Capitolo 2

263 16 2
                                    

Eric

- Liberatemi ! - urlo battendo i pugni sulla porta di ferro scheggiato - Aprite! Aprite questa cazzo di porta! - 
- Smettila di urlare, sappiamo entrambi che una volta libero tenterai la fuga - risponde Omar da dietro la porta con tono piatto - Abbiamo deciso che per tuo bene starai qui - fa un respiro profondo - Ci penserò io a tirare fuori Ana e gli altri da lì -
- No ! - urlo appiattendomi contro la porta nella speranza di incrociare lo sguardo di mio padre ma lui mi da le spalle.
- Non puoi replicare Eric è già stato deciso, è troppo pericoloso mandarti lì - si volta e i nostri occhi così simili si trovano nella penombra - Con Ana, Lucy e Nash nelle mani del nemico non possiamo perdere anche te -
- Non perdereste anche me - dico con disperazione - Anzi mandando solo me ridurreste le perdite, Thomas è furbo avrà già ordinato di sparare a vista a chiunque si avvicini alla residenza - mi passo una mano tra i capelli oramai troppo lunghi - A chiunque tranne me - aggiungo forse con troppa enfasi ricevendo così una sua occhiataccia.
- Hai ragione se vede te non ordinerà che ti sparino - si volta a guardarmi e per un istante mi illudo di averlo convinto ma la,mia convinzione dura meno di qualche secondo perche lui subito aggiunge - lo farà personalmente, ha sempre voluto farti un buco tra gli occhi -
- Non riuscirebbe a centrarmi tra gli occhi nemmeno se gli fossi di fronte, non ha mai avuto una buona mira - gli assicuro - Forse mi colpirebbe di striscio la tempia ma dubito che con la sua mano tremante possa... -
- Basta ! - urla interompendomi a metà frase - Credevo che tu, con Anastasia nelle mani Thomas, capissi la gravità della situazione. Invece no ! Sprechi tempo a cercare di convincermi a farti uscire e a fare ironia ! Sei solo un bambino Eric, un bambino che ha avuto la carica di leader grazie alla raccomandazione del padre ! - le sue ultime parole mi colpiscono più di uno schiaffo, facendomi quasi dimenticare la disperazione provocata dalla distanza di Anastasia.
Per un attimo rimane fermo in mobile come se le sue stesse parole lo avessero pietrificato, i nostri sguardi si trovano e nel suo riesco a scorgere il pentimento.
- Manderò qualcuno a riferirti eventuali risvolti - lo dice con così tanta freddezza che per un istante al suo posto vedo Gale, mi riscuoto non volendo sprofondare nei ricordi.
- La distanza da Anastasia mi sta mandando fuori di testa - ammetto con voce flebile ma abbastanza alta da farmi sentire da lui, fermo davanti alla porta e con la mano stretta intorno alla maniglia.
- Darei di tutto per sapere se sta bene - continuo capendo di aver attirato la sua attenzione - Vorrei prendere il suo posto... - mi fermo indeciso se continuare ma sembra che la mia bocca abbia già deciso per me - Ho passato l'ultimo mese sull'orlo della depressione, preoccupato per lei e terrorizzato dalla prospettiva di perderla.
Ferito com'ero sapevo di non poter fuggire eppure continuavo a provare, non solo perché non farlo mi faceva sentire un codardo, ma perché in quei pochi attimi di fuga, mentre ero straziato dal dolore mi sentivo vivo - mi fermo qualche secondo per permettere a lui di assimilare la cosa e per aiutare me stesso ad accettare la verità - Lo so, può sembrare sadico e autolesionista ma, in questo momento l'unica cosa che mi fa sentire vivo e il dolore -
- Se lei.... - mi fermo non riuscendo a pronunciare ad alta voce morisse, prendo un respiro profondo e ritento ma le parole mi si bloccano in gola, scuotendo la testa decido di non torturarmi - Se non tornasse da me, io non riuscirei a vivere - abbasso per un attimo la testa è mi soffermo a guardare il suo nome tatuato sul mio polso, con voce tremante aggiungo - Se lei non torna io non mi lascerò vivere - a quella rivelazione gli occhi di Omar scattano su di me.
Senza dire una parola mi lascia solo nella mia cella con il peso della mia rivelazione che mi crolla addosso.

......................

Spazio Autrice

Buona sera a tutti miei cari lettori.
Visto che non pubblicavo da diverso tempo ho deciso di lasciare il capitolo così in modo da non lasciarvi troppo in sospeso.
Comunque ho deciso che per questo terzo, e ultimo libro, i capitoli saranno brevi e quasi sempre da un unico punto di vista e per questo aggiornerò più frequentemente e con regolarità ( spero ).
Per quanto riguarda il capitolo che ne pensate dello stato di sconforto di Eric ? E della sua rivelazione ? Pensate che le parole di Omar siano sincere o dettate dalla rabbia ?Secondo voi se Ana morisse arriverebbe a tanto ?
Fatemelo sapere in un commento.

P.S

Vi piace la nuova ( e definitiva ) copertina ?

If Only Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora