-BTS-

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Durante il nostro viaggio verso l'accampamento parlai molto, e molto volentieri con Taehyung, che mi raccontava tantissime storie, che variavano dal farti morire dalle risate, al voler piangere pensando a quanto tu sia stata fortunata nella vita.

Sarei stata ore, se non giorni ad ascoltare le sue storie, e la cosa più bella di quando Taehyng mi raccontava queste storie, tristi o felici che erano, le raccontava sempre con il sorriso, che non abbandonava mai il suo volto.

Era un ragazzo solare, amichevole e decisamente positivo.

Le ore passavano, e del rifugio ancora nessuna traccia, quindi mi decisi di chiedere a Taehyung della strada per la base, ma sopratutto quanto avremo impiegato ancora per arrivarci,

(T/N):"TaeTae quanto ci vorrà ancora prima di raggiungere il rifugio?"

Chiesi con voce stanca.

Tae:"Non essere impaziente piccolo fiorellino, ci vorranno ancora almeno due orette. "

Taehyung mi disse che gli amici lo chiamavano TaeTae.
Lui invece il mio soprannome lo prese quasi sicuramente da una storiella che gli raccontai per passare un po' il tempo e per conoscerci meglio.
Gli raccontai per la mia passione per la pittura, di come passavo le giornate di ferie a dipingere.
Gli raccontai anche di come disegnassi bene, soprattutto i fiori.
I quadri che dipingevo erano composti per  la maggior parte da fiori di qualsiasi tipo e colore.

Probabilmente è proprio da qui che prese il soprannome, che trovavo molto carino.

Io e Tae smettemmo un'attimo di  parlare, lui per ammirare il paesaggio che stava iniziando ad assumere toni sullo scuro per via dell'imminente arrivo della sera, io invece per dare un'occhiata ai miei amici che stavano avendo una piccola discussione, prima su chi fosse stato il più figo durante lo scontro al supermercato, e dopo a chi avesse ucciso più zombie.

Mi venne da ridacchiare guardando quella scena adorabile, e riflettei un po'.

Mi chiedevo se anche io avessi una famiglia, dei fratelli o sorelle biologiche e soprattutto come fossi finita in quell'ospedale.

In quel momento la mia vita stava andando bene, bene nelle vie del possibile; avevo trovato degli amici, un gruppo, una famiglia, cosa potevo chiedere di più dalla vita?

Pensandoci mi era andata davvero bene considerando che sarei potuta morire dentro quella stanza d'ospedale, visto che prima o poi uno zombie sarebbe riuscito sicuramente ad entrare.

Mentre pensavo, mi chiesi in che anno eravamo, sapete non si sa mai che sia stata in una specie di coma per dieci anni, così decisi di chiedere a Taehyung,

(T/N):"Tae, ma esattamente in che giorno, mese, anno ci troviamo?"

Dissi con un'espressione sognante facendomi degli scenari immaginari sul futuro.

Tae:"Siamo nel 2018 e oggi dovrebbe essere il quindici ottobre, perché?"

Mi chiese con un'espressione interrogativa,

(T/N):"Devi sapere che quando ho conosciuto i ragazzi mi trovavo in ospedale. Fu Mark a trovarmi e spiegarmi la situazione generale. Il problema è che non ho memoria di come ci sia finita in ospedale, e non ricordo come io ci sia arrivata, da dove venga o chi sia la mia famiglia, non ricordo neanche in che mese, giorno o anno io sia finita in ospedale e per quanto tempo io sia restata in una specie di coma "

Dissi con un sorrisetto che manifestava il mio imbarazzo per il mio buco di memoria.

Taehyung rimase pensieroso per poco e poi mi chiese,

-In the apocalypse.     《[ Jungkook × reader ]》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora