Capitolo 1 🥺

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Mi ritrovo immobile, catapultata all'interno di una bolla, mentre le persone accanto a me si muovono a rallentatore e le parole che si scambiano, pura aria emessa dalle loro bocche.
Sono stata ingenua, avrei dovuto immaginare che sarebbe stato presente anche lui e che molto probabilmente non sarebbe venuto da solo.
È passato tanto tempo dall'ultima volta che ci siamo visti. Non è cambiato molto, è sempre quel bel ragazzo dallo sguardo dolce, anche se devo aggiungere, che sembra essere vuoto, infelice.
"Nataly tutto bene ? Cavolo stai tremando." pronuncia preoccupato.
Damian mi posa la sua giacca sulle spalle riportandomi tra di loro, inconsapevole del fatto che stessi tremando per quel viso a me tanto familiare e non per via del freddo.
"S...si sto, sto bene, tranquillo" dico ricomponendomi e accarezzandogli il viso con addosso un sorriso sofferto.
Sposto veloce lo sguardo su Dylan che ancora non mi aveva distolto gli occhi di dosso nonostante si fosse avvicinata a lui l'amante che finge di non vedermi. Gli sistema la cravatta ma poi lui le sposta il braccio senza degnarla di uno sguardo provocando irritazione nell'espressione della ragazza.
Con la coda dell'occhio, lo vedo dirigersi verso di me causandomi il panico negli occhi e bloccandomi per un breve attimo il respiro, così prendo rapidamente il braccio di Damian e mi allontano a passo veloce.
"Aah, ora capisco" dice lui rallentando passo dopo passo dopo essersi voltato con la testa all'indietro ,per capire cosa stesse succedendo, e averlo visto.
"Dovete parlare" continua lui una volta essersi fermato definitivamente lasciandomi di stucco e sola, soprattutto.
Mi guarda un ultima volta poi si dirige verso l'uscita, prima di andarsene saluta Valeri che confusa mi cerca tra la folla.
"Ciao" dice una voce timida con un briciolo di tremolio causato dall'insicurezza.
Mi volto di scatto e me lo ritrovo a meno di un metro di distanza.
Perché, perché dopo tutto vorrei, vorrei averlo ancora più vicino.
Accenno un sorriso sincero.
"Come stai?"
"Non voglio girarci intorno, di chi è quel bambino?" Chiede lui evitando la mia domanda con espressione turbata.
Aspetto vari minuti prima di rispondere, il suo sguardo è così, così crudo.
"Cosa vorresti sentirti dire?" Domando con tono difensivo.
"Oh mio Dio" dice lui mettendosi una mano tra i capelli mentre si volta dalla parte opposta.
"Me lo hai nascosto per tutto questo tempo?"
È arrabbiato, non l'ho mai visto così, continua a muovere la testa in segno di no.
Rimango in silenzio a guardarlo.
"Non posso crederci Nataly, come, come hai potuto" dice con disgusto camminando avanti e indietro nervosamente.
"Me lo avresti mai detto?" Domanda deluso una volta essersi fermato.
No, non lo so... mi ripeto nella mente, non riesco a pronunciare parola.
"Non ti azzardare a piangere" dice furioso puntandomi il dito contro.
Troppo tardi, una lacrima mi bagna il viso, l'asciugo di fretta per la vergogna.
"Di qualcosa" dice alzando il tono di voce facendomi sobbalzare.
"Mi dispiace"
È l'unica cosa che in quel momento riesco a dire prima di allontanarmi velocemente da lui con il suo sguardo, ancora stravolto, addosso.
Una volta uscita dal negozio noto Damian che mi aspetta appoggiato alla macchina, quando mi vede andare verso di lui con passo veloce mi viene incontro e mi stringe in un abbraccio.
"Stringimi" sussurro e lui mi accontenta trasmettendomi calore.
Mi prende il viso tra le mani,mi guarda negli occhi, occhi pieni di lacrime e mi da un bacio sulla fronte poi mi accompagna alla portiera del passeggero che apre e mi fa accomodare, dopo di che sorpassa il parabrezza e veloce si siede nel posto del guidatore,partiamo diretti verso casa.
Nel tragitto mi tiene una mano sulle cosce, ogni tanto sposta lo sguardo su di me e sospira vedendomi star male.
Una volta entrati in casa mi spoglio di fretta e mi metto a letto, Damian poco dopo mi raggiunge con addosso solo i pantaloni di una tuta, così inizio ad accarezzargli l'addome per poi spostarmi sempre di più verso il basso. Lui mi guarda dritto negli occhi, non mi ferma perché sa che ho bisogno di lui in questo momento anche se mi sarei aspettata il contrario ma poi inizia a baciarmi, prima lentamente poi con più foga. Nella casa domina il silenzio, ogni tanto interrotto dai nostri gemiti e dal rumore delle lenzuola che strusciano.
"Ti amo" sussurra sulle mie labbra.
Finiamo per fare l'amore per tutta la notte impedendomi così di pensare ad altro che non sia io e lui su questo letto.

"Buongiorno" pronuncia Damian una volta essersi svegliato.
"Non hai dormito vero ?" Continua.
Gli accenno un sorriso stanco, non ho chiuso occhio e non riesco ad immaginare quello che ora, mi aspetterà.
Mi sistemo tra le sue braccia che subito mi stringono a lui facendomi sentire protetta.
"Posso farti una domanda?" Chiedo alzando il viso per guardarlo negli occhi.
Lui annuisce mentre mi accarezza delicatamente un braccio.
"Come, come fai a stare ancora con me ? Sono incinta e già non è una cosa attraente in più è di un altro"
Prima di rispondere mi guarda poi mi sorride, istintivamente faccio lo stesso.
"Sei sexy pure con questa pancia che occupa ormai tutto il letto" dice scherzosamente.
"Bugiardo" sorrido e abbasso lo sguardo sul suo corpo perfetto.
"Non si comanda all'amore" dice perso nei suoi pensieri.
Già, è proprio così.

Hearts that beat as one 3. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora