Capitolo Ⅰ

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|| Note autrice ||

Una piccola parentesi.
A un certo punto del capitolo ci sarà un momento in cui si farà riferimento ad una canzone (capirete sicuramente quando).
Se vi va, in quel momento, potrete mettere play a https://www.youtube.com/watch?v=b3LJlZBWI8w , che è la canzone in questione.
Vi lascio al capitolo.  





- Bonnie ti prego! Smettila di fare come se non ti importasse.

- Ma mi importa Miles lo sai... Questo rosso o questo nero?

Miles Ward era seduto come d'abitudine sulla poltrona accanto alla mia scrivania, proprio come ai tempi del liceo, pronto a distribuire saggi consigli alla sua migliore amica. Qualche attimo di esitazione e poi fece cenno con la testa verso l'abito nero che mostravo alla mia sinistra.

- E' solo che ho il corso di Letteratura Avanzata e gli allenamenti con la squadra, e-....

- E ti chiami Bonnie Griffin! Non c'è nulla al mondo che Bonnie Griffin non possa fare. - disse con un sorriso di circostanza inclinando leggermente la testa.

- Oh, sul serio? Tipo? - chiesi mentre ero alle prese con l'infilarmi l'abito scelto per la serata.

- Beh, per iniziare ti sei diplomata con il massimo dei voti, hai ottenuto ben due borse di studio per il college, hai avuto una romanticissima storia d'amore con il tuo fidanzatino del liceo e siete stati incoronati re e reginetta del ballo. Eri alla guida del giornale della scuola e sei entrata anche al giornale dell'istituto al college. Hai fatto volontariato, iniziato a scrivere il tuo romanzo e aiutato i tuoi genitori con l'attività di famiglia. Sei riuscita a badare al tuo fratellino nei fine settimana e uscire contemporaneamente con il tuo migliore amico, alias me. Devo continuare B.?

Mi stava letteralmente indondando con le sue parole a raffica. Non un minimo di esitazione nel suo discorso né qualche secondo di pausa per riprendere fiato, mentre si alzava per raggiungermi allo specchio, restando alle mie spalle tirandomi su la zip sul retro del vestito che avevo indossato.

- Non lo so Miles... organizzare una festa non è come scrivere un articolo di giornale...

- Ma sarò io l'organizzatore della festa! - mi disse facendomi voltare verso di lui e afferrandomi per i polsi - Te l'ho detto, voglio solo che ti occupi della playlist della serata e trovi una sorta di deejay che la gestisca per noi.

- Miles! - lo guardi sarcastica - Sei sicuro tu abbia scelto la persona giusta? Stiamo qui da oggi pomeriggio ed è già la decima volta che ascoltiamo "St Trinians Chant" delle Girls Aloud, non so quanta credibilità abbia la cosa... - dissi sincera mentre mi diressi ad abbassare il volume dello stereo che diffondeva le note della canzone citata.

Rise di gusto, mi raggiunse e alzò il volume.
Miles Ward era dalla quarta liceo la mia ancora al contrario. Sì, perchè lui non era il tipo di persona che mi faceva tornare con i piedi per terra quando la mia testa prendeva a fantasticare un pò troppo oppure quando rischiavo di illudermi per qualunque cosa. Miles, invece, dava il via libera alla mia leggerezza. Quando tutto iniziava a farsi pesante lui sgretolava il peso di discorsi, situazioni o persone ed era capace di svuotare le camere dei miei pensieri e lasciare che la mia mente lievitasse libera. Magari con una canzone in sottofondo.

- "We are the best, so screw the rest"- intonò afferrandomi le mani e iniziando a dondolarsi costringendomi a fare lo stesso

- Miles! - dissi sorridendo ma a mò di ammonizione - Tra dieci minuti dovrebbe arrivare Ethan e ancora non sono pronta!

- Le ragazze sono state partorite per questo B. E' così che è nata l'attesa nel mondo.

Sorridemmo entrambi iniziando a danzare e cantare come se davvero non ci importasse più di nulla all'improvviso.

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