Monotono

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La mia vita è tutti i giorni uguale, mi sveglio alle 6.45, mi preparo, esco alle 7.18, prendo l' autobus delle 7.22, arrivo a scuola alle 7.53, entro a scuola, esco alle 14, torno a casa, mangio, studio, dormo, mi sveglio, sono le 6.45 e le mie giornate continuano così.
L' unico mio svago è il sabato, una volta vado in centro, una vado al cinema, una volta ho anche provato a fumarmi una canna ma non fa per me, solitamente guardo degli horror...

Sabato scorso stavo appunto guardando un horror, qundo ho iniziato a pensare che ormai non fanno più paura, gira che rigira la gente muore, due si innamorano, scoprono chi è il killer e vissero tutti felici e contenti...

Era da un po' che Francesca non veniva a scuola, un paio di settimane, ma non mi stavo preoccupando, magari si era ammalata..
Così pensavo fino a quando una mia compagna di classe entrò piangendo, scoprì che Francesca era stata uccisa un paio di settimane prima. La notizia non mi fece né caldo né freddo, sinceramente in questo periodo tutto è così; nulla mi tocca minimamente.
Ovviamente dissi che ero molto dispiaciuta (mi misi anche a piangere, si ero una buona attrice).

Qualche giorno dopo iniziai a pensare chi potessere essere stato, passarono mesi, nessuno capì chi era il colpevole...
Deve essere stato bellissimo, quell' eccitante sensazione che si prova quando si sta facendo qualcosa di proibito e si rischia di essere scoperti, ma deve essere ancora più bello quando non ti scoprono... Quella sensazione deve essere stata bellissima.

Qualche giorno dopo invitai una mia amica a casa mia, una volta finito di studiare le chiesi se aveva voglia di fare un giro nel parco lì vicino, lei acconsentì

Una volta arrivate lì pensai al modo migliore per farlo, non potevo sbagliare, ora la stavo provando anche io quella sensazione, stavo tremando, era la cosa più eccitante che stava succedendo dopo tanto tempo....

Mi girai e le dissi: " ti va di giocare a nascondino? Tu ti nascondi io ti cerco"
Nel momento in cui lei accettò divenne la mia preda...

Iniziai a contare, ovviamente guardai dove stava andando a nascondersi; dietro ad un albero; scontato; feci finta di cercarla, finchè non le arrivai dietro... e qui iniziò il divertimento.

La prima cosa che feci fu colpirle con il coltello a lama seghettata che avevo preso il braccio, non avevo sbagliato, ma così lei inizio a correre, era veloce, veramente, ma non abbastanza; era da così tanto tempo che non provavo emozioni, era così bello.
Quindi lei iniziò a correre, ma io la presi per i capelli, la tirai a terra e con un pugno ben mirato le fratturai il naso, ora stava piangendo, ma io non mi ero ancora divertita abbastanza, volevo che quella sensazione non svanisse mai.
Dopo averle fratturato il naso le ruppi un gamba con il martello che avevo nella borsa, ora strisciava, io ridevo, mamma mia quanto ridevo... Poi le conficcai il coltello nella stessa gamba che avevo rotto poco prima e iniziai a girarlo lentamente, il sangue sgorgava come da una cascata, intanto lei gridava, ma chi poteva sentirla? Io giravo e ridevo, giravo e ridevo, la parte della gamba le si staccò troppo presto, ma vabbè; le diedi un po' di tempo per scappare, per quanto potesse; io intanto camminavo, per rendere la sua agonia la più lunga possibile, lei piangeva e gridava, piangeva e gridava... Appena la raggiunsi la presi e la legai ad un albero (si mi ero portata un po' di tutto), non le tappai la bocca la volevo sentire gridare e piangere e imlporarmi di smetterla. È esattamente quello che fece AHAHAH
Le tagliai l' altra gamba e guardai il suo sangue sgorgare per un po', poi iniziai ad annoiarmi così le strappai a mani nude le braccia; stava morendo così in fretta, peccato!
Quando esalò il suo ultimo respiro presi un piccolo barattolino che avevo in borsa e lo riempì del suo sangue, su un foglio scrissi come l' avevo uccisa e li misi in una scatola ancora vuota...
La sera, i miei genitori erano fuori casa per un convegno, presi il suo corpo e lo portai a scuola, senza farmi vedere, poi una volta tornata a casa chiamai la polizia e dissi che ero molto preoccupata per la mia amica con cui avevo litigato il pomeriggio e che se ne era andata senza dirmi nulla..
Buttai tutto quello che avevo usato e i miei vestiti ma non il barattolino, era un ricordo; così feci un buco nel pavimento e lo nascosi lì.

Il giorno dopo trovarono il suo corpo e io scoppiai in un pianto disperato.

Passarono mesi nessuno mi scoprì, anzi accusarono il suo ragazzo, che finì in prigione, io dissi che lei mi aveva raccontato dei loro ultimi litigi e del fatto che lui una volta l' avesse picchiata... ops(?)

La cosa mia aveva divertito molto, ora i barattolini nel mio pavimento erano 13 ed erano passati solo 10 mesi dalla prima volta!
Cavolo se mi divertivo!

Un giorno decisi che avrei iniziato ad avvisare le mie vittime, le ultime volte che avevo ucciso lo avevo fatto a casa delle mie vittime, così decisi che la volta dopo loro mi avrebbero sentito.

La volta dopo entrai a casa di questa signora, feci scricchiolare un po' il pavimento, la porta, poi iniziai a ridere, quando mi vide per lei era finita...

Te lo sto dicendo perchè tu sappia che la prossima volta che sentirai scricchiolare qualcosa in casa tua e dovresti essere da solo, bè probabilmente ci sarò io, anche adesso, ti ricordi quando poco fa hai pensato di sentire un rumore e hai pensato che sarà stato il vento? Bè ora io ti sto guardando, sono proprio dietro di te, quando mi sentirai ridere sarà tardi..

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