Capitolo del gioco di Natale

95 8 1
                                    

Un flebile ma percettibile raggio di Sole si posò sui miei occhi... facendomi bestemmiare in arabo cadendo dal letto, ovviamente.

Io sono Giulia, ho 18 anni e questa è la mia storia. (Eh già sono do nuovo io yee)

Ho sempre sognato viaggiare nel tempo, credo sia sempre stato uno dei tanti pensieri che occupano la mia mente -che comunque è più intasata delle strade di Tokyo- ma uno di quelli che sai che non potresti realizzare.

Frequento un istituto tecnico-linguistico della provincia di Verona, e proprio oggi, insieme a mia sorella, partirò per realizzare il mio sogno.

Ma a questo è legato qualcos'altro: infatti, per una ricerca di storia, dovremmo studiare due re del medioevo, sposati con delle magnifiche regine e che si odiano e combattono, ma -ovviamente- essendo una shipper e soprattutto una gay-shipper fan della Saschefano, non ho potuto fare a meno di shipparli e, visto che l'anno lo sappiamo -cioè il 1394- possiamo trovarli facilmente.

Ma, essendo ancora in pigiama, decido di vestirmi. Guardo l'armadio: vestiti, gonne, magliette, felp- o mio Dio ma da dove sbuca quella felpa LGBT? Un regalo? Un dono dal cielo? Non lo so ma la A-D-O-R-O.

Bene, indosso la maglia e ora, beh, ora jeans, assolutamente. E ora le scarpe. Converse nere, Superstar blu, Adidas rosse... mh, non so proprio. Ricordo che molte paia di quelle scarpe le usavo quando ero piccola ma boh, opto per le Adidas rosse, va là!

Vado a svegliare ma sorella: ma non c'è. Porca put- ah no, è in doccia. Aspe, LA DOCCIA PORCO CRONO ARGH! Corro subito in camera mia, mi rispoglio ed entro in doccia.

Quando esco, però, scivolo per terra e cado con un sonoro TONF! Ahia il culo. Mi rialzo massaggiandomi le natiche ma, non notando alcun rumore dalla camera affianco, capisco che mia sorella è uscita dalla doccia ma non ha sentito niente, bah, io gliel'avevo detto di prendere Amplifon.

La aspetto in cucina, dopo aver preso la Nutella e averla spalmata su un panino "Oh sìh" dico leccandomi le labbra "Ehi tu!" Mi richiama mia sorella "Non si orgasma in cucina!" "Ma io non ho orgasmato!" Esclamo mettendo il broncio "Dai, pirla! Oggi dobbiamo partire per New York, sbrigati!" Mi richiama lei.

Ci sistemiamo e dopo 1 ora partiamo. Arriviamo in aeroporto che è l'una, così mangiamo e ci dirigiamo al nostro gate solo 2 ore dopo, ovviamente con le borse dei trucchi che mia sorella ha comprato.

Il viaggio è durato tanto; abbiamo preso tanto cibo durante il viaggio, aoh, ch'abbiamo fame noi! Quando arrivammo, prendemmo le nostre valigie e scendemmo dall'aereo "Uh, ti ricordi quando siamo andate a Barcellona, qualche anno fa?" Chiesi "Ovvio, ricordi quei tipetti che si credevano fighi?" Rispose lei per poi ridere "Spero di non essere venuta qui solo per interprete" esclamo "Nah, stai shalla, servirai anche ad altro" mi rassicura lei.

Speriamo vada tutto bene...

Angolo autrice
Da quanto non scrivevo un capitolo! Lo so che è un capitolo corto, ma volevo facilitarvi la cosa! Spero che abbiate capito cosa sia e che lo scriviate. A domani Malandrini!!!

LGBT+ help centerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora