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Fantastico, tutti amano sentirsi dire che dovrebbero essere morti.

Quel ragazzo era tanto bello quanto irritante.

Rimasi a fissare la porta per un paio di minuti dopo che Kyle uscí.

Neanche a dirlo ero sconvolta.

Mi sembrava come se mi avessero tolto la terra sotto i piedi, come se tutto quello che era alla base della mia vita fosse stato solo frutto della mia fantasia.

Notai che nella stanza c'era uno specchio gigante.

Chissa come non ci avevo fatto caso prima.

Era proprio vicino all'armadio ed era lo specchio piú bello che avessi mai visto.

Sembra strano da dire ma era cosí.

Aveva una bellissima cornice argentata e in alto sulla punta c'era un rubino.

Naturalmente era lucidato alla perfezione.

Mi osservai.

I miei capelli castani ricadevano mossi sulle spalle, erano molto piú chiari sulle punte, l'effetto del sole probabilmente.

Avevo gli occhi ambrati ma ora erano rossi di pianto e ad essere sinceri non ero proprio un bello spettacolo.

Ma quello che mi colpì fu quando osservai il mio abbigliamento.

Qualcuno doveva avermi cambiato mentre dormivo perchè indossavo una camicia da notte bianca semplice ma che doveva essere un 4 taglie piú piccola della mia e che quindi mi arrivava appena sulle cosce.

Era davvero imbarazzante, dovevo essere davvero scioccata per non essermene accorta prima.

Sentii bussare alla porta.

"Avanti" dissi.

Entró la ragazza a cui avevo aperto la porta quella mattina.

Era carina, lunghi capelli corvini lisci come spaghetti che le arrivavano alla vita, ossatura sottile, portamento aggraziato e uno sguardo dolce.

Mi stette simpatica immediatamente.

"Sono Kalen, Kyle ti avrá avvisato che sarei venuta"

"Si, ha detto che mi avresti portato a fare un giro"

"Infatti" poi i suoi occhi si posarono sulla camicia da notte.

"Beh credo che la lezione sui Protettori puó aspettare, hai un serio bisogno di vestiti" si mise a girarmi intorno osservandomi con occhio critico.

"Devi scusarci ma siamo abituati ad avere apprendisti molto piú giovani e diamo sempre vestiti ai nuovi arrivati, solo che non avevamo niente della tua taglia"

Si diresse verso lo specchio.

Inizió a fare qualche gesto complicato con le dita sulla cornicie senza peró smettere di osservarmi.

"Scusami potresti ricordarmi il tuo nome.." disse.

"Katrina" risposi io.

"Troppo lungo da pronunciare in battaglia, tra i protettori sono molto frequenti i sporannomi, mi sa che te ne dovró trovare uno" premette un pulsante che non mi era chiaro e per ultimo lanció un anello sul rubino.

"So dove trovare vestiti della tua taglia, ora ti sembrerá un po' strano ma dovrai saltare dentro..."

Capii subito cosa stava per dire, ma non volevo crederci.

"Ti prego dimmi che non dobbiamo saltare dentro lo specchio" la guardai in modo da sembrare terrorizzata.

Dopo una giornata così saltare in uno specchio non era sulla lista delle mie prioritá.

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