Ormai i giorni passavano e il mio primo giorno di scuola in Italia si avvicinava. Almeno ho avuto vicino Luca, a sostenermi nell'agitazione, però lo vedevo meno del solito, perché doveva ancora finire i compiti delle vacanze.
Ora sono le 21.30 del 6 gennaio e mia madre, come da tradizione, sta disfando l'albero, mentre io ricevo una telefonata. Appena guardo il telefono mi stupisco leggendo il nome sul display: Giacomo. Inizio a pensare al perché mi stesse chiamando, visto che da quando ci siamo conosciuti non l'ha mai fatto; rispondo sempre più incuriosita e gli chiedo: -Ti serve qualcosa?- lui mi risponde: -A casa mia si usa salutare, sai? Forse dovresti provare a salutare le persone anche tu, quando inizi una chiamata, non credi?- io dico sbuffando: -Ciao!- e aggiungo: -Ora che ti ho salutato, puoi dirmi che vuoi?- -Nicole mi ha detto di accompagnarti a scuola domattina, perché ha paura che tu possa perderti per strada, sbagliare classe e cose simili; quindi, ti passo a prendere alle 7.30 poi andiamo a scuola- -Okay, ciao- rispondo e poi riattacco. Ho una mezza idea di chiamare Nicole per chiederle cosa le salta in mente, però poi ricordo che appena si mette in testa una cosa, nessuno può farle cambiare idea.
Sono le 7.25 quando vedo sbucare Giacomo dal portone di casa sua, e quando lui mi vede esclama: -Non ci posso credere!- -Cosa?- -Sei in anticipo!- alzo gli occhi al cielo, sbuffo e lui fa: -Però non sembri di buon umore stamattina...- -Non hai mai pensato che il tuo sarcasmo potesse infastidire le persone?- -Beh, si, ma non pensavo che avesse infastidito anche te- fa due passi avanti a me e poi dice: -O magari si, non hai mai pensato che mi piacesse darti fastidio?- detto questo inizia a correre e io gli corro dietro, quando lo raggiungo gli dò un pugno sul braccio e lui dice: -Se continuiamo a correre così, magari, per la seconda volta nella tua vita arriverai in anticipo per qualcosa!- io lo correggo: -Per la terza volta- e lui dice: -Quando è stata la terza volta?- non voglio rispondergli quindi mi metto a correre e lui mi rincorre, mi passa davanti e dice: -Stai sbagliando totalmente strada! Sei fortunata che ci sia io!- poi mi conduce nella strada opposta e vedo sbucare un edificio grande, bianco, con la scritta 'Liceo scientifico'. Sono le 7.50 e siamo in anticipo di 10 minuti. Giacomo aveva ragione. Beh, penso che se ne sia accorto anche lui, dato che arriva saltellando e gridando come un bimbo: -Ho vinto! Ho vinto! Io ho SEMPRE ragione Lookerot, non scordarlo mai!- accompagnando queste parole con un balletto ridicolo che fa scoppiare a ridere tutti nel raggio di 5 metri e arriva pure una professoressa che lo intima a smettere perché tra 5 minuti bisogna entrare; lui annuisce e smette. Intravedo Luca da lontano e lo raggiungo, poi lo saluto e lui mi dice: -Il rapporto tra me e Claudia sta peggiorando, e io mi sento peggio di prima- Lo abbraccio e gli sussurro: -Tranquillo, magari è solo un brutto periodo. Vedrai che poi le passerà..- -Lo spero- sciolgo l'abbraccio e, al suono della campanella, lo seguo verso la classe.Luca's POV
Vedo Benny arrivare con Giacomo, il mio migliore amico. Significa che lui ha fatto ciò che gli ha detto Nico. C'è qualcosa che non quadra, tutto questo non è da lui.... Ecco Benny, bella come sempre, che corre verso di me, si ferma e mi volge un saluto. Io le racconto un 'pezzo' della storia sui miei problemi, un 'pezzo' di ciò che un paio di giorni fa voleva farsi raccontare: -Il rapporto tra me e Claudia sta peggiorando, e io mi sento peggio di prima.- Lei mi abbraccia. Benny è proprio una buona amica, soprattutto ora, quando ho ancora più bisogno di lei. Ricambio l'abbraccio. Lei profuma di arance e rose, e ciò è affascinante; dopo un po' scioglie l'abbraccio e iniziamo ad entrare.Benny's POV
Luca mi ferma di fronte al l'aula e dice: -Aspetta qui- poi entra chiudendo la porta. Dopo un po' busso e la professoressa fa: -Avanti!- entro timidamente, riconoscendo le facce amiche di Luca, Jess e si, anche Giacomo, e queste mi fanno il coraggio sufficiente ad entrare. La professoressa si presenta: -Io mi chiamo Maria Elisabetta Rossomi- poi continua: -Lei, ragazzi, è Benedetta Lookerot, la vostra nuova compagna di classe- mi dice di presentarmi e di raccontare un po' di me; poi mi manda a sedere vicino a Jess, dove c' è l'unico posto libero. Questo primo giorno è solo un giorno di accoglienza, quindi i professori ritirano i compiti delle vacanze e si presentano, uno dopo l'altro, e io inizio a dimenticarmi i nomi. Passo 5 ore a giocare a Tris con Jess e quando esco, vedo Luca e una ragazza litigare, e poi lo vedo dirigersi arrabbiato verso di me.Luca's POV
-Senti Luca, io sono stufa!- dice una voce femminile alle mie spalle. Mi giro e mi trovo davanti Claudia, che ha un'evidente voglia di litigare. Io le rispondo: -Stufa di che cosa, amore?- -Sono stufa di tutto. Tu non capisci. Sono stufa dei miei problemi, che non riesco a superare, e poi sono stufa di sentirti e vederti parlare con la Lookerot.-. Lei è stufa di tutto? Bene, io invece sono stufo di sentirla gridare, quindi dico: -Tu non puoi dirmi quello che devo fare, quindi levati- e cammino verso Benedetta, per poi abbracciarla e spiegarle tutto quello che è appena successo. Lei mi consola e ricambia l'abbraccio, io inizio a giocare con i suoi capelli per calmarmi e lei non reagisce. Io stesso mi stupisco del fatto che in pochissimo abbiamo legato così tanto, sembriamo migliori amici. Appena sciogliamo l'abbraccio la ringrazio e le dò un bacio sulla guancia, per poi girarmi e vedere l'espressione infuriata di Claudia, che è ancora ferma lì, pietrificata per lo stupore. Si dirige verso di me, e quando mi arriva davanti mi molla uno schiaffo e dice in lacrime: -Tra noi è finita- per poi girare sui tacchi e andarsene. Anche i miei occhi si riempiono di lacrime: non volevo che andasse a finire così, anche se non la amavo più, io le volevo bene come lo si vuole ad una sorella. Vado via anche io. Penso di non avere voglia di parlare con nessuno. L'unica persona che potrebbe parlarmi forse è Benny, che inizia a rincorrermi.Benny's POV
-Luca!- grido, più forte che posso; e inizio a rincorrerlo. Quando lo raggiungo inizio a consolarlo mentre lui continua a ripetere: -Claudia era l'unica che capiva la mia situazione. Ora nessuno può aiutarmi.-
Io ribatto: -Beh, magari io non sono Claudia, ma VOGLIO aiutarti. E forse potrei farlo se tu mi dicessi in che situazione ti trovi.-
-Okay- risponde, e inizia a raccontare.
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The love is strange
ChickLitTRATTO DALLA STORIA -Perché l'hai fatto?- -Perché ti amo. Ed era ora che lo sapessi anche tu- C'era una vol... anzi no, questa storia non può iniziare con c'era una volta. Vi chiederete il perché. Semplice: la vita non è una favola. E le persone s...