004 - Giochi mortali

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Uscirono dalle porta della città appena iniziò a sorgere l'alba, e galopparono sui cavalli fino al limitare del bosco, dovevano viaggiare protetti dalla vegetazione per essere visti il meno possibile dal nemico.

Nella foresta procedettero a piedi portando i cavalli a mano.
Nel tardo pomeriggio stavano ancora viaggiando quando il lupo gli fece capire di doversi fermare.

Endeavor non capiva, il grosso lupo continuava a fiutare l'aria e correre inquieto intorno a loro, poi senti una voce nella sua testa.

<< Goblin, sono almeno una cinquantina, preparati a combattere >>

Si girò di scatto verso la bestia

<< Ma tu... ? >>

L'animale annuì con la testa, era veramente lui che stava parlando nella sua testa.
Ancora prima che lui mettesse mano alla spada i suoi uomini avevano già capito.
Madara era già pronta con tre frecce in mano, Pacandro aveva estratto un paio di coltello ricurvi dall'aria molto minacciosa e i due amici Antares e Geordie erano già in guardia con la spada.

<< Formiamo un cerchio intorno a Madara, le permetteremo di tirare con l'arco più a lungo >>

Velocemente tutti si disposero come lui aveva comandato, persino il grosso lupo nero.
Passò poco tempo ed i goblin iniziarono ad arrivare, i primi caddero facilmente, poi si fecero sempre più numerosi e difficili da abbattere.

Endeavor si girò a guardare i suoi compagni: Pacandro anche se velocissimo faticava a stare dietro ai goblin, Geordie e Antares avevano rotto il cerchio e ora combattevano spalle contro spalle mulinando le spade per tenere lontano i ripugnanti esseri verdi.
Madara aveva abbandonato definitivamente l'arco e ora combatteva con due spade corte simili a gladi, il lupo sembrava quello più in difficoltà di tutti, decise di farsi strada verso di lui.

Da vicino lo vide meglio, aveva un brutta ferita alla coscia destra, si mise a coprirgli le spalle, quel lupo era la sua unica speranza di trattare con gli altri della sua specie.
Con un paio di fendenti libero il suo dorso da alcuni nemici che vi erano saliti sopra, poi mozzò il braccio di un'altro che stava arrivando, il lupo lo finì con un morso alla gola.
La bestia nera lo guardò con la coda dell'occhio in segno di ringraziamento.

Il tutto non durò più di mezz'ora, ma alla fine erano messi molto male, non era stato facile tenere testa ad un numero di goblin dieci volte superiore a loro.

La bestia nera cadde sfinita ai piedi di un'albero , svenne, Pacandro gli ricucì la ferita prima che si svegliasse.

Nel giro di qualche ora furono pronti a ripartire.

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In poco più di una giornata di marcia arrivarono a vedere le armate nere marciare, erano veramente tantissime unità, non sarebbe stato facile passare inosservati, attesero che si accampassero per la notte.
Si trovavano alle pianure dello spirito, luogo dove furono combattuti innumerevoli scontri campali e dove dimorano a migliaia le anime delle creature morte in battaglia.

<<Cosa ne pensi Ende ?>> Chiese pacandro ad un tratto

<< Penso che sarà impossibile passare per il campo, soprattutto con gli orchi che hanno un olfatto molto sviluppato per quanto riguarda la carne umana >>

<< In realtà un'altro modo ci sarebbe >> disse Geordie indicando una spaccatura alla base di una montagna

Pacandro:<< Fatemi capire, stiamo decidendo come morire ?>>

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