, gettarle all'aria e sentire il freddo sotto le piante dei piedi.
Inutili i rimproveri della madre.
A Daniela piace così.
Ed io ho scelto lei perché, nonostante sia una bambina di cinque anni (sei a Dicembre, il giorno prima della vigilia di Natale), é molto curiosa e mi fa tanto ridere.
Inoltre, risponde sinceramente, dimostrando anche qualche anno in più di quelli che ha.
Ho scelto lei anche perché non sarei mai andata ad un adulto a dirgli: "Ehi, salve, vorrei scrivere un libro. Su cosa secondo te?"
Non ci sarei mai andata e mi piacerebbe dire perché sono insensibili, privi di fantasia o troppo fossilizzati sul loro lavoro.
In realtà la spiegazione é un'altra ed un po' meno favolistica, meno tratta da " Il piccolo principe": mi vergogno a confessare a qualcuno più alto di me, magari con la barba, qualche ciuffo argentato fra i capelli e piccole leggere rughe sul viso, di aver deciso di scrivere un libro.
Non che ci sia niente di male, ovviamente, ma é solo che é così importante che non voglio che sia frainteso o, peggio ancora, deriso.
Sminuito.
Quindi sì, ho optato per una bambina di cinque anni abbastanza codardamente, per non dover reggere nessun confronto.
Però dai, in fondo chi meglio di un bambino può aiutarci quando si tratta di fantasticare?
Soprattutto se, poi, si tratta da Daniela, un esserino abbastanza insopportabile da sveglia e leggermente tollerabile quando dorme.
La stessa che, quando quest'estate sua madre, presa da un momento di pazzia, mentre le faceva il bagnetto, le ha tagliato con un colpo secco circa trenta centimetri di capelli lunghissimi e castani, boccolosi alla fine, e tutta la famiglia ha reagito con un "No, Daniela, perché? Stai bene, eh, ma i capelli lunghi! Erano così belli...", lei, con una spiccata maturità ha risposto, rassicurando: "Ma tanto poi ricrescono".
Ho dovuto seguirla in bagno, proprio perché non volevo che qualcuno di indesiderato ci sentisse.
Lei si stava lavando le mani, ovviamente salendo su uno sgabello, altrimenti non sarebbe mai arrivata al lavandino.
Con troppo sapone sulle sue manine e con il getto d'acqua fortissimo, si specchiava.
Daniela é anche un po' vanitosa, ma, del resto, é donna.
All'improvviso le ho detto: "Dani, ma se uno volesse scrivere un libro, di che cosa dovrebbe parlare? Che storia consiglieresti di raccontare?"
Ricordò che mi guardò per un istante dubbiosa, come se ci avesse meditato seriamente.
Inarcò leggermente le sopracciglia, strinse le labbra e, dopo aver detto "Fammi pensare", esclamò: "La storia di una principessa".
Una risposta alquanto prevedibile e per nulla preoccupante, in realtà.
Sarebbe stato strano ed allarmante se mi avesse parlato di eventi disagiati, mostri che divorano bambini o fate assassinate dai draghi.
Non credo la nostra conversazione avesse proseguito. Deve essersi fermata lì, al suo entusiasmo nell'iniziare ad immaginare castelli incantati e nella mia delusione nel non aver trovato la mia storia.
Diciamo che me lo aspettavo e che ho voluto condurre un esperimento: sicuramente i bambini hanno più originalità e capacità di vivere in mondi diversi, ma, alla fine, siamo tutti attratti da ciò che ci piace e cerchiamo di circondarci con i nostri stessi interessi.
Mi spiego meglio: un bambino, invece, mi avrebbe consigliato la storia di un drago o di un supereroe. Ognuno cerca ciò che vuole.
Fatto sta che io, per Daniela, avrei dovuto raccontare di una principessa.
Fatto sta che io non ho trovato la storia.
Fatto sta che devo ancora cercarla.
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ALLA RICERCA DI UNA STORIA
General FictionA chiunque abbia scritto un libro, a chiunque voglia farlo. A chiunque piaccia leggere, a chiunque piaccia scrivere. Ai libri.