La batmobile sfrecciò attraverso le acque della cascata che celavano l'ingresso della grotta ad una velocità tale da rischiare seriamente lo sbandamento; eppure l'uomo alla guida era un abilissimo pilota, uno abituato alle alte velocità e agli inseguimenti all'ultimo respiro. Quando l'automobile fu parcheggiata con una sonora sgommata delle ruote sulla nuda roccia, Alfred accorse immediatamente sul posto andando incontro all'uomo che da tanti anni serviva con affettuosa dedizione. Bruce sbucò fuori dalla vettura con un agile balzo, portandosi immediatamente dal lato del passeggero senza degnare di uno sguardo il suo maggiordomo.
< Cos'è accaduto? > domandò l'uomo anziano con tono piuttosto neutro, lanciando una rapida occhiata al clown criminale disteso privo di sensi nella macchina del giustiziere.
< Sono stato io Alfred, è colpa mia > ammise il giovane eroe con una spontaneità che stupì perfino sé stesso, stringendo le labbra dal rimorso e dalla vergogna ed afferrando il corpo esanime di Joker con le braccia forti e sicure. < Volevo colpirgli la mano per impedirgli di fare una strage, invece ho sbagliato a prendere la mira e l'ho centrato in pieno petto >.
Alfred sollevò le sopracciglia in un'espressione che la diceva lunga su quanto non fosse affatto dispiaciuto per l'accaduto, e che anzi biasimasse il suo padrone per la pena che si stava prendendo. Lo osservò sollevare il pagliaccio dal sedile e trasportarlo rapidamente verso il fondo della stanza, là dove una porta in metallo immetteva ad un corto corridoio con infondo una sorta di sala operatoria approntata con lo stretto necessario. La camicia un tempo color verde acqua del pagliaccio, era ora diventata del rosso cupo del sangue che la inzuppava completamente, lo stesso che macchiava il volto magro e pallido, trasfigurandolo in una grottesca maschera di sangue. Mentre lo trasportava in tutta fretta verso la stanza, Batman non ebbe il coraggio di posare gli occhi su quel misero corpo inerme e ferito, che sembrava esistere solo per ricordargli l'orrore del suo peccato.
< Il dottor Anderson sarà qui a momenti > informò Alfred da dietro le larghe spalle del giustiziere, sforzandosi di mantenere il passo e di stare dietro ai due uomini. Batman non disse niente, ma si limitò ad aprire la maniglia della porta aiutandosi con il gomito per poi entrare nella piccola sala operatoria. Aveva fatto approntare quella stanza solo pochi mesi prima, quando se l'era vista davvero brutta per una pallottola che gli si era conficcata ad un soffio dallo stomaco, rischiando di ucciderlo sul colpo o di lasciarlo dissanguato. Da quel giorno aveva compreso l'importanza di avere a disposizione nella batcaverna un luogo dove potesse ricevere tutte le cure necessarie in caso di emergenza – comprese le operazioni chirurgiche – e di poter contare su un medico abile e riservato che si sarebbe offerto di operare al di fuori del normale circuito ospedaliero. In quel momento ringraziò mentalmente sé stesso per aver avuto quell'utile idea.
Non avrebbe potuto affidare Joker ai dei medici del pronto soccorso come se si trattasse un qualsiasi ferito, primo perché considerata la fama che aveva lo avrebbero probabilmente lasciato morire in barba a qualsiasi principio del Giuramento di Ippocrate, e secondo perché chiunque avrebbe notato il batrang conficcato nel petto del malcapitato, ed allora l'onta della propria vergogna sarebbe stata troppo difficile da scrollarsi di dosso perfino per uno come Batman.
Bruce depositò il suo nemico sul freddo tavolo operatorio, afferrando poi un grosso paio di forbici sistemate su un vassoio di metallo e avvicinandole al torace del "paziente" per tagliar via i vestiti in modo da levarli di mezzo in modo facile e veloce. Le gelide lame tagliarono prima le maniche della giacca che fu subito rimossa, e poi la camicia intrisa di sangue, evitando di passare vicino al punto dove in batrang affondava nella carne bianca e tenera. Con l'aiuto di un contrariato ma obbediente Alfred, Bruce liberò in poco tempo il torace di Joker dai vestiti, predisponendolo così per l'imminente operazione. L'eroe osservò con una fitta allo stomaco il petto insanguinato sul quale si stagliava netta e prepontente una metà dell'arma che lo aveva trapassato, come una lugubre vela nera issata in un mare di bianco latte e di rosso sangue.
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Se fossi il tuo rimorso
FanfictionDurante uno dei loro soliti scontri all'ultimo sangue, Batman colpisce Joker per errore, ferendolo gravemente e lasciandolo privo di sensi e di energie. Attanagliato dal rimorso e dal senso di colpa, l'eroe raccoglie l'altro uomo dal pavimento e lo...