Era diversa, sai?

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Era diversa sai? Non era come le altre, era speciale. Glielo dicevo sempre, anche se non ci credeva mai, non lo capiva, ma io si, io la capivo. Era lei, non potevi darle degli aggettivi, non sarebbero bastati, niente riusciva a descriverla per bene, dovevi vederla per comprenderla. E se la vedevi, cristo, impazzivi, aveva un fascino disarmante, bella tanto da mandarti in confusione, semplice come una rosa. Eppure era sfuggente, si lasciava guardare da tutti ma toccare da nessuno, dovevi essere davvero speciale per avere quel privilegio, non era una facile, oh non lo era per niente. Non si lasciava abbindolare da nessuno, ascoltava tutto però, notava tutto, anche quando non le importava, solo dopo cercava di capire cosa valesse la pena ascoltare o meno. Era fuoco, fiamme e tempesta, poteva passare dall'essere una bambina imbarazzata a una donna in calore in due secondi, e tu non ci capivi niente, non ti faceva capire nulla; con lei potevi fare di tutto, se le dicevi cose dolci ti inteneriva, ma se cominciavi a stuzzicarla diventava il tuo peggior incubo, stronza come nessuno, furba ancor di più. Ricordo che non ti dava mai una risposta precisa, se le chiedevi qualcosa rigirava la domanda senza che tu te ne rendessi conto, solo a fine giornata, quando resti da solo a ripensarla. Ed era impossibile non farlo, io lo facevo sempre, mi era entrata in testa e non ne usciva più, c'avevo perso la testa, ripensavo alla sua innocenza quando mi guardava, al suo desiderio quando cominciva a baciarmi, a toccarmi, mi sentivo di fuoco. Sembrava stesse continuamente giocando, con i suoi trucchetti e le tentazioni, ti tentava, oh se ti tentava, le piaceva dare quell'assaggio tanto da farti desiderare di sbatterla a muro a farla tua in secondo, poi però ti ricordava che lei non era di nessuno, non apparteneva a nessuno. Faceva sempre segliere agli altri, come se tutto per lei fosse indifferente, non l'avevo mai vista piangere, forse una volta, per un secondo, poi si era asciugata le lacrime e continuato come se nulla fosse. Ne aveva passate tante, non lo raccontava spesso, non le piaceva farsi vedere debole, diceva sempre che non le piaceva avere punti deboli. Era così bella, lo era davvero, anche quando mi faceva incazzare quando metteva le maglie scollate nonostante le dicessi di non farlo, anche quando dopo che le alzavo la scollatura le se la riabbassava, non per farla vedere, voleva provocarmi, le piaceva far impazzire le persone. Cristo quanto l'ho amata, non potevi non amarla, ti veniva naturale, per questo ero geloso, di lei si potevano innamorare tutti, avevo paura trovasse qualcuno di più simile a lei. Quando stavo con lei mi sentivo la testa in confusione e il cuore in ordine, un caos in poche parole, lo era sempre con lei. Era tutto così bello, sai? Io e lei, era mia, non lo ammetteva, ma era mia, e la tenevo stretta ogni volta, credevo di non essere abbastanza per lei, credevo meritasse di meglio. Poi scelse me, non so il motivo, non me l'ha mai voluto dire, ma mi scelse, e mi bastava. Mi scelse, era mia, mi fece impazzire.

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