In una giornata di eterno pianto
Ho sentito il subdolo canto dei corvi
richiamare il mio battito stanco
confondersi nella nebbia dei miei ricordi
- la stessa dei tuoi occhi -Ho rivisto l'intreccio dei tocchi
e ho pensato a quanto fosse effimero ogni sospiro
che moriva nei miei polmoni, davanti alle mie nere pupille
d'inverno.Ho rivisto il mio sguardo assopirsi
in nera e spietata crudeltà
il sorriso amato che più non mi ferisce
e sfiorisco nel silenzio della mia realtà.Con mia sorpresa
Scrivo ancora
sulle radici dei miei fiori
credevo di aver ormai perso la mia parola.Dove sei, musa?
Dove sei tu, del caos, mia dea.
Odo risposte di abitudini antiche
rivedo spiragli fra le spine delle mie ortiche.E come se stessi suonando
un triste e grave piano
io ti canto a piena voce
ogni mio Inferno invano.Ho pianto,
pianto senza fermarmi mai
ho gridato rivedendo tutti i miei guai
ho perso nel fuoco le mie mani.Triste e vuoto
si presenta il mio quadro
un grigio pallore
di amara poesial'oro pallido e spento
della magica frenesia
che chiamavo Amore
nei lontani tempi di splendore.Questo eterno cuore
nel suo infinito pianto
lacrima stupefatto
dentro al mio pettoE penso
che ne è stato?
Cos'è che sto vivendo?
Il dubbio incerto.In una giornata di eterno pianto
Ho sentito il subdolo canto dei corvi
richiamare il mio battito stanco
confondersi nella nebbia dei miei ricordi
-la stessa dei tuoi occhi -
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Foglie
PoetryHo dato vita a infinite poesie come se fossero le silenziose tombe delle mie bugie