44: Così giusto da scaldare il cuore

5.6K 163 7
                                    


26 Dicembre 2003

Hermione's p.o.v.

Il fuoco scoppietta nel camino e io sono al calduccio sotto le coperte. Il mio corpo nudo è così intrecciato con quello di Draco Malfoy che quasi non riesco a capire dove finisco io e dove inizia lui.

Mi viene da ridere. Se qualche anno fa mi fosse stato mostrato questo stralcio di futuro, mi sarei auto-esiliata dall'altra parte del Pianeta, per vivere come un'eremita nel deserto australiano, pur di far sì che non si avverasse.

Adesso invece mi sembra la cosa più naturale del mondo poltrire insieme a lui, con la sua barba che mi solletica la pelle tra il seno e la clavicola e il peso della sua testa sulla spalla. Con la sua mano che traccia spirali sul mio ventre sotto le lenzuola, con le sue gambe allacciate alle mie. Col sordo, languido pulsare tra le cosce che mi ricorda a ogni respiro ciò che abbiamo fatto fino a pochi minuti fa.

Altrettanto naturale mi sembra pensare pigramente che potremmo starcene qui ancora un po', così, poi pensare a procacciarci qualcosa da mangiare e poi, magari... beh, ecco, ricominciare.

Il fatto è che non mi sono mai sentita come in questo momento.

Con Ron non è mai stato così. All'inizio della nostra relazione, quando ancora eravamo innamorati, l'entusiasmo non mancava, è vero, e nemmeno l'intesa, però... non c'è mai stata una connessione profonda come quella che ho sentito con Draco, poco fa. Non ho mai sentito le lacrime pungermi gli occhi per l'emozione e non le ho mai viste brillare negli occhi di Ron, come invece è stato con Draco.

Non so se sia perché non siamo più ragazzini imbranati che non sanno bene dove mettere le mani o... non lo so. Non voglio illudermi che tutto questo significhi qualcosa di più.

So solo che non voglio che finisca, voglio che duri un altro po'. Anche se sono certa che, più a lungo la cosa si protrarrà, più sarà dura, per me, colmare il vuoto che mi si formerà dentro quando Pansy o qualcun'altra verrà a reclamarlo. Per una volta, però, voglio godermi quello che ho senza preoccuparmi del futuro.

Con la mano libera gli sistemo dietro l'orecchio una delle tante ciocche che si sono ribellate alla sua solita acconciatura e ridacchio.

«Che c'è?» chiede lui, aprendo un occhio solo e guardandomi come un gatto.

«Riesci a correre come un pazzo in mezzo alla neve, ad allenarti, a volare sulla scopa e perfino a combattere senza che un solo capello osi sfuggire alla treccia e, credimi, non sai quanto ti invidio per questo, però adesso guardati, sparano in tutte le direzioni.»

Lui sorride, lasciando scivolare le dita più su lungo il mio costato, fino a sfiorare la parte inferiore della curva del seno.

«Quando corro, volo o combatto, non ho una bellissima donna che me li scombina tutti.»

Qualche farfalla si agita nel mio stomaco al complimento, ma cerco di mantenere un contegno.

«Beh, allora il minimo che io possa fare è rimetterli a posto. Dai, tirati a sedere, i tuoi capelli mi piacciono da morire e ho voglia di pettinarli. Sempre se non ti dà fastidio» aggiungo in un ripensamento. Magari odia che glieli tocchino.

Lui si alza e le coperte gli scivolano intorno alla vita, scoprendo il suo torace tonico. Cerco di non distrarmi a quella vista, sollevando lo sguardo sul suo viso, ma vedere le sue palpebre ancora pesanti sugli occhi che scintillano e le sue labbra arrossate per i baci non aiuta.

«Non mi dà fastidio, ma...» la bocca gli si incurva in un sorriso sbarazzino e sensuale «ti lascio pettinarli a una condizione: che poi li spettini ancora, nello stesso modo di prima.»

After Dark - Capitoli NON CENSURATIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora