Capitolo due.

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Erano ore che lavoravo, non mi sentivo più le gambe.
"Amy, va a casa, finisco io qui" mi suggerì Skylar osservando il mio viso distrutto.
Skylar era il mio collega e migliore amico. Era così protettivo nei miei confronti... lo consideravo come un fratello maggiore, ci volevamo un bene dell'anima.
"No, ha detto Jace che se non mi vede quando esce dal suo ufficio, mi licenzia" spiegai io con voce stanca.
"Quello stronzo, se solo non lavorassi anche io qui, lo avrei già riempito di botte. Non puó far lavorare una persona diciotto ore, è sovraumano, cazzo!" protestó Skylar in mia difesa.
"Non so se vinceresti in un duello", apparse Jace dalla porta del suo ufficio.
Mi alzai di colpo dallo sgabello dove mi stavo quasi per addormentare.
"Che cazzo ci facevi seduta?!" gridó lui.
Dio, che mal di testa. Mi stava letteralmente scoppiando.
"Avevamo finito, Mr. Ice." cercai di giustificarmi io.
"Comunque, caro Walker, io non faccio lavorare una persona diciotto ore consecutive senza un motivo. Lei è arrivata in ritardo, mi manda continuamente occhiate di odio profondo, e inoltre oggi ha anche sbattuto la mia fottuta porta per uscire dal mio fottuto ufficio!"urló Jace.
Skylar si giró verso di me per chiedere spiegazioni.
Io guardai per terra pentita. Forse avevo esagerato.
" Sentite, Mr. Ice, non succederà più, ma vi prego posso tornarmene a casa mia?" chiesi. Non c'è la facevo più, sarei svenuta da un momento all'altro.
"Ti accompagno io, non puoi guidare in queste condizioni." asserì lui tirando fuori le chiavi dell'auto.
Feci un sorriso sfatto: mi faceva ridere questa orrenda situazione. "Non avrei potuto guidare comunque, la mia macchina mi ha lasciata stamattina, per questo sono arrivata in ritardo. Comunque, prendo un autobus."
"Non se ne parla, non passano gli autobus a quest' ora, inoltre c'è gente pericolosa in giro." disse lui.
"Non voglio recarvi disturbo. Skylar ha detto che mi accompagnerà lui. Vero, Sky?" chiesi conferma sperando in una risposta positiva.
Passare del tempo con Jace da soli in uno spazio piccolo, non era un' idea allettante.
"Sì, certo!"
Sì!
"No, ti accompagno io. Lui deve finire di lavare i piatti." si intromise Jace.
No!
"Oh ma ho quasi finito." rispose Skylar.
"Mi ero dimenticato di dirti che devi mettere apposto il mio ufficio." disse Jace autoritario.
Senza aspettare risposta, mi prese per mano e mi trascinó fuori, all'aria fredda.
Ero troppo stanca per protestare.
La porta si aprì dietro di noi.
"Ha detto che vuole venire con me! E, in ogni caso, il mio turno è finito da un po', non ho intenzione di pulire il suo fottuto ufficio" disse Skylar.
"Stai rischiando anche tu il licenziamento, sta attento, Walker" sputó acido Jace.
"Sky, lascia stare, ci vediamo domani." m'intromisi  io. Non volevo che Jace lo licenziasse.
"Sicura, Amy?"
Io annuii, stanca di parlare.
"Per qualunque cosa: chiamami." avvisó lui.
Annuii nuovamente. "Ho lasciato dentro la borsa" annunciai ricordandomene solo in quel momento.
"Vado io a prendertela" disse Skylar.
Quando me la portó, lo salutai con un bacino sulla guancia e seguii Jace verso la sua macchina.
"Davvero questa mattina sei arrivata tardi perchè ti si é rotta l'auto?" chiese una volta che ebbe messo in moto.
"Mh, mh.." mugolai in segno d'affermazione.
Mi si stavano chiudendo gli occhi.
"Non potevi chiedere a Melody di accompagnarti lei?" domandó.
"Melody è una stronza: esce prima di me da casa per far vedere che lei è migliore in tutto. Magari è stata lei a rompermi la macchina."
"Melody una stronza?" fece incredulo.
Melody era la persona peggiore dell'universo. Eravamo coinquiline e colleghe.
Sembrava tutta carina ed innocente, con quell'aspetto da angelo indifeso, e poi, se non aveva interesse per te, ti trattava come se fossi niente, senza farlo vedere a nessuno.
Con Jace si comportava come la ragazza perfetta, timida e sorridente, con me diventava il diavolo in persona.
"Già..." bisbigliai.
"Senti, mi dispiace per averti fatta lavorare così tanto,  è che mi é sembrato che non t'importasse niente del lavoro. Scusa." si scusó lui.
Sorrisi leggermente. "Scuse accettate. " sussurrai prima d'addormentarmi.

Mr.Ice: amore proibito. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora