Fisso la sveglia da ore, aspettando che suoni. Non ho neanche provato a dormire perché sapevo che avrei sprecato solamente tempo. Fra pochissimi minuti dovrò alzarmi da questo letto e prepararmi per tornare alla mia vecchia vita, o meglio, per tornare nel luogo più brutto sulla faccia della terra. Non posso negare che è da tutta la notte che mi scendono lacrime lungo il viso, ormai il cuscino è completamente bagnato. Volevo andare da mio fratello, ma credo che abbia bisogno di stare un po da solo e che debba riflettere in pace. Per lui sarà tutto più difficile.
Sposto per la millesima volta lo sguardo sulla sveglia nell'istante esatto in cui inizia ad emettere quel suono che solitamente trovo disgustoso. Vorrei tanto che fosse tutto un sogno, ma forse è meglio così. Le sfide ci fortificano per poi prepararci a cose ancora peggiori.
Mi alzo dal letto ed esco dalla porta di camera mia, subito raggiungo in cucina mia mamma e senza giri di parole la stringo a me. A volte il silenzio è la forma di conforto migliore. "Ti voglio bene" sussurro. "Pure io, scusami tanto per tutto questo" dice lei "non pensarci neanche. Io non ho da scusarti di nulla, okei?" dico per poi staccarmi da quello splendido e accogliente abbraccio.
Vado verso il frigo e cerco un succo di frutta. Fingo di comportarmi nel modo di tutti i giorni, ma sto morendo dentro. Vedo scendere le scale mio fratello e ha un'aria meno triste di quella che avrei immaginato, ma lui è bravissimo pure a recitare. Mia mamma gli va incontro e lo abbraccia senza dire una parola. E' una scena così triste che neanche Nicholas Sparks potrebbe riprodurre. "Allora ragazzi, so benissimo che sarà dura, ma abbiamo superato così tanti ostacoli in questi anni. Perché dovremmo abbatterci adesso? Noi ce la faremo ancora, fidatevi di me" dice lei dopo svariati minuti di silenzio. E' strano, di solito sono io la speranzosa.
Torno in camera mia e mi vesto. Ormai la stanza è vuota e da un'area così triste. Anni fa mentre guardavo le persone trasferirsi pensavo "deve essere bello cambiare casa, cambiare aria", ma adesso che lo sto vivendo in prima persona fa altamente schifo. Soprattutto il contesto. La prima volta in cui ci siamo trasferiti ero abbastanza felice perché comunque stavo lasciando quell'inferno. Adesso è diverso. Mi mancherà tutto quanto. Qui le persone sono così gentili ed è un posto meraviglioso. Non me ne andrò per sempre, tornerò senza ombra di dubbio. Prima o poi questi periodi bui lasceranno spazio pure alla luce.
"Il volo per Palo Alto sta per.." sento pronunciare queste parole e il mio battito si ferma. Mi sento mancare il respiro e sento che potrei avere un attacco di panico da un momento all'altro, ma cerco di trattenermi perché non voglio essere debole come al solito. Mio fratello mi mette una mano sulla spalla e mi sorride quasi impercettibilmente. Perché è sempre lui a confortarmi, in questo momento dovrei avere io questo compito. Non immagino quanto lui stia soffrendo, ma comunque cerca di far stare meglio me. Come fai a consolare una persona se tu stai morendo dentro? Non puoi. "Forza, andiamo" dice mia mamma con un leggero sorriso sul volto. Ecco un altro esempio.
Mi siedo al mio posto e guardo subito fuori dal finestrino. Abbiamo comprato i biglietti per la prima classe, ma in ogni caso siamo in uno spazio stretto e chiuso. Staremo qui dentro per 14 lunghissime ed interminabili ore. Mia mamma aveva proposto di prendere un'aereo privato dato che i soldi non ci mancano di sicuro, ma per una volta voglio affrontare le mie paure anche se non credo che tutto ciò andrà a gran fine. Vorrei superare questa fobia, o forse malattia, ma è una cosa ormai scolpita dentro di me e ho davvero paura di doverla sopportare per sempre. Quella paura di non uscire più, di soffocare, la sensazione essere in trappola e in pericolo. Non perdonerò mai quell'uomo per quello che mi ha causato.
"Tutto bene?" mi domanda mia mamma preoccupata. Io annuisco e le sorrido. Forse è meglio se penso ad altro. Mi metto le cuffie e ascolto della musica classica. Non amo questo genere, ma mi aiuta davvero molto a calmarmi e in questo momento ne ho serio bisogno. Chiudo gli occhi e inizio lentamente a rilassarmi.
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Di te non ho paura
Storie d'amoreCrystal Steel è una ragazza bella e popolare, ma molto fragile. All'età di 14 anni si trasferì in Europa con la madre e il fratello, sperando di poter dimenticare il passato doloroso. I tre sono uniti più che mai, ma sul punto di esplodere in ogni s...