Il mio Sole è assenteista. A volte fatica a farsi vedere.
Non è colpa sua. È sempre stato così.Da sempre la luce forte fa male ai miei occhi. Ma quella fioca anche. Ed è la peggiore.
Se guardassi il mio Sole perderei la vista,ne sono certa. Perderei quel senso che mi permette di discerne le cose le une dalle altre.
Vivrei meglio(forse). Vivrei più felice. Come un oracolo non in grado di vedere ma in grado di percepire tutto il mondo che gli orbita intorno.E allora diventerei il mio Sole.
Nelle mie pupille nascono sistemi di galassie ad alta energia che si scontrano e collidono e lanciano fotoni nell'iperspazio.
Si creano e si distruggono corpi che danzano gli uni con gli altri senza sosta,senza esitazione.
La luce viaggia senza meta in tutte le direzioni che è possibile immaginare.
Rimbalza su ogni superficie. Aggira ogni ostacolo. Si infiltra nelle fessure più piccole,illumina ciò che le viene incontro.
Nel profondo dei miei occhi brilla il mio Sole. Un piccolo barlume, ma un brillare intenso e continuo.
Un ultimo bacio alla mia stella prima dello scontro catastrofico.
E poi il botto.
Più nulla.Se chiudo gli occhi vedo le stelle.
Se li stringo forte viaggio tra le costellazioni. Esploro ogni regione dello spazio esistente. Ogni angolo è scrutato.
Mi muovo in linea retta. Non cambio direzione. Ma quella singola direzione mi permette di vedere ogni millimetro del mio universo,di scrutare nei meandri più profondi delle mie lacrime.Che sgorgano dai miei occhi lucidi.
Che solcano il mio volto.
Che scendono fino al petto e mi bagnano il cuore.
S'insinuano tra le cellule della mia pelle. Viaggiano all'interno della mia carne. Si fondono con le mie ossa e con il mio spirito.
Che mi soffocano se diventano un fiume in piena.
E non respiro.
Mi manca l'ossigeno,mi manca l'aria, sento i polmoni riempirsi d'acqua ma non riesco a nuotare. Non riesco a tornare a galla,ho un macigno attaccato al piede che mi trasporta sempre più in profondità.E mi rendo conto che non posso risalire.
È buio.
Nulla si muove.
Tutto viene trascinato dalla corrente e dal lento muoversi dell'acqua limpida e pura.
E c'è silenzio.
Quel silenzio che per me è melodia e pace.
Quel silenzio che mi riempie il cuore di gioia ogni volta che lo sento.Il mio silenzio.
Tutto tace qui sotto.Sto annegando nel mio dolore.
E mai vitti uno spettacolo più bello.Vado giù a prendere una boccata d'acqua.
(Ps.420 parole 👼)
STAI LEGGENDO
io
PoetryTutto quello che c'è da sapere. Ma per sapere bisogna sapere vedere. Per vedere bisogna saper ascoltare. Per ascoltare bisogna aprire la propria anima a tutto quello che non conosce. Prenderla,indifesa e senza protezione, e renderla al mondo. Render...