Impoliteness and threats

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«Classe, questa mattina, il principe ha chiesto che tutte le scuole del Regno portino le loro studentesse, di età compresa tra i sedici e i diciotto anni, al castello questa settimana. Questo significa che domani, ragazzi, avrete un pomeriggio libero». La signora Apricot, l'insegnate di storia, applaudì entusiasta.

Tutti, ragazzi e ragazze, si allietarono all'informazione.

«Per le ragazze questa sarà una grande occasione per conoscore la storia della famiglia Tomlinson. Potreste avere un test, quindi sarà meglio se presterete attenzione mentre saremo lì».

Ci fu una serie di lamenti.

Ero senza parole, stavo ancora elaborando la notizia. L'idea non mi piaque per niente. Non posso andare al castello. Mi terrà lì, se me vede. Louis mi terrà lì e la mia famiglia morirà di fame. Alzai la mano per fare una domanda, una delle prime quell'anno. 

«Sì, Annabelle?» Chiese l'insegnante. Tutte le teste si girarono verso di me.

«E' obbligatorio?» Chiesi attentamente.

«Sì, lo è. Si tratta di un'opportunità unica per ogni ragazza di incontrare il principe». Insisté la vecchia signora.

«Fidati di me, non è così unica». Borbottai tra me e me. Beh, mi dispiace, ma io non ho intenzione di venire a questa stupida gita, anche se mi costa del tempo a scuola. «Louis Tomlinson è un asino». Dissi un po' più forte.

Tutte le ragazze rimasero senza fiato in uno stato di shock, mentre i ragazzi ridacchiavano fra sé. La signora Apricot, però, non era molto divertita.

«Signorina Hearst, a causa della tua mancanza di rispetto nei confronti di un membro della famiglia reale, non ho altra scelta e devo sospenderla per tre settimane. Inoltre, poiché ha chiamato il principe con il suo nome, non potrà partecipare alla gita di domani per evitare la nostra vergogna. Le sarà chiesto di fare la portinaia per tutto il pomeriggio, fino alle sei. Inoltre, i suoi genitori saranno informati della sua mancanza di rispetto». Mi rimproverò, la sua voce stridula nelle orecchie.

Rimasi in silenzio per il resto della lezione, ignorando le ragazze che continuava a guardarmi come se fossi un ragno che non potevano uccidere.

«Com'è andata a scuola? E il Lavoro?» Mi chiese quella sera mia madre mentre eravamo intorno al tavolo per la cena.

«Mamma ho tre settimane di sospensione». Sospirai, un po' imbarazzata. «E devo stare a scuola fino alle sei domani».

«Cosa?»

«Cosa significa sossensione, Belle?» Leah chiese dal suo posto.

«Niente, ed è sospesione». Sorrisi alla bambina.

«Annabelle, è così davvero?» Chiese mia mamma, la voce ridotta ad un sussurro. «Perché?»

«Mamma guarda il lato buono ciò. Posso lavorare per più ore per tre settimane. Farò più soldi».

E trovare un nuovo lavoro. Mi dico.

«Annabelle Hearst, perché hai avuto una sospensione?» Ripeté mia madre.

«Io Leah Hearst, tu Finn Hearst». Affermò la mia sorellina con orgoglio al suo fratello gemello. Finn scosse la testa. «Si Finn». La piccola ragazza bionda fece un cenno con la testa rapidamente. «Dì: sono Belle».

«Sì Finn, Leah è giusto». Sorrisi, guardando i due con amore.

«Belle ha ragione. Io indosso il mio speciale maglioncino».

Happily never after (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora