Non è la mia fidanzata.

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Alexander's POV

Il bicchiere colmo di birra giaceva a terra in mille pezzi, sussultai dal rumore che fece, ma mi ricomposi subito quando sentii la porta bussare.

Avevo bisogno di uno sfogo, di un qualcosa che mi distraesse da quello che era successo con lei. Madelyn.

Questo nome mi tormentava da troppo tempo, era così complicata quanto bella.

Perché cazzo mi ero tirato indietro?

Ero un emerito coglione, quello che ha detto era così vero.

Avevo paura di amare e soprattutto di soffrire, per tutti questi anni ero fuggito dall'amore, da quello che poteva farmi provare: felicità o distruzione.

In vita mia non ho mai provato la felicità, se non quando ero un piccolo ed innocente bambino e questa cosa mi mancava follemente.

Ero arrabbiato, ma non sapevo se con me stesso o con lei, che da quando era entrata nella mia vita, aveva scombussolato il mio cervello e soprattutto, il mio cuore.

Ma sapevo che lei non mi meritava ed io non meritavo lei per tutte le cose che facevo, per quello che ero.

Volevo ritornare indietro nel tempo per cambiare idea, per abbracciarla forte a me, ma non era neanche iniziato ed era finito già tutto. Per colpa mia.

Queste parole mi uccidevano, le persone che avevo attorno si facevano sempre male o peggio, le ferivo io.

«Alexander.»

Mormorò una persona di fronte a me, alzai lo sguardo velocemente.

Mi guardò, i suoi occhi passarono dai miei al bicchiere rotto a terra.

«Mi è caduto.»

Affermai immediatamente, sapendo quello che mi voleva chiedere.

Era da tempo che non lo vedevo.

I miei occhi vennero catturati dalle valigie che si trovavano accanto a lui, così lo guardai confuso.

«Devo partire.»

Disse camminando verso di me, lasciando le valigie dov'erano.

«Ah.»

Risposi con tono deluso.

«Dove...vai?»

«Ho trovato un lavoro in Florida.» Sorrise. «Mi ci trasferisco per alcuni mesi...ma ritornerò, tranquillo fratello.»

Mi diede una pacca sulla spalla, lo abbracciai immediatamente sapendo che non l'avrei più rivisto per un paio di mesi.

«Non essere triste, cucciolo.» Mi guardò malizioso. «Tornerò prima che tu te ne accorga.»

Ridacchiai. «Non chiamarmi così, stupido.»

«Sei insopportabile a volte.»

Sputò sedendosi comodamente sulla sedia.

«Sono andato da Madelyn a salutarla.» Mi guardò. «Mi mancherà tanto.»

Roteai gli occhi. «Mi fa piacere.»

Alzò le spalle. «Insopportabile e stranamente freddo.»

Disse sottolineando la parola 'stranamente'

«Mi vuoi bene proprio per questo.»

Mi alzai e presi la scopa per pulire il casino che avevo combinato.

BORN TO LOVE YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora