"Svegliati cogliona!"
Erano state queste le prime parole che avevo sentito circa a mezzogiorno dell'ultimo giorno d'estate.
Mio fratello sorrideva mentre io mugugnavo contro il cuscino rammaricandomi del fatto che probabilmente per i 10 mesi seguenti non mi sarei piú alzata a quell'ora.
"il sole brilla,le marmotte fischiano,i piccioni volano" disse ridacchiando mentre alzava la persiana della mia camera. La mia risposta fu ridotta a un "vaffanculo",ma posso assicurarvi che lo pronunciai con molta convinzione.
"vaffanculo anche a te" mi rispose.
Si,fu decisamente un' amorevole conversazione tra fratelli.
Noi eravamo cosi,ci scambiavamo poche parole,buona parte delle quali erano insulti,ma eravamo tra noi come libri aperti,facili da leggere e da interpretare.
Jace era il mio unico fratello e per mia sfortuna il maggiore ,il che indicava che nella scala gerarchica i miei diritti erano pari a quelli di un'ameba;tra noi c'era una differenza di 3 anni e ció non aiutava per niente la mia condizione :il signorino ormai diciannovenne,ritenendosi un uomo vissuto, non si risparmiava di certo commenti come:"puzzi ancora di latte ragazzina" o "dove hai lasciato il biberon?"
Forse era proprio per questo che l'adoravo: il fatto che mi facesse sempre rimanere con i piedi per terra e che allo stesso tempo avesse quell' atteggiamento protettivo,mi dava la sicurezza che fosse la persona giusta a cui chiedere consigli;diciamo che se lui aveva una visione oggettiva delle cose io ero un concentrato di impulsività che poche persone sapevano gestire.
Il mio peggiore difetto?
Io non ero tra queste.