1.26 - Ho appena messo giù il telefono per l'ultima telefonata prima di dedicarmi ad essere me stesso. È un segreto che nessuno conosce a parte me.
Il calore del silenzio mi avvolge, e da qui tutto sembra chiaro, a volte.
Il destino cerca di dirmi qualcosa, ma parliamo lingue diverse come la linea tra passato e futuro incapace d'incontrarsi senza il presente.
Non so qual'è la giusta via. Conosco rifiuti e muri di gomm aimpenetrabili come una Troia senza cavallo, densi e intricati come una ragnatela e la meschinità crudele del suo ospite assassino, venuto al mondo per spezzare vite innocenti in nome del puro piacere necessario di alimentarsi.
E il cielo della notte è nero come quello del giorno è azzurro, e fuori è la festa dei re e delle streghe, dei leoni e i gatti randagi, i primi liberi di cacciare nella savana, gli altri tra i bidoni dell'immondizia sopravvivendo con molta fortuna.
05/01/19
-D.K.