Quando era ora di andare a dormire ero come mio fratello, non avevo sonno.
Rimanevo in quella sottospecie di dormitorio, prendevo una cassa di legno che era sempre lì in un angolo, vuota e abbandonata, e salendoci sopra mi affacciavo a guardare fuori dalla "finestra".
Vedevo mio fratello seduto contro la "struttura" dove "dormivamo".
Lui usciva sempre la sera, rimaneva lì a guardare il cielo notturno, coperto da un mantello di stelle, che potevano essere paragonate al suo sorriso.
Era un bel ragazzo, riusciva a tirarmi su di morale ogni volta, nonostante la situazione davvero drammatica.
Era il mio eroe, lo guardavo sempre con ammirazione.
Non aveva paura di niente e di nessuno, o forse di qualcosa si..
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Ogni sera arrivava il Generale, quello biondo e con gli occhi chiarissimi.
Ero sempre terrorizzata, mi nascondevo per non farmi vedere ancora sveglia, avrebbe potuto, sicuramente, farmi male.
Però la cosa non era così per mio fratello.
Lui aveva paura, tanta tanta paura, si leggeva nei suoi occhi ogni volta che si vedeva avvicinare quel ragazzo dall'animo crudele.
Però lui rimaneva lì, aspettando cosa non l'ho mai capito.
Mi sarebbe piaciuto chiederglielo.. Anzi, io gliel'avevo chiesto.
« Lou... Vieni a raccontarmi la storia della buona notte ? »
« Annabel torna dentro !!! È pericoloso per te, stare fuori a quest'ora »
« Anche per te lo è.. Che stai aspettando ? »
« Qualcosa di infinitamente bello e doloroso »
Non ho mai capito la sua frase.. Ma adesso che ci penso.. Forse riesco a capirla.
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Ogni sera che guardavo fuori dalla finestra le cose cambiavamo.
Sembrava come se un fiore stesse nascendo proprio li, nel terreno triste e secco del campo.
Ero partita dal vedere una pistola puntata al petto di mio fratello, a 2 labbra unite, sempre più unite.
Ero estremamente confusa, ero piccola, e non distinguevo più se il generale stava diventando uno dei buoni, o se mio fratello stava passando dalla parte di quelli cattivi.
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Sentivo le urla disperate di louis soffocare quando il Generale lo baciava, e subito dopo premeva il grilletto della pistola.
Probabilmente per far credere agli altri soldati di aver ucciso qualcuno, così per non creare sospetti.
C'era una chimica tra quei 2 che non riuscivo a spiegarmi. Non capivo nemmeno perché un ragazzo baciava un altro ragazzo, io pensavo ancora alle principesse come Cenerentola o Biancaneve.
Ma c'era qualcosa che li legava, qualcosa che solo loro potevano sapere e controllare.
Loro potevano controllare la notte, farla loro, farla durare per sempre per restare lì indisturbati e innamorati.
Loro però non volevano, per loro iniziava tutto di nuovo ogni sera.
Mio fratello si agitava tutte le sere, se il biondo lo prendeva per il polso stava calmo qualche secondo, poi iniziava perdere la testa.
Niall cercava di calmarlo, gli sussurrava qualcosa all'orecchio, provava a baciarlo ma solo dopo almeno 5 minuti riusciva a tranquillizzarlo.
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Quando mio fratello morì io rimasi sola.
Per paura di dimenticarlo ogni sera facevo sempre la stessa cosa, salivo sulla cassa di legno e guardavo il cielo e tutte le stelle sperando che la seconda a destra fosse lui.
E ogni sera anche il generale tornava lì a guardare pure lui il cielo notturno.
Una sera decisi di uscire, e andare da lui.
Non mi importava cosa mi avrebbe fatto, volevo sapere qualcosa in più sul mio eroe.
Mi avvicinai con sguardo insicuro e teso.
Lui si girò a guardarmi. Subito notai i suoi occhi che brillavano sotto quella luce candida e timida della luna.
Gli altri li descrivevano come 2 pezzi di ghiaccio, ma io vedevo solo il mare.
Erano come quelli di mio fratello intorno alla pupilla. Chiari come il cielo.
« Tu... Ho già visto quei lineamenti. »
Si avvicinò a me guardandomi meglio, cercando di capire chi gli ricordavo.
Guardò i miei occhi e poi le mie labbra.
Sotto quel tocco non del tutto delicato mi impaurii ancora di più, mi si stava gelando il sangue.
" Tu sei 16542, tu sei Annabel ? "
I suoi occhi si illuminarono e le sue labbra si piegarono in un sorriso.
Sotto quell'espressione calma, e non malintenzionata che mi rasserenerò, io annuii.
Appena mossi la testa subito il ragazzo mi abbracciò e mi disse
« Sei salva signorina ».
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Rimase tutta la notte la fuori con me, a raccontarmi di lui e di mio fratello.
Mi spiegò quello che non sapevo su Lou, le sue crisi la sera, gli impulsi di baciarlo.
Mi disse queste esatte parole
« Per lui baciarmi era come essere libero, e stare con me lo faceva sentire vivo. Solo che erano 2 emozioni troppo difficili da controllare in un luogo e in una situazione così ».
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Annabel.
Fanfic16542, una bambina che vedeva il fratello ebraico e il generale tedesco amarsi. Una bambina che, nonostante si trovasse in un incubo, riusciva a sorridere, grazie al sentimento tra Louis e Niall ( OS Nouis, Sequel di 16541 link: http://wattpad.com...