Non ti confondo mai,
so che non ci sei
e qui
nessuno ti somiglia.
Gio EvanE no, non doveva finire così.
Non doveva finire così perché Jane non se lo meritava...Jane si sveglia, si guarda allo specchio e si fa schifo.
Jane è intelligente, ma lei questo non lo guarda.
Jane è gentile, ma non guarda nemmeno questo.
Jane non è perfetta, ma questo lo guarda, e anche tanto.
Jane non si vede bella, e questo la uccide, le brucia fin dentro le ossa.
Lei non ha un padre, l'ha abbandonata, troppa pressione, la protegge solo mandandole dei soldi, quando a lei basterebbe solo un suo abbraccio.
Lei non ha una madre, l'ha abbandonata anch' essa, si è uccisa.
Ha cercato di capirli i suoi genitori, ci ha provato con tutta se stessa, ma non ce l'ha fatta.
Jane ha sedici anni, è sola, però continua a vivere.
Jane ogni mattina si sveglia e sa che sarà l'ennesima giornata di merda, sa che sarà un'altra giornata di sole mentre nel suo cuore piove.
A scuola tutti la guardano indicandola, ed è terribilmente imbarazzante.
Probabilmente pensano che sia depressa, probabilmente hanno ragione.Tutti la prendono in giro di nascosto, non sanno che Jane è intelligente e capisce, capisce tutto.
Jane si sta avvicinando all'armadietto a testa bassa,
da lì cade un bigliettino,
chissà, magari è la volta buona? Qualcuno che l'avrà notata! Qualcuno vorrà invitarla ad uscire!E invece no, i soliti insulti gratuiti che innalzano le solite risate sguaiate.
Infondo Jane non ci sperava davvero, lo sapeva già.Prende i libri di cui ha bisogno,
e a testa bassa si incammina verso la classe, lasciando intravedere tra i suoi capelli corvini le ciocche viola.Ha le ciocche viola perché quando era piccolina la mamma aveva preso delle tinte colorate per i capelli, quelle che se ne vanno via dopo un lavaggio per intenderci.
Le voleva provare, il suo cuore era fiammeggiante dal desiderio, così un giorno era da sola in bagno, e le provò.
Scelse una a caso, prese quella viola.
A lei il viola non piaceva, però era troppo presa dall'eccitazione che non ci pensò.Quando ebbe finito, uscì dal bagno e gridò entusiasta alla mamma "Sorpresa!"
La mamma le fece un sorriso a 32 denti accogliendola in un caloroso abbraccio.
"Sei bellissima con queste ciocche piccola mia" le disse.Improvvisamente il viola aveva un senso, le piaceva, le ricordava sempre il meraviglioso sorriso smagliante di sua madre.
Così diventata più grande Jane decise di farsi le ciocche viola, così da poter sentire sempre l'abbraccio di sua madre, e poter sempre sentirsi ripetere un "Sei bellissima",
lei voleva solo essere considerata importante per qualcuno, voleva solo attenzioni.Quando cammina, Jane lo fa sempre a testa bassa.
Non ne vedo il motivo.
Ha un viso così dolce.
Con i suoi lineamenti delicati e le sue guance rosee.
E poi i suoi occhi, le sue meravigliose iridi verdi smeraldo,i suoi occhi sono la pietra più preziosa per me.E non l'avete mai vista sorridere, è veramente bella, quando sorride lei riesco a sorridere anch'io, il suo sorriso è davvero incantevole, mi sembra di nuotare e poterci sognare in quegli occhi.
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Diamo voce ai pensieri
ContoPartecipante del concorso di scrittura diamo voce ai pensieri