TRE LEGGI DI GOLPALOTT

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Gustave Golpalott era un noto pozionista austriaco, nato a Vienna nel 1698 e morto all'Isola Maddalena nel 1776. Golpalott, nei suoi anni di studio, riuscì a scoprire le caratteristiche specifiche di molti veleni e si attirò le invidie di molti maghi dell'epoca.
Nel 1745 si rifugiò all'Isola Maddalena, per nascondersi da coloro che gli erano ostili, e lì visse, con la moglie Teodolinda e le due figlie Catarina ed Erasmonda, fino alla morte.
Dopo la sua morte, avvenuta nel 1776 per un morso di Acromantula, Erasmonda nascose e custodì gli scritti e le scoperte del padre, finché non furono pubblicate da suo figlio, Hermes, nel 1790 con il nome del nonno.

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Prima Legge di Golpalott link

Un veleno naturale (o semplice) estratto da un vegetale richiede un antidoto naturale estratto da un altro vegetale.

Corollario alla Prima Legge di Golpalott
Un veleno naturale (o semplice) estratto da un vegetale acquatico richiede un antidoto naturale estratto da un altro vegetale acquatico e un veleno naturale (o semplice) estratto da un vegetale terrestre richiede un antidoto naturale estratto da un altro vegetale terrestre.

Questo Corollario esprime un concetto semplice e intuitivo ma, poiché, i giovani pozionisti e gli apprendisti tendevano a interpretare in modo troppo libero e stravagante la Prima Legge di Golpalott, in tempi recenti si è reso necessario aggiungere questa precisazione, per porre un rimedio laddove il buon senso non era sufficiente.

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Seconda Legge di Golpalott link

Un veleno naturale (o semplice) estratto da animale richiede un antidoto naturale estratto da un animale superiore al primo nella catena alimentare.

Corollario alla Seconda Legge di Golpalott
Un veleno semplice estratto da una Creatura Magica richiede un antidoto semplice estratto da una Creatura Magica con Classificazione uguale o superiore alla prima.

La formulazione del Corollario alla Seconda Legge di Golpalott, si è reso necessario quando, nel 1811 il neoeletto Ministro della Magia Grogan Stump decretò che "un essere è qualunque creatura dotata di intelletto sufficiente a discernere il bene dal male e a comprendere le leggi della comunità magica, assumendosi anche parte della responsabilità di stilare quelle leggi". Infatti, basandosi su questa definizione, l'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche lavorò alla classificazione di tutte le creature Classificate come Animali. Nel farlo tennero conto anche della pericolosità dei veleni prodotti dalle Creature Classificate, per esempio è evidente che il veleno di un Doxy (classificazione XXX) sarà meno nocivo di quello dell'Acromantula (classificazione XXXXX).

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Terza Legge di Golpalott link

L'antidoto per un veleno complesso è maggiore della somma degli antidoti per ciascuno dei singoli componenti.

Nei libri della saga l'unica delle Tre Leggi di Golpalott menzionata è la terza, che viene recitata tutta d'un fiato da Hermione Granger al professor Lumacorno che, per questo assegna dei punti premio a Grifondoro (HPPM cap. 18).
E' in quest'occasione che apprendiamo che si deve utilizzare la formula Specialis Revelio per capire quali sono gli ingredienti di un veleno composto e che il Bezoar funziona contro la maggior parte dei veleni, come furbamente afferma Harry Potter alla fine della lezione.

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Come si prepara un Antidoto usando le Tre Leggi link

L'applicazione di queste leggi fondamentali è sufficiente per contrastare tutti i veleni nocivi classificati X, XX e XXX.

• Nel caso dei veleni semplici, sia di origine vegetale sia animale, è facile che il contatto con il tossico sia accidentale (morso, puntura, ingestione etc.), quindi è sufficiente chiedere all'avvelenato, oppure a eventuali testimoni, qual è il veleno per poi poter cercare l'antidoto più efficace. Per sapere quali sono i contro-veleni più comuni e le dosi consigliate, vi sono diversi ottimi testi da consultare, come ad esempio l'eccellente "Contro-Veleni Asiatici". Solitamente, poi, il contro-veleno semplice (in forma liquida o di granuli oppure di estratto secco) deve essere messo sotto la lingua dell'avvelenato (se il contatto è avvenuto per ingestione) oppure deve essere spalmato sul morso, puntura etc. (se il contatto è avvenuto per via topica).

• La situazione si fa un poco più complicata se il contatto con il veleno non è stato accidentale (ossia se il tossico è stato somministrato all'insaputa della vittima) oppure se l'avvelenato ha perso i sensi e non è in grado di parlare. In questi casi, la tecnica più usata consiste nell'appellare il veleno, usando la formula ACCIO VENENUM, per poi raccogliere la sostanza nociva in una provetta e, utilizzando la formula SPECIALIS REVELIO, scoprire qual è l'agente tossico per scegliere l'antidoto giusto da somministrare.

• Per i veleni composti il procedimento iniziale è praticamente identico, perché per prima cosa bisogna scoprire quali sono gli antidoti di ciascuno degli ingredienti che compongono il veleno. Si deve poi annotare in ordine crescente i vari contro-veleni, quindi, secondo il numero degli ingredienti la dose di ciascun antidoto andrà maggiorata in questo modo:

[q.A1 = q.V1 + ½ (1/nA di A1)] + [q.A2 = q.V2 +½ (1/nA di A2)] etc.

A questo punto, arriva la parte più difficile perché, come ha rilevato il professor Lumacorno (PM cap. 18), è necessario trovare quell'elemento che aggiunto ai singoli antidoti, grazie a un processo quasi alchemico, trasformerà i diversi componenti in un antidoto composto efficace.

Per esempio se un veleno è composto di tre ingredienti la formula risulterà:

[quantità dell'Antidoto 1 = quantità del Veleno 1 + ½ (1/3 della quantità del Veleno 1)] +

[quantità dell'Antidoto 2 = quantità del Veleno 2 + ½ (1/3 della quantità del Veleno 2)] +

[quantità dell'Antidoto 3 = quantità del Veleno 3 + ½ (1/3 della quantità del Veleno 3)] +

Catalizzatore Magico (N.N.) = Antidoto per Veleni Composti

Purtroppo, non vi sono leggi universali per sapere quale sarà il misterioso catalizzatore magico, comunque, esistono in natura alcuni reagenti che danno buoni risultati, si tratta di scegliere quello più adatto. Solitamente sono sostanze di origine vegetale che hanno proprietà eccitanti e stimolanti, fra cui l'alga bruna, i chicchi di caffè, le foglie di the, il ginseng, lo zenzero, l'uncaria e molte altre. Un buon pozionista dovrebbe conoscere a memoria almeno le principali, inoltre, dovrebbe tenere una specie di diario in cui annotare tutti gli antidoti composti che ha preparato, specificando ogni volta qual è il catalizzatore magico che dà l'effetto desiderato.
Purtroppo, anche il mago più esperto non può avere la certezza assoluta di fare la scelta giusta, quindi, il modo più saggio è di procedere, è di affidarsi al proprio istinto, selezionando le opzioni che sembrano più probabile e, poi, procedendo per tentativi, verificare quale sostanza ha la capacità di trasformare alchemicamente la miscela in un antidoto efficace.

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