12 Novembre 2018.
5.37 p.m.Il telefono di Happy squilla insistente. È la terza chiamata che riceve dallo stesso mittente.
"Marmocchio"
L'uomo alza gli occhi al cielo. Oggi è il suo giorno libero, e si era ripromesso che non avrebbe risposto a nessuna telefonata di lavoro, ma sa che se non risponderà il ragazzo lo chiamerà per tutto il giorno.
E poi dopo l'incidente con l'avvoltoio non vuole più rischiare di sottovalutare Spider-Man. Prende il telefono.
-Ragazzino, cosa vuoi?
-Happy...?
La voce squillante del bimbo ragno non lo assorda come suo solito. Sembra quasi che Peter sia triste per qualcosa.
-Cosa c'è?
Risponde brusco, ma per un attimo smette di essere infastidito. Quel tono moscio lo preoccupa più di quello che vorrebbe.
-È solo che... è morto l'autista dell'autobus della scuola, e domani vorrei andare al funerale, ci terrei tanto... ma May è di turno, non può accompagnarmi, e la chiesa è lontana, non penso di poter andare in costume, sarebbe troppo sospetto se ci fosse Spider-Man e non Peter, e il signor Stark ha detto che posso usare una delle sue macchine quando mi va, ma costano più di casa mia e sinora ho guidato solo con May in un parcheggio, e quindi...
-Ehi, ehi, ehi. Non ho bisogno di sentire la storia della tua vita, bimbo. Bastava chiedere semplicemente se avrei potuto accompagnarti. A che ora è?
-Alle nove, ma...
-Non posso. Anche Tony ha un impegno per quell'ora, un altro funerale.
-Oh mi dispiace... chi è...?
Happy alza le spalle, anche se Parker non può vederlo.
-Il suo corriere espresso preferito. Non so nemmeno perché vuole andarci, ma non mi riguarda. Mi sa che per stavolta dovrai prendere i mezzi, ragazzo.
-Va bene, non fa niente. Per quanto riguarda le missioni invece, c'è qualc...
-Ciao bimbo.
Click.***
-Rhodes.
-Che c'è adesso, Tony?
-Ricordi il mio corriere FedEx? Quello che non sapeva manco come cavolo mi chiamavo.
Rhodey ride, seduto sul divano, appena finisce di masticare una manciata di patatine che si è gettato in bocca.
-Certo! Tony Stank! Come dimenticarlo? Che ha combinato stavolta? Si è ricordato di averti visto in tv?
-È morto.
L'uomo strabuzza gli occhi, non sapendo bene come reagire di fronte a quell'affermazione.
-Non dirmelo! Quanti anni aveva, mille? Pensavo fosse immortale!
L'uomo guarda l'amico con più attenzione, non sta ridendo alle sue battute.
-Tones, tutto ok?
Tony sospira e si abbandona su una poltrona di fronte.
-Non so perché, ma la cosa mi rende triste. Vado al funerale domani, penso che non ci andrà nessuno, doveva essere una persona sola, e almeno io vorrei esserci...
Si mette la testa tra le mani pensieroso. Rhodey si piega in avanti per raggiungerlo e gli posa una mano sulla spalla.
-Stai diventando un sentimentale, eh amico?***
Al Baxter Building Ben Grimm legge il giornale distrattamente. Johnny Storm fa scorrere pigramente la home di instagram, seduto coi piedi posati sul tavolo.
-Ehi, fiammifero.
-Che vuoi, Benjy? Sono occupato.
Risponde, senza staccare gli occhi dal cellulare.
-Quel coso ti farà ammattire.
-Solo perché con le tue manone non riesci a usarlo, è tutta invidia. I miei follwers mi adorano.
-Squagliati, ragazzino.
-Insomma, cosa c'è?
Ben si riscuote.
-Ah, già. Ti ricordi il vecchietto arzillo che si voleva imbucare al matrimonio di Reed e Sue?
-Come no, quello Stanley, o qualcosa del genere. È finito sul giornale? Lo sapevo che era un tipo storto quello!
-È nella pagina dei necrologi, acciarino insensibile! È morto.
-Oh cavolo! Adesso mi sento in colpa... più o meno...
-Tu dici che Richards lo vorrà sapere?
-Cosa, che il tipo strano che si voleva imbucare al suo matrimonio ha tirato le cuoia? Non penso ne valga la pena.
-È solo che...
-Cosa?
Johnny alza gli occhi al cielo ma si decide a spegnere lo schermo per un istante.
-Come l'ho visto ho pensato che fosse come se lo conoscessi...
Il ragazzo lo guarda col sopracciglio alzato e con aria interrogativa.
-Ma cosa ne vuoi capire tu!
Sbotta Ben, in un borbottio, e poi torna a leggere il giornale.***
-Querido, cosa c'è?
Chiede la donna, abbassando lo sguardo verso suo figlio.
-Niente, ma'. Non è niente.
-A me puoi dire tutto Miles, lo sai.
Continua confortante. Gli posa una mano sulla spalla.
-¿Que pasa, pequeño?
Il ragazzo si fissa le scarpe slacciate senza sapere cosa dire. Quella sera, tornando a casa per il weekend, è passato davanti al negozio di costumi di carnevale dove a suo tempo aveva preso il suo primo costume da Spiderman. Niente resi. Lo aveva trovato chiuso per lutto.
-Nulla, ma', giuro. Domani mattina però ho da fare una cosa. Non chiedere, ok?
Lei alza le mani in segno di resa.
-Ok, mi amor. Sinché nessuno ti sta dando dei problemi, mi sta bene.
-Sto benissimo, davvero. Giuro.
La donna lo guarda affettuosa mentre lui sospira un'altra volta, sogghigina.
-Adesso che abbiamo chiarito che stai bene perché non finisci di mangiare le tue verdure?
-Oooh, mamma! Non le voglio!
-Su Miles, non fare storie. Bisogna mangiare le verdure, fanno bene! E poi ti vedo dimagrito ultimamente.
-Non sono dimagrito, anzi. Ho messo su muscoli!
Risponde lui, fiero e un po' offeso. La donna ride e gli schiocca un bacio sulla fronte.
-Non ne dubito, amor.***
Steve Rogers sospira, abbandonandosi con la testa sul tavolo da pranzo. L'altro lo osserva perplesso, senza sapere come interpretare quell'azione. Si trova dietro di lui, appoggiato al frigorifero con la schiena, guarda la scena sorseggiando un caffè.
-La sai l'ultima, Buck?
Dice alla fine Rogers, senza muoversi da quella posizione.
-... ehm, no?
Risponde il Soldato d'Inverno, alzando un sopracciglio.
-La guardia del Museo su Capitan America, quella in turno quando è sparita l'uniforme! Ti ricordi?
Bucky ridacchia al pensiero.
-Certo che mi ricordo! O meglio, certo che non mi ricordo. Ma mi ricordo che me l'hai raccontato. Stava per perdere il posto per colpa tua, non è vero?
-Sì, lui, esatto.
Sussurra Steve, massaggiandosi le tempie con le mani.
-Perché lo dici con quel tono? Non è mica morto!
Scherza l'amico, battendogli una mano sulla schiena.
-Sì invece.
Risponde l'altro, immobile.
-Ah. Mi... mi dispiace per lui.
-Credo che dovremmo andar al funerale. Vorrei andarci.
-Non so Steve... l'idea non mi convince. Attiriamo troppa attenzione, lo sai.
Il capitano alza la testa e si volta finalmente verso di lui. Lo guarda negli occhi.
-Ti prego, Buck. È come... è come se sentissi di doverci essere per forza.
Barnes sospira. Forse arriverà il giorno in cui saprà dire di no alle richieste di Steve Rogers, ma non è questo il giorno.***
13 Novembre 2018
8.50 a.m.
Peter cammina a occhi bassi verso la chiesa. Non gli sembra vero che possa essere quello il posto giusto. C'è un funerale in corso, ma non sembra certo quello di un autista di autobus della scuola. Una folla numerosa in religioso silenzio affolla la chiesa e tutta la piazza. Entrare a questo punto sarebbe impossibile. Controlla nuovamente la data, il luogo e l'ora sull'articolo del Bugle che ha salvato sul cellulare. È giusta. Sente qualcuno picchiare sulla sua spalla e si volta di scatto.
-S-signor Stark? Anche lei qui?
Balbetta il ragazzo, fissando l'uomo che ha davanti. Lui sorride e alza le spalle con aria colpevole.
-Conoscevi il signor Lee anche tu?
Peter annusce piano.
-A quanto pare lo conosceva un sacco di gente.
-A quanto pare sì...
La cosa più strana di quel funerale non é la quantità di gente che si è presentata, non solo almeno. Ma la quantità di supereroi.
Scott Lang, convinto di essere al funerale del suo barista di fiducia, é riuscito a entrare in chiesa e siede con la figlia tra le prime file della navata centrale. Il dott. Richards e la moglie sbirciano dentro dal portone principale, mormorando qualcosa sull'imbucarsi a un matrimonio. James Howlett, noto Logan, scruta i presenti da appoggiato a un albero della piazza, con aria scura. Non si sa spiegare perché il vecchio vicino di casa di Jean Grey sia diventato tanto popolare.
Miles Morales. Steve Rogers. Bucky Burnes. Wade Wilson. Carol Danvers.
Sono tutti lì, per le ragioni più diverse, uniti da una forza che non si può esprimere a parole.
Come quando ti svegli e sei sicuro di aver sognato qualcosa di bellissimo ma non hai idea di cosa, loro non sanno cosa hanno perso ma sono sicuri di aver perso qualcosa.
Peter sospira e guarda verso il cielo. Sta per piovere.
-Excelsior.
STAI LEGGENDO
Excelsior
FanfictionÈ strano. Lo stesso giorno, a New York, tutti i supereroi hanno un funerale a cui assistere. Sembra quasi uno scherzo. Il 12 Novembre 2018 è morto un postino, un veterano di guerra, un autista di autobus, un vicino di casa, un barista, che in un mo...