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"Come sto?" chiesi. Mary, Emily e Sophie mi guardavano attraverso lo schermo della chat di Skype. Non erano potute venire a casa mia, ma avevano deciso di darmi lo stesso una mano per il mio appuntamento.

"Il rosso ti dona"disse Mary eccitata. Forse era l'unica che approvava questo appuntamento. Emily tifava ancora per me e Aaron, ma non sapeva tutto ciò che era successo. Quindi, da quando era cominciata la videochiamata, Emily sembrava annoiata e bocciava ogni mio outfit.

"Si,se vuoi morire di ipotermia" disse Emily. La osservai attraverso la webcam e mi accigliai.

"Smettila Emily, se avessi saputo che avresti fatto la stronza per tutto il tempo della videochiamata, non ti avrei chiamato!" Disse Sophie arrabbiata. Emily non riuscì a rispondere, che Sophie la eliminò dalla videochiamata. Io e Mary eravamo stupite da quel gesto e dopo pochi secondi scoppiammo a ridere.

"Dovresti vedere la tua faccia" disse Mary mantenersi la pancia. Aveva la faccia rossa, per il troppo sforzo.

"Non avresti dovuto farlo" dissi io, più seriamente. Okay Emily si stava comportando veramente da stronza, so bene da chi ha preso, ma eliminarla forse non era la soluzione.

Sophie finse di non sentire e cambiò argomento.
"Dovresti mettere i jeans a zampa di elefante con il top a maniche lunghe nero" disse.

"Ew, che schifo, meglio il pantalone a sigaretta con il top rosso" disse Mary, simulando una faccia disgustata. Mi portai una mano sulla fronte, scuotendo la testa. Mi faranno impazzire.
Iniziarono a litigare su quale look fosse meglio, e io le fermai quasi subito, avvertendo già un forte mal di testa.

"Ok, ok, basta adesso. Faremo così, mi metterò il top nero consigliato da Sophie e il jeans sigaretta consigliato da Mary" dissi. Il mal di testa aumentò e fui costretta a salutarle subito. Mi buttai all'indietro sul letto, e strinsi i denti, avvertendo le tempie pulsare. Sbuffai. Proprio stasera che dovevo uscire con Dawson mi doveva venire questo mal di testa. Impostai la sveglia per le sei e mi addormentai. Forse dopo una bella dormita mi sarei sentita meglio.




A svegliarmi non fu la suoneria del telefono ma i miei capelli che si muovevano e mi solleticavano la faccia. Ma i capelli non si muovono da soli, pensai. Di scatto aprii gli occhi e mi ritrovai a pochi centimetri di distanza da Aaron. Sul suo viso c'era un sorriso beffardo e io scocciata gli lanciai un cuscino in faccia, che prontamente schivò.

"Che cosa vuoi?" lo fulmino con lo sguardo, mentre lui aprì i cassetti del mio armadio.

"E smettila di frugare nella mia biancheria intima" urlai alzandomi di corsa. Lui si girò e mi mostrò uno slip rosso trasparente. Lo avevo comprato per lui.
Glielo strappai dalle mani e lo nascosi dietro la schiena.

"Che cosa vuoi?"ripetei spazientita. Una fitta allo stomaco mi fece piegare in avanti e fui costretta a sedermi.

"Indosserai quelle al tuo appuntamento?" chiese indicando il mio pugno chiuso, che stringeva gli slip rossi.

"Geloso?"

"Da morire" dichiarò avvicinandosi a me.

"Stasera non potrai uscire, è iniziata la luna nera"disse dandomi una rapida occhiata.

"Dovrei sapere di cosa tu stia parlando?" chiesi stringendo le lenzuola tra le dita. Incominciai ad avere caldo, e il dolore allo stomaco mi stava letteralmente uccidendo. Mi distesi sul letto, abbracciandomi le gambe e gemendo.

"Dio è già iniziato" disse preoccupato. Corse in bagno e sentii vari rumori, poi tornò in camera con una bacinella e un panno. Me lo poggiò sulla fronte e mi beai della sensazione del panno umido e freddo sulla mia pelle che bruciava.

MY POSSESSIVE ALPHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora