Ore 14:30

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Finimmo di mangiare, ero tranquillo e felice, come non lo ero mai stato, ridemmo per tutto il pranzo con la madre, lei mi chiese cosa facessi e cosa volessi fare finito il liceo, le risposi di avere intenzione di fare medicina, mentre Niccolò voleva prendersi un anno di pausa prima di iniziare l'università, ma non ero felice di questa sua scelta e si capì, purtroppo sono molto espressivo e non riesco sempre a nascondere le mie espressioni;
"Allora, adesso cosa farete? Tornate a casa con me oppure..." chiese Anna
"In realtà vorrei portare Nì in un bel posto" sorrisi dolcemente poggiando una mano sulla sua coscia mentre il mio sguardo era fisso su quello di Anna
"Davvero?" Esclamò confuso il ragazzo prima guardarmi cercando di capire dove volessi portarlo.
Pagai il pranzo e mi alzai salutando la madre di Niccolò con un ampio sorriso prima di uscire insieme a lui dal locale.
"Dove hai intenzione di portarmi?"
"È una sorpresa..." dissi lasciando un'ulteriore curiosità al ragazzo
"Daii... sei uno stronzo però" disse con aria seccata
"Sei uno stronzo" dissi per prenderlo in giro ridendo poco dopo
"Dai non è lontano siamo arrivati, ci sono venuto la prima volta con Filippo"
"Filippo?" Aveva un tono di voce strano come se nascondesse la sua gelosia, e siccome io notai il suo tono iniziai a giocarci
"Si... siamo stati tutto il tempo insieme soli qui" dissi prima di fermarmi di botto per voltarmi verso Niccolò
"Non essere geloso era solo per delle foto" baciai la guancia destra del ragazzo prima di indietreggiare per entrare dentro il parco abbandonato.
"Wow" disse mentre si guardava attorno prima di incrociare il mio sguardo
"Vieni..." dissi trasportandolo verso il posto dov'ero stato l'ultima volta ,con Filippo prima che quest'ultimo mi abbandonasse lì solo.
Mi sedetti insieme al ragazzo ed iniziammo a parlare, sdraiandomi poco dopo guardando dritto davanti a me mentre sentii Niccolò poggiare la testa sopra il mio petto, portai subito la mano destra sui suoi capelli e giocai con alcune sue ciocche mentre lui cercava l'altra mia mano libera per poterla stringere, sentendo poco dopo il suo respiro farsi sempre più leggero fino a dormire in un sonno profondo.

22 Dicembre 2018 | RAMESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora