Il Ritorno Della Morte

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Passammo tutto il viaggio in silenzio.

In certi momenti mi veniva l'istinto di buttare la spada in mare. Ma qualcosa mi bloccava, mi faceva rendere conto che era un arma fantastica, nera lucida, con uno zaffiro incastonato nel manico.

Il manico.

Fantastico. Saldissimo. Ti verrebbe voglia di prenderlo e andare in battaglia.

-Il desiderio si avvererà, stai tranquillo!-

Mi si gelò il sangue nelle vene.

-Chi sei?!- urlai.

-Alpha, é tutto a posto?- disse mio padre preoccupato.

-Lo sai cosa hai scatenato, vero?-

-Esci dalla mia testa!- urlai disperato.

In quel momento si cominciarono a sovrapporre visioni.

Morte.

Interi eserciti distrutti. Popoli bruciati.

Uomini, donne, bambini, anziani, bestie e piante. Tutto distrutto.

Tutto per colpa mia.

Ritornai sulla nave e non vidi mio padre, bensì uno spirito volteggiante, con un ghigno sulla faccia.

Mi prese una rabbia terribile, presi la spada mi buttai sullo spirito e lo infilzai.

Mi venne un sorriso sulla faccia.

Avevo ucciso la morte.

Ma la visione cambiò, non era più la morte ad aver infilzato, bensì mia madre.

Cadde a terra.

Mi risvegliai con mio padre davanti e tre soldati sulla poppa.

-Alpha, come ti senti?- disse mio padre.

-C'è qualcosa che non va... - dissi piangendo.

-Che succede?- disse mio padre ansimando. -Non c'è tempo per passare dal re Anthimos. È successo qualcosa alla mamma!-

Facemmo tutto il viaggio di fretta, senza neanche una sosta.

E lo vidi. L'Eleutherios.

Verde, con i pascoli, il lago di Vertia, gli alberi fantastici, i cespugli di more.

La mia casa. La mia patria. La mia vita.

Ma non era il momento di perdersi nei pensieri.

Quando vidi il mio palazzo, il mio cuore perse un battito.

Fumo. Fuoco. Mia madre era in pericolo.

La nave non fece in tempo ad attaccare che io, mio padre e i soldati eravamo già nella via di casa.

Nel palazzo vidi un uomo che stava profanando le statue.

Non ci pensai due volte: gli tagliai la testa di netto.

Arrivarono altri saccheggiatori, ma a loro ci pensarono i soldati.

Andammo nella sala del trono.

La fantastica sala. Bellissima. Più bella di un tempio, con delle colonne sui muri, i troni in oro, i disegni su tutti i muri.

Distrutta. Rimanevano in piedi solo i troni.

Quei bastardi l'avevano completamente saccheggiata. Meritavano di morire.

L'ancella più anziana, che era anche la mia nutrice, si buttò ai nostri piedi piangendo.

-Hanno preso la regina!- urlò disperata.

-Come?! Lo sapevo!-

Mi infuriai talmente tanto che presi la spada e andai nelle altre sale.

Massacrai tutti.

In tutte le sale sgorgava sangue. E io godevo.

Dal balcone vidi la nave dei saccheggiatori andarsene.

Nessuno mi avrebbe potuto fermare.

AUTHOR POV

Buon giorno! Allora? Che ne dite?

Questo capitolo l'ho fatto il prima possibile, per rendervi felice!

Spero che continuerete a seguire Alphaios!

Comunque, vi consiglio nuovamente la storia di quello scherzo della natura di Enypion, "Gli eredi dell'Olimpo"!

Un libro che vi consiglio di leggere è, ovviamente," Passato ~ Unica Scelta "

di Artemide12!!!!!!!!

Comunque, ci vediamo nel sesto capitolo.

Ciaoooooooo

Alphaios -  L'invincibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora