Cosmos del Cioccolato

Prologo

Questa non è la solita storiella d'amore. Se cercate la protagonista perfetta, se cercate la perfezione, allora andate altrove. Qua non esistono uomini che cambiano per amore, qua non esiste la redenzione, l'assoluzione dei peccati, in questa storia ogni peccato rimarrà un segreto che i protagonisti si porteranno nella tomba!
Benvenuti all'inferno!

Ti sei preso i miei sorrisi migliori e i miei sogni, la mia semplicità di vedere le cose, ti sei preso il mio primo bacio e la mia prima volta, quando io tremavo, ma sotto al tuo tocco tutto sembrava così facile e mi hai sussurrato "va tutto bene", ti sei preso la mia vergogna quando mi hai spogliata e ti sei goduto il momento come fosse uno dei tuoi trofei e io che invece fremevo dalla voglia di mettermi le mani a coprirmi il seno ancora piccolo e scoppiare a piangere, ma volevo piacerti e quindi non l'ho fatto, e ho una paura tremenda che questo ricordo si sia incastrato negli occhi tuoi proprio come ha fatto nel mio cuore, ci ho provato tante volte a lavare via il tuo sguardo da me, senza successo. Ti sei preso anche il mio tempo, quel giorno che non smettevo di guardare l'orologio e tu mi hai chiesto «Non vedi l'ora di andartene, eh?» e io non ce l'ho avuto il coraggio di dirti che avevo paura di lasciarti anche se non eravamo niente, eravamo due amici che condividevano qualche bacio ogni tanto, un segreto e qualche sguardo, che poi qualcuno se ne sarà anche accorto di noi, di come ci guardavamo, o meglio, di come ti guardavo io, perché tu mi guardavi come guardavi tutte, e mi sono chiesta quante volte ti sei preso i "ti amo" più sinceri e quante volte ne hai sputati di finti, mi chiedo quante volte ti sei preso le prime volte di qualcun'altra e quante volte hai pensato "è uguale a tante". Quante volte hai fatto promesse sapendo di non poterle mantenere? Quante volte hai calpestato i fiori pensando che fossero solo erba? Quante volte hai guardato il mare pensando che fosse solo acqua? Quante volte? Quante volte sei passato davanti a me, senza accorgertene? Te lo dico io, tante, troppe forse. Sono stata invisibile per te, mi sei passato a fianco e mi sono mimetizzata bene con le pareti, con i libri che portavo in spalla, dentro uno zaino che pesava troppo, in mezzo al corridoio, tra la gente, mi sono mimetizzata da passante, da fantasma, eppure ero sempre la stessa... e la stessa di sempre, perché ancora oggi ho la forza di sognare ad occhi aperti.