Capitolo 3.

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Il mattino seguente fu un vero e proprio strazio.
Ero ancora molto stanca essendo che avevo dormito circa cinque ore. Mi mancava la mia stanza, il mio letto, la mia casa.. e mio padre ?
chissà cosa starà facendo. Sarà arrivata la sua nuova compagna? e il suo figlioccio?
Dopo lo chiamerò.

Mi stropiccio gli occhi, come mio solito appena sveglia, e riesco ad intravedere una figura davanti a me. Per poco non mi veniva un infarto. Da quanto tempo stava lì a fissarmi?

«Posso sapere che hai da guardare?» dico seccata. Ma senza risposta.

Continuava a guardarmi, seguendo ogni mossa che facevo con un sorrisetto sulle labbra, e la cosa mi fece innervosire ancora di più.

«Tu non sei normale. E adesso che hai da ridere? Mi sveglio e ti ritrovo davanti a me che mi guardi mentre dormo. Da quanto sei qua dentro? E la tua ragazza?» dico guardandolo a mia volta ma lui si alzò dal letto ed uscì dalla stanza, senza rispondere alle mie domande.

Quel ragazzo non c'è la fa.

Vado a farmi una doccia, e mi preparo per andare a lezione. Non so bene cosa mettermi così opto per dei leggins neri e un top grigio. Le mie converse nere e una giacca in jeans sopra.
Mi lego i capelli con una coda di cavallo, prendo la mia borsa con i libri ed esco anch'io dalla stanza.

Ovviamente la mia classe era dall'altra parte dell'istituto. E per poco non feci ritardo.

L'unico posto libero era vicino ad una ragazza dai capelli castani, quindi non ho molta scelta su dove sedermi.

Nemmeno il tempo di appoggiare le mie cose sul banco che entra la professoressa di spagnolo salutando tutti gli alunni

«Buongiorno a tutti ragazzi. Da oggi ci sarà con noi una nuova alunna. Alexandra Smith, alzati pure.»

Oh merda.

Smith. Non voglio che qualcuno sappia che sono quella Smith. Che mi paragonino a mio padre e ai suoi soldi.

Tutti si erano ormai girati a fissarmi,avevano già capito chi fossi. Come non potevano conoscere l'uomo più ricco d'America.

Con un bel respiro, mi alzo dalla sedia salutando con un semplice 'ciao a tutti' forzando un sorriso all'intera classe che mi stava guardando letteralmente a bocca aperta, per poi risedermi.

La mia vicina di banco mi allungò la mano sorridendomi «Io sono Crystal»

Ecco una dimostrazione di quanto un cognome puoi farti rivolgere la parola dalle persone.
Fino ad un paio di minuti prima neanche mi guardava in faccia ed ora mi sorride porgendomi addirittura la mano.

Ricambio il gesto ripetendole il mio nome.

~~

La lezione passò molto velocemente così come quelle di letteratura, francese ed economia. E giuro, ogni volta che i professori comunicavamo il mio cognome ai diversi compagni di classe, i loro sguardi si concentravano su di me anziché sulle varie lezioni che stavamo svolgendo.

Finalmente potevo ritornare nella mia beata camera, ma della mia coinquilina ancora non ci sono tracce, così decido di chiamare mio padre.

«Ciao piccola, come ti stai trovando?» Il tono di mio padre sembra esser preoccupato, magari non si aspettava una mia chiamata.

«Tutto bene dai, le lezioni non sono andate così male, ho una compagna di classe che praticamente non la vedo da ieri sera, e i miei compagni delle lezioni, ogni volta che sentono il mio cognome, sembra che abbiano visto un fantasma. Ma tutto nella norma.» rispondo ironicamente.

«Ma Alex tu sei una Smith, non puoi cambiare il tuo cognome, anzi dovresti esserne fiera.» Mio padre ha faticato molto per arrivare a quello che è adesso, e non gli va molto giù che non ne vado così fiera del nostro cognome come ne va lui.

«Sisi va bene papà, ora ti lascio che vado a farmi una doccia» dico tagliando corto prima che possa iniziare con una delle sue ramanzine.

«Okay piccola, dai ci sentiamo, comportati bene mi raccomando."

«Sisi non preoccuparti,ciao papà» e chiudo.

Vado in bagno per poi iniziare ad aprire l'acqua calda, mi spoglio e mi ci butto sotto.
Quanto mi piace la sensazione del getto d'acqua sulla pelle, mi rilassa e fa sciogliere tutte le mie tensioni.

Finisco di insaponarmi e sciacquarmi, per poi avvolgermi in un asciugamano ed uscire dalla doccia.
Sento la porta della stanza chiudersi,così immagino che sia ritornata la mia coinquilina.

Ma uscendo dal bagno non è lei che mi ritrovo.
Era di nuovo lì, il famoso ragazzo di-cui-non-so-il-nome era sul letto con un computer in mano, e mi stava fissando.

«Ancora tu? Aspetta, tanto so già che non mi risponderai e che sorriderai come un ebete continuando a fissarmi. Quindi non so neanche perché cerco di parlarti, perché tanto è come se stessi parlando da sola. Quindi gentilmente puoi alzare sul tuo sedere da quel letto e uscire da questa stanza che devo cambiarmi? Grazie.» Dico non preoccupandomi dello stato in cui ero.

«Però carino.. l'asciugamano intendo» Dice con il suo solito sorrisetto stampato sulle labbra.

«Ah ma quindi parli? Oddio domani voleranno asini. Se ti piace così tanto il mio asciugamano puoi trovarlo benissimo nella tua camera ed ora ti ripeto, sei pregato di uscire da questa camera. E poi la tua ragazza non è gelosa? Insomma sei buffone.»

Scoppia a ridere. «Non vivo nel college ma a casa mia, ed lì dove ha passato la notte la mia ragazza. E no, non è gelosa per niente. Ma se ti da così tanto fastidio la mia presenza posso andarmene.»

«Non mi interessa di quello che fate o dove dormite tu e la tua ragazza,e poi si grazie, è quello che ti sto dicendo da circa dieci minuti »

Finalmente si alza dal letto ma al posto di avvicinarsi all'uscita della porta inizia a farlo verso di me. Non so che intenzioni ha, ma la mia è di tirargli uno schiaffo su quel bel faccino che si ritrova se fa un altro passo verso di me.

Si ferma a pochi centimetri da me e inizia a squadrarmi dall'altro verso il basso.

«Questo asciugamano è proprio bello.»

Infuriata per quanto sia un pervertito, cerco di tirargli uno schiaffo ma mi blocca dal polso.

«Non essere manesca con me Alexandra.» dice con un ghigno per poi lasciarmi il polso e dirigendosi verso la porta ed uscire.

Sto scoppiando, sento come un martello pneumatico nel petto.
Cosa vuole da me? Finalmente ha parlato, e per di più si ricorda anche il mio nome.
Bah, è tutto strano quel ragazzo.

//Spazio autrice

Ciao a tutti!

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!

Che cosa vuole questo ragazzo da Alexandra?
Perché è così strano?
Mette un po' d'ansia a dir la verità.

Sto notando che le visualizzazioni man mano stanno aumentando e la cosa mi fa molto piacere!

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Un bacio.❤️
- Irene

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