Progetti e desideri

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James Potter era nervoso. Non aveva mai preso un aereo e dubitava fosse come volare su una scopa. L'aeroporto era enorme, luminoso, eccessivamente addobbato. Gli altoparlanti strombazzavano stonati canti natalizi. Non vedeva l'ora di allontanarsi. Lily al suo fianco gli pareva bellissima, con le guance arrossate dal freddo. Sapeva che era nervosa anche lei, ma al contempo gli appariva eccitata come una bambina davanti a un negozio di caramelle.

Salirono sull'aereo; l'atmosfera era completamente diversa: controllata, asettica, efficiente. James Potter si innervosì ancor di più: un po' di sano disordine era connaturato nell'ordine delle cose, per lui. Tutta quella candida perfezione gli dava l'idea della presunzione umana di saper tutto. Si sedettero e le cedette il posto accanto al finestrino. Gli occhi verdi di Lily scintillavano di divertimento. La vide sedersi con grazia, sorridendo alle persone vicine e poi allacciare con gesto fluido le cinture di sicurezza. La seguì, piegando le lunghe gambe nello spazio stretto. Poi cominciò ad armeggiare per agganciare la cintura. Accidenti, non ne voleva sapere di bloccarsi! Dita sottili gli sfilarono di mano un capo della cintura e la agganciarono.

-Sei impacciato, Potter!– rise Lily Evans.

Era raggiante. La guardò, in leggero imbarazzo e le sorrise.

-Adesso devi raccontarmi. Per sdebitarti, sai?

James le fece una smorfia, ma rispose, senza farsi troppo pregare.

-Stiamo andando in Irlanda, a Dublino. E faremo tutto, tutto quello che significa Natale in Irlanda, va bene?– esclamò, entusiasta; si chinò verso il suo orecchio, soffiandole piano:

–Da babbani!

-E cosa farebbero i veri Irlandesi?

-Prima di tutto faremo shopping: ci serve un Christmas Jumper.

Lily diede un gemito divertito. Un Christmas Jumper? Uno di quegli orrendi, coloratissimi maglioni natalizi? Oh Merlino!

-Poi andremo a brindare al Cobblestone, il leggendario pub musicale. Non esiste il Natale in Irlanda senza la musica folk, lo sanno tutti! Lì ceneremo a base di cibi tradizionali.

Lily rise, battendo le mani come una bambina.

-Però i cavoletti li mangi tu. E poi?

-Poi il giorno di Natale andremo a Sandycove, non lontano dalla città, dove ti voglio vedere fare il tifo! Mi cimenterò nella nuotata di Natale, tuffandomi dalla scogliera di Forty Foot!

-Stai scherzando, spero!

Era improvvisamente impallidita. James rise e le cinse affettuosamente le spalle per un istante. Quindi continuò come se non ci fossero state interruzioni.

-Naturalmente poi mi accompagnerai a pranzo: oca o tacchino arrosto, con salsa ai mirtilli, patate al forno e mince pies, infine spero che mi farai compagnia per un Whiskey caldo o un sidro alla cannella, se preferisci, dovrò riprendermi! Ce ne staremo davanti al fuoco di un camino. Poi a Santo Stefano andremo alla ricerca della più strampalata delle Wren Boy Procession, sarà divertente!

-Sembra che tu non abbia contemplato l'idea di fare un po' i turisti in giro, o di rilassarci, semplicemente.

-Oh, no, lo faremo eccome! Almeno fino a Capodanno. Dovrai essere pronta al rito di passaggio dal vecchio al nuovo anno.

Lily, ormai completamente girata verso di lui, lo guardava in attesa di spiegazioni.

-Si usa aprire tutte le porte di casa a mezzanotte per far entrare il nuovo anno. Inoltre si fa rumore sbattendo utensili della cucina o della casa, con lo scopo di scacciare gli spiriti cattivi durante il passaggio dal vecchio al nuovo anno!

Rispose sorridendo James.

-Poi ci sarà quello che chiamano il Piccolo Natale. Ti prometto che sarà una vera sorpresa per te.

Le strinse brevemente la mano, poi chiuse gli occhi, rovesciando leggermente la testa per mettersi più comodo.

-Basta chiacchierare ora, bimba! Le sorprese devono rimanere tali!

Aveva gli occhi chiusi, ma era pronto a scommettere tutti i suoi galeoni che era comparsa una smorfia di dispetto sul visetto di Lily, sentendosi apostrofare a quel modo. 

An Irish ChristmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora