Capitolo 5 - Cough of Syrup

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Rimasi lì per non so quanto, sapevo solo che arrivai in camera  che guardando la finestra riuscivo a scorgere l’alba.

Che giornata pensai.

Invece di mettermi subito a letto, certa che non sarei riuscita a prendere sonno, presi la piccola poltrona bianca  vicino all’armadio , l‘appoggiai silenziosamente alla finestra e mi ci rannicchiai.

Appoggiai la testa e fissai l’orizzonte. La mente volava tra pensieri e parole, volava fra le carezze gentili di Zayn e gli abbracci di Jace. Volava tra le parole di conforto e tra le prese in giro,tra occhi azzurri e occhi marroni. Diverse persone. Diverse sensazioni.

Presi le cuffiette dalla piccola borsa di cuoio rossa che mia nonna mi aveva regalato qualche anno prima e il  mio album da disegno.

Appena appoggiai la punta fine sulla carta sentii tutto scivolarmi via per un momento, le mie mani tracciavano le linee che i miei pensieri gli sussurravano mentre le note di “Kiss the rain” incantava la mia mente.

Ricordai quando, qualche mese fa, Jace e io eravamo sul mio letto ..

Le sue mani erano ancora sulle mie dopo una tremenda lotta, che naturalmente vinse lui. Ci volevo provare, dopotutto avevo fatto tre anni di Judo, a qualcosa doveva pur servire! Ma pensandoci bene come avrei potuto battere il perfetto Jace?

Jace era perfetto. No, davvero! Perfetto in tutto quello che faceva. Ogni cosa che fosse scuola, sport, o altro lui doveva vincere, doveva saperla fare. E ci riusciva alla grande ,potrei aggiungere.

 “Abi?”sussurrò, solleticandomi il collo con il suo respiro.

“Si Jace?” dissi ridacchiando e lo guardai.

Era normale che avesse tante spasimanti, chi non vorrebbe un bellissimo ragazzo biondo con gli occhi azzurri?

Invece di rispondermi mi guardava negli occhi, quasi volesse fare qualcosa ma fosse insicuro.

Anche io lo guardai, ma curiosa aspettavo cosa volesse dirmi.

“Jace?” dissi sorridendogli, dopo minuti passatisenza aprire bocca.

“Sai, sei davvero bellissima” sussurrò, lasciando le nostre mani e mi accarezzò la guancia. Cercai nei suoi occhi il classico velo di ironia che c’era di solito, ma non lo trovai.

“Jace … “ dissi confusa. Che stava succedendo al mio migliore amico?

“Abi,  e se .. “ cominciò a parlare ma mentre parlava le parole si affievolivano.

“e se… ?” lo incoraggiai, ma nei suoi occhi vidi esitazione e pentimento.

“e se io e te fossimo solo delle tristi immaginazioni e in realtà fossimo …  tutti piccole pecore che sognano?” disse con tono drammatico e tre secondi dopo scoppiamo a ridere.

Già .. come avevo fatto ad essere così stupida?

Fissai il mio disegno metà completato: due ragazzi che si baciavano dolcemente su un letto. Le mani di lei tra i capelli di lui e lui che le cingeva la schiena quasi con sollievo … magari avrei voluto che quel giorno Jace mi avesse baciata. Magari oggi staremmo insieme e non ci sarebbe stato tutto questo.

O magari non lo volevo e il pensiero di Jace distrutto mi stava lentamente mandando in manicomio.

Strappai con rabbia il disegno dall’album e lo accartocciai lanciandolo sulla porta nello stesso instante in cui quest’ultima si apriva.

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