:: u n o :: michael scofield

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Guarderò attraverso la finestra dei tuoi occhi per vedere te.

- Frida Kahlo

Michael Scofield ha catturato la mia attenzione come mai nessun detenuto ha fatto prima d'ora. Scopro il suo nome leggendo il fascicolo in possesso di ogni carcerato, dove vengono indicati il reato commesso e le generalità. È dentro per rapina a mano armata, per il resto la sua fedina penale è completamente immacolata.

Prima di arrivare a Fox River era un brillante ingegnere edile ed ha frequentato le migliori scuole. Alzo lo sguardo dai fogli ed incrocio quelli di Michael che mi stanno fissando attenti dall'altro lato della stanza, mentre compila il foglio in cui vengono richieste le patologie dei nostri ospiti.
È tranquillo, come se fosse superiore alla scena che lo circonda. Appare sicuro di sé seduto sulla panchina in legno e rimane in silenzio. Si è già fatto la doccia ed ha indossato gli abiti che vengono messi a disposizione di ogni prigioniero.

Distolgo gli occhi dai suoi e torno a leggere le carte che lo riguardano. Gli viene assegnato il numero di matricola 94941 e la cella numero 40. Quando mi passa accanto per consegnare il suo plico a Bellick, sento l'aria che mi circonda diventare elettrica ed uno strano torpore mi invade le membra. Scaccio questa strana sensazione e mi concentro sul mio lavoro. La sala è gremita di gente, i nuovi detenuti stanno indossando le divise del carcere composte da dei pantaloni blu, anfibi neri e maglia grigia sotto ad una camicia di uno scialbo azzurro pastello. Un paio secondini li piantonano, evitando eventuali scompigli. La presenza del capitano delle guardie grava su tutti noi, soprattutto su di me.

Essendo l'unica donna a far parte del corpo di vigilanza mi tiene sempre sottocchio, come se pensasse che io abbia costantemente bisogno di una balia. Non è così, io mi so difendere e l'addestramento nella scuola di polizia mi ha forgiato nel carattere e nelle membra. Non sono una ragazzina indifesa come crede invece il mio capo.

Bradley non si lascia sfuggire l'occasione di infastidire i nuovi detenuti ed inizia a tartassare Michael con stupide domande. Forse anche lui ha quella stessa mia sensazione: Scofield sembra tutto tranne che un criminale.
Gli chiede mantenendo la sua espressione austera e severa: "Segui i dieci comandamenti?"

Il giovane uomo gli risponde a tono, non è uno sprovveduto e sono più che sicura che Bellick avrà una bella gatta da pelare con lui: "Non ci avevo mai pensato."

"Bene, perché qui non contano niente. Abbiamo solo due comandamenti. Il primo è: ricordati che non ti spetta niente."

"E il secondo quale sarebbe?"

"Devi osservare il primo."

"Ho capito." Un sorriso increspa le labbra di Michael, strafottente nei confronti del capitano delle guardie. Cerco di nascondere una smorfia soddisfatta: nessuno sfida a viso aperto Bradley.

"Che fai, lo spiritoso?" Il mio capo si innervosisce all'istante, odia essere messo sotto da un detenuto.

"Come dice?"

"Chiedo se vuoi fare il furbo con me."

"Volo basso per evitare il radar, capo, fare i miei anni e sparire." Michael incrocia le braccia al petto, lo sta sfidando e Bellick sembra vacillare per un attimo. Poi riacquista la sua autorità e asserisce a dentro stretti: "Non si muove foglia sotto il mio radar. Jones, porta Scofield nella sua cella."

Pianta il suo sguardo di fuoco nel mio e cancello all'istante il sorriso divertito che ho sul volto. Come ha detto lui: non si muove foglia sotto al suo radar e lo stesso vale per noi guardie. Deve aver notato che li stavo osservando attentamente, mentre con aria svogliata facevo finta di mettere a posto i fascicoli dei nuovi detenuti.

The Guard » Michael Scofield (Prison Break) [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora