~ Capitolo 7 - Ognuno ha quel che si merita

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Ermal's POV

Sono passate un paio di settimane dall'ultima volta che io e Fabrizio abbiamo passato del tempo insieme, ma non abbiamo sicuramente smesso di sentirci e soprattutto, non ho smesso di pensarlo, neppure per un istante. Abbiamo legato tanto nonostante ci conosciamo da poco e tutto questo mi fa piacere ma mi mette paura allo stesso tempo. Io, che sono sempre stato schivo e restio nel rapportarmi con le persone, per paura di soffrire. Io che ho sempre cercato di evitare qualsiasi tipo di contatto umano, soprattutto dopo la rottura con Silvia, dopo 9 lunghi anni di fidanzamento. Io, che ho imparato a farmi forza da solo, perché degli altri ho sempre preferito farne a meno. E ancora io, che ho come dimenticato tutto questo nel preciso istante in cui i miei occhi, per la prima volta, si sono incrociati con quelli di Fabrizio.

- Vibrazione del cellulare -

Mentre sono ancora assorto nei miei pensieri, sento il cellulare vibrare. Abbasso lo sguardo per vedere chi mi scrive, e mi rendo conto che è proprio lui. Ed ecco che il mio cuore perde prima un battito, poi un altro e un altro ancora, fino a quando non mi decido ad aprire questo benedetto messaggio e leggere cosa mi ha scritto tra queste righe.


*Messaggio ricevuto da: Bizio*

"Ciao cespugliè. Come stai? Te stavo a pensà e t'ho scritto. Che sei 'mpegnato? Fatte sentì appena puoi. Un bacio. Bizio."

*Messaggio inviato a: Bizio*

"Ciao Sampei. Io sto bene, te? Lo sai che ti penso sempre anch'io. Allora dimmi, che succede? Fammi sapere quando posso darti un colpo di telefono. Ti abbraccio forte. Tuo Ermanno."

Non passano neppure cinque minuti che mi ritrovo sulla schermata del telefono una chiamata in arrivo da parte di Fabrizio, alla quale mi appresto a rispondere.

E: "Pronto, Bizio?"
F: "Ehilà, Ermanno. Come stai, ah bello?"
E: "Io tutto bene. Tu piuttosto? Che combini?"
F: "Ma si, anch'io tutto bene. Nun sto a combinà niente. Solo, stavo a pensà... Che sei mica 'mpegnato? 'ne sti giorni dico."
E: "Umh.. 'spetta, lasciami pensare un attimo... No, non ho nulla in programma al momento. Perché me lo chiedi? Sai che quando tu pensi, mi preoccupi."
F: "Ma smettila scemo. Guarda che er mio cervello c'è abituato a pensà a lungo, mica come er tuo, che sotto quei ricci ce si ritrova un criceto sotto effetti collaterali."

In un istante scoppio a ridere, e lui con me. Una risata che viene del cuore. Perché in fondo con Fabrizio è così, in un primo momento ti trovi a parlare di un discorso serio ed il momento dopo se ne esce fuori così, con una delle sue solite battute, pessime, ma delle quali ormai non riesco più a farne a meno.

E: "Ma fammi il piacere, pescatore. Allora, me lo vuoi dire o no ciò a cui stavi pensando?"
F: "Semo a quota du' settimane che non se vedemo ormai, e stavo pensando... Beh, si... Io ho casa libera, 'o sai... E quanno voi me farebbe piacere dividerla co' te per quarche artro giorno. Certo, sempre che anche a te faccia piacere, s'intende."
E: "Stai scherzando, ? Certo che mi fa piacere stare in tua compagnia. E poi per adesso con i ragazzi della band abbiamo deciso di prendere un paio di settimane di pausa, quindi ne vorrei approfittare. Ma, ad una sola condizione..."
F: "Addirittura du settimane? E quanno avresti avuto 'ntenzione de accennarmelo? Quanno sarebbero finite? Ma è fantastico. Dai, sentimo 'n po' a quale condizione? Dimme tutto, riccio."
E: "Certo che no, stupido. Ti avrei sicuramente informato nella giornata di oggi. Comunque, la condizione è che  stavolta ti ospito io in casa mia. Accetti?"
F: "Cioè, me vorresti dì che dovrei salire su a Milano?"
E: "Esattamente, proprio così. Perché, ti dispiacerebbe?

~ "Sempre sarai l'eccezione di un difetto!" (MetaMoro) ♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora