capitolo 13.

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Mentre Sespo teneva la mano di Valerio sente che la sua mano si muoveva, ma non se ne rendeva conto che il suo amico si stava svegliando fino a quando non lo sente parlare.
<E..edo.> dico.
<Vale cazzo. Finalmente.> dice sorridendo con le lacrime agli occhi.
<non ci posso credere, dimmi che non è un sogno, che tutto ciò è vero.> dice Sespo.
Sentendo delle voci Sofia entra.
<oddio valeee.> dice venendo verso di me.
<rag..azzi.> dico.
Facevo molta fatica a parlare, però pian piano cercavo di farcela...beh che dire? Ero così felicissimo di vederli qui.
<ma..mma?> domando.
<sono a lavoro, noi siamo qui da quando ti hanno portato giorno e notte qui accanto al letto. Cazzo Vale ci hai fatto prendere paura.> dice Sofia lasciandoli un bacio sulla fronte.
<Scusa Vale per ciò che è successo mi sento in colpa.> dice Sespo.
<scu...usate.> dico abbassando la testa.
<tra..nqu...illo.> dico guardando Sespo.
<tu...tto pass..ato.> aggiungo.
<chiamo i nostri genitori per dire che ti sei svegliato.> dice Sofia.
Ed inizia a comporre il numero di mamma.
<piccola dimmi.> risponde mamma.
<sei con papà?> chiese Sofia.
<si che succede?> dice la mamma.
<Vale si è svegliato.> dice Sofia tutta felice.
<arriviamo.> dice la mamma e chiude la chiamata.
Per chi lo non sapesse i miei genitori hanno un'agenzia di lavoro,  hanno dei dipendenti ma loro sono i proprietari. Sono sempre così impegnati, sono fiero di loro si sono sempre fatti in due per mia sorella e me.

Passano una trentina di minuti, il medico era venuto a fare i controlli e nota dei miglioramenti. Mentre faceva le visite, strano caso che il medico aveva lasciato lì nella stanza Sespo e Sofia, arrivano i miei genitori.
<piccolo.> dicono i miei.
<ci..ao.> dico alzando il braccio per salutarli.
<siete i genitori?> domanda il medico vedendo i due adulti.
<sisi.> dicono i miei.
<vi devo dire parlare delle condizioni di Valerio.> dice il medico.
<ci dica tutto.> dicono i miei preoccupati, per le notizie che stavano per sentire.
In quel momento i volti di Sofia e Sespo divennero cupi dalla preoccupazione.
E dalla porta vidi entrare un carabiniere.
Non stavo capendo nulla di tutto ciò che stava succedendo...

succede tutto per una ragione/valerio mazzei.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora