Adattarsi

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Mi sveglio di soprassalto, completamente sudata e in preda al panico. Mi guardo attorno, poi ricordo che sono a casa di Marte. La sua porta è ancora chiusa, starà di certo dormendo. Sento il ticchettio dell'orologio in cucina e mi domando che ore siano. Dalla tapparella della finestra entra la luce, quindi deve essere l'alba. So per certo di non riuscire a riaddormentarmi, tanto vale che mi alzi. Rifaccio il letto e vado in cucina a fare del caffè. C'è una montagna di piatti sporchi nel lavello, devono essere qui da giorni. Dopo rimetterò a posto, non appena fatta colazione.

Frugo tra i pensili, in cerca della polvere da mettere nella caffettiera. Metto la moka sul fuoco e aspetto.

Il profumo del caffè invade la cucina stuzzicando il mio olfatto; sono da sempre un'estimatrice di questa bevanda.

Attendo impaziente e tiro un sospiro di sollievo quando sento il borbottio della moka. Mi preparo la tazza aggiungendo due cucchiai di zucchero; mescolo con calma e aspetto che sia bevibile. Trangugio tutto d'un fiato e torno nel soggiorno per vestirmi. La mole di lavoro che mi aspetta è davvero tanta, ma ci sono abituata. Anche la mia ex casa era un porcile. Non che la mamma non mettesse in ordine, ma quella bestia... si divertiva a sporcare ovunque. Perché nella sua mentalità bacata le donne servivano a questo. Ci relegava a una sorta di schiave massaie, il cui unico compito era quello di sgobbare, obbedire e prenderle di santa ragione.

Scuoto la testa scacciando questi ricordi, il pensiero seguente è rivolto alla mamma: dove sarà, come si sentirà? Spero col cuore che sia in un posto sicuro e che davvero non possa più trovarla, anche se questo implica il non rivederla più. Richiamo il suo volto, ma è distorto da tutte le brutalità subite. Una volta, quando era appena agli inizi della vita con Kallan, era una donna bellissima: vibrante di vita, sorridente e con gli occhi come le stelle.

Adesso, invece... la pelle le si è riempita di rughe, la bocca ha sempre una piega amara e gli occhi hanno costantemente quel velo di terrore e di rassegnazione. I capelli le si sono striati di grigio, nonostante abbia soltanto quarant'anni. Mi scende una lacrima che provvedo subito ad asciugare. È il momento di iniziare a darsi da fare, non voglio che Marte pensi che sia una scansafatiche, pigra e indolente. Comincio subito dalla cucina, iniziando a spazzare il pavimento. Passo al lavaggio dei piatti, che adesso brillano, e poi mi metto a dare una bella lavata anche al resto del mobilio. La cucina splende, ora, e ne sono fiera. Nella mia famiglia gli sforzi e le cose fatte bene non venivano mai riconosciute. Passo lo straccio e vado direttamente al bagno. Anche qui c'è il caos, ma mi rimbocco le maniche e riesco a renderlo pulito e confortevole. Mi sono consumata le mani, ma ne è valsa la pena. Adesso tocca alla lavatrice; Marte è davvero disordinato e ha un sacco di abiti sporchi. I maschi, benedetti loro...

Imposto il programma e do il via, andando ad occuparmi del soggiorno. Forse è il caso di mettere una mascherina, tanta è la polvere che si è depositata sui mobili. Svolgo anche questa incombenza. Resta solo la sua camera, di cui mi occuperò quando si sarà alzato. Visto che l'ora di pranzo si avvicina, è meglio adocchiare cosa c'è nel frigo, così da decidere cosa cucinare. Peccato che ci sia il deserto, qui dentro. Beh, poco male, andrò a fare la spesa. Ho qualche soldo e conosco un minimarket molto economico. Metto il giubbotto, gli lascio un messaggio nel caso si svegliasse e non mi trovasse, ed esco da casa godendomi il tepore del sole che mi scalda la pelle. Andare a piedi è stata una buona pensata; mi piace camminare ed è vero che è terapeutico. Svolto l'angolo ed entro nel supermercato.

Prendo il cestino e inizio a girare tra i banconi, calcolando mentalmente l'ammontare della spesa, via via che prendo le cose. Non vorrei fare una brutta figura arrivando alla cassa senza avere i soldi giusti. Ma anche questa è solo una mia paranoia, difatti riesco ad avere anche il resto. Con le braccia cariche di buste me ne torno verso casa sua, quando ad un tratto mi sento chiamare. Mi giro e mi trovo davanti l'amico di Mars.

SIAE Tutto in una notte [STORIA BREVE] SU AMAZONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora