Capitolo tre

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Il sole filtra dalle tende rosse,  è già mattino.
Il sole riflette sul petto nudo di Ethan che dorme come un angioletto.
Lo guardo con attenzione, ha la bocca aperta, sta sbavando il cuscino.
Rido cercando di non svegliarlo. Mi alzo dal letto con cautela e indosso la maglietta di Ethan, prendendola dal pavimento.
I giorni sono passati lentamente e sta sera ci aspetta un lungo viaggio per il Portogallo.
Non ho paura, per niente.
Sono sicura di me, di Et e della nostra squadra.
Cammino verso la porta e guardo la foto di Kyle sul nostro mobile, chiudo gli occhi.
Kyle è il ragazzo più in gamba che io abbia mai conosciuto.
Ha sempre avuto cura di Et e di me, ci ha sempre salvato dalle brutte situazioni, ha teso la mano anche ai suoi nemici, ha sempre perdonato tutto.

Flashback
Le mie gambe stanche corrono da ormai un'ora, il sudore mi gocciola dalla fronte senza sosta, la mia testa pulsa come non mai.
Mi fermo accanto ad Et, sta riprendendo il fiato.
-Dobbiamo continuare a correre Et, le senti le sirene?Sono vicine.- dico respirando pesantemente.
Riesco a sentire il battito del mio cuore, il mio respiro pesante mischiato con quello di Et che ha ripreso a correre.
Lo seguo, i miei passi sono leggeri, ma al contempo pesanti, sento il mio corpo così pesante.
Rallento, ma finisco per perdere Et di vista, diamine.
Nell'edificio malconcio, vicino a me, riflettono le sirene della volante, il rumore di gomme di auto riecheggiano in tutto il quartiere.
Devo essere furba, pensa Ab, pensa.
Mi guardo intorno a me, noto così un cassone dell'immondizia, bingo.
Entro al suo interno e gli odori forti pervadono le mie narici, che schifo.
Sento le sirena vicinissima a me, così mi porto le mani alla bocca, devo stare zitta e ferma.
-Qui Tom Holland, mi ricevi sign. Greg?- il poliziotto è così vicino che riesco a sentirlo comunicare con un suo collega tramite la radio.
-Si sign. Holland, la ricevo. Hanno trovato quei bastardi?-
-Nella dodicesima strada, dei passanti hanno visto un ragazzo scappare, dicono che corrisponde al nostro sospettato principale.-
Dei brividi mi invadono il corpo, la testa mi inizia a girare, hanno visto Et?
Chiudo gli occhi, devo calmarmi, devo aiutarlo.
Sento la volante fare retromarcia e il suono della sua sirena si fa sempre più ovattato.
Esco dal cassonetto e inizio a correre, penso di aver capito la direzione di Et, la macchina di Kyle, posteggiata dietro il museo.
La luna piena brilla, si udisce un cane che abbaia e il barbone che canta nella strada difronte la mia.
Le luci dei lampioni sono soffuse, l'erbetta tagliata con cura profuma.
Sento così tanti odori nonostante io stessi correndo.
Svolto alla mia sinistra e poi alla mia destra, ritrovandomi di fronte la villa più bella del posto.
I miei genitori mi ci portavano sempre qui, è un posto così tranquillo e colorato.
La supero e mi dirigo dietro il museo, mi blocco vedendo una volante davanti Kyle e Ethan.
Il mio cuore è fermo.
Gli occhi pieni di paura di Et incrociano i miei, mi fa cenno di andarmene via.
-Non vi lascio.- mimo con la bocca.
I due poliziotti urlano a Kyle di abbassare l'arma.
-Voi abbassate la vostra e io abbasso la mia.- propone sicuro di se, so quanto abbia paura, ma è sempre stato cosi, non ha mai dimostrato di averla.
-Non ti faremo niente, tu non c'entri con tutto questo, non proteggere il vero criminale.- urla il poliziotto che ha la pistola tra le mani.
Mi avvicino e calpesto un rametto,richiamando l'attenzione dei poliziotti su di me, Kyle ne approfitta e con la forza fa indietreggiare Et.
-Eccola, se c'è Clyde non può mai mancare Bonnie.- ride il poliziotto disarmato.
Faccio una smorfia, simpatico davvero.
-Va via Ab.- dice Et, il poliziotto armato ride e dice
-Siamo soli, posso tranquillamente spararvi e farla sembrare una difesa.-
Continua gridando a Kyle di abbassare l'arma, altrimenti lo avrebbe sparato.
Non lo fa.
-Abbassala Kyle, abbassala.- gli urlo.
So che quella pistola che ha è senza munizioni, li aveva usati tutti Et per sparare durante la rapina.
Un rumore assordate a me cononosciuto risuona nel parcheggio.
Una pallottola scolorita è in aria, nella direzione di Ethan.
Corro ma vengo bloccata dal poliziotto disarmato.
Chiudo gli occhi.
Il mio amore è morto.
Udisco l'urlo disperato di Ethan.
Apro gli occhi con un barlume di speranza, tutto quello che vedo è Kyle, per terra, con un foro in testa.
I suoi capelli neri sono sporchi di sangue, proprio come il suo viso angelico. I suoi occhi azzurri sono spalancati, le sue labbra socchiuse.
I suoi vestiti sporchi, poiché Et lo sta stringendo contro il suo petto.
I suoi occhi sono spenti, proprio come i nostri cuori.
Si è messo davanti a Ethan.
L'ha salvato.
Si affaccia il guardiano del museo, con gli occhi spalancati e le labbra tremolanti, chiede spiegazioni ai due poliziotti, distraendoli.
Mi avvicino a Et, lo abbraccio.
Le sue lacrime stanno bagnando la mia maglietta.
Le mie lacrime cadono sul corpo inerme di Kyle.
-Ha ucciso mio fratello, lo ha ucciso per colpa mia.- dice Et singhiozzando disperatamente.
-Ti porteremo sempre nel cuore Kyle.- gli dico chiudendogli gli occhi.
-Non è colpa tua amore, non è colpa tua.- dico piangendo, sollevandomi dal suolo.
Prendo le mani di Et e lo aiuto ad alzarsi contro la sua voglia.
Lo porto dentro l'auto nel posto passeggero e salgo anch'io.
Accendo i fari delle luci, facendo girare i due poliziotti e il guardiano.
Il poliziotto armato urla, non mi interessa.
Gli grido che avrà ciò che gli merita, marcirai all'inferno stronzo.
Corro senza una meta.
Il viaggio più silenzioso della mia vita, il più doloroso.
Abbiamo lasciato parte di noi dietro quel museo, abbiamo lasciato la nostra unica cosa bella al mondo.
Non meritava questa fine, nessuno merita fine.
Perché ha dovuto soarargli?non era così necessario, non funziona così, non doveva andare così.
Riposa in pace Kyle, riposa in pace.

Fine flashback.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 10, 2020 ⏰

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