Sono davvero tante, se non infinite, le parole che non riusciamo a pronunciare. Talvolta le parole non dette possono creare malintesi o silenzi devastanti, i quali ci spingono alla fine a pensare, a rivedere noi stessi.
Sì, le parole non dette, quelle che teniamo per noi sono come bombe inesplose, le quali tuttavia, prima o poi, scoppieranno creando, ovviamente, il caos.
Io sono la campionessa delle parole nascoste e celate negli angoli più reconditi e inaccessibili del mio animo. In mia difesa, posso solo dire che un tempo con le parole ci sapevo fare, ovvero ero la persona più estroversa e limpida che si potesse incontrare in California. Ma alcuni eventi mi hanno cambiata ed ora non riesco più ad esternare nulla.
Tuttavia, oltre questo piccolo problema di deficit emotivo, rimango una ragazza del tutto normale che vive una vita normale, domani infatti inizierò il secondo anno di college, grazie ai miei genitori, entrambi pediatri, sono stata catapultata nella facoltà di medicina della Berkley, dove entrambi i miei genitori hanno studiato.
Nella mia famiglia sono tutti medici, quindi la nostra è una tradizione, non avrei mai potuto dissuadere i miei genitori per permettermi di studiare qualcosa di totalmente diverso e di cui sono sempre appassionata, ragion per cui, è da più di un anno che, di nascosto, frequento un'altra facoltà, ovvero criminologia.
Mentire ai miei genitori è un vero fardello, ma non avrei mai potuto continuare quella falsa, non ho mai desiderato fare il medico, nonostante le continue pressioni dei miei genitori, le quali hanno avuto inizio esattamente durante il mio quinto compleanno, nel quale mi regalarono l'allegro chirurgo.
Avrei dovuto fuggire allora, quello era il segnale perfetto per darmela a gambe.
Malgrado ciò i miei genitori sono stati ottimi genitori, presenti e costanti nella mia vita e in quella di mia sorella Jane, nonostante il loro lavoro. Sono sia ottimi medici, sia ottimi genitori, il loro unico difetto è stato quello di non valutare per noi altre proposte oltre la medicina.
Mia sorella maggiore, Jane si è laureata due anni fa, lei già lavora al fianco dei nostri genitori ed è anche lei un bravo medico, tuttavia lei ha coltivato la passione della medicina senza alcune pressioni.
Quindi io mi ritrovo a dover studiare criminologia come un vero latitante, il che è ironico, poiché in teoria io dovrei solo studiare i criminali per aiutare la polizia a trovare il colpevole.
Facendo un breve riepilogo della mia vita, posso affermare che sono arrivata al punto che mentire sta diventando la mia più grande abilità.
Non amo mentire, al contrario, ho spesso degli attacchi di panico a causa di questo mio problema. Di notte ho la sensazione di affogare, di essere travolta da tutte le mie bugie, ma quando menti una sola volta, poi si è costretti a continuare.
Un giorno dovrò raccontare ai miei genitori la verità, e so perfettamente che quel giorno rimarranno profondamente delusi di me.
Oggi però, non voglio pensare a loro, né alle mie bugie, oggi finalmente inizio il corso del professore Harding, un ex agente del Bureau. Su di lui girano diverse voci, dicono che è stato cacciato dall'FBI a causa di un errore commesso durante la caccia di un serial killer, lui era un profiler, ma durante le indagini non si è reso conto di un dettaglio fondamentale e questo gli è costato la carriera come agente.
Dicono anche che sia molto giovane e attraente, ma anche molto distaccato e professionale e che il suo corso è uno dei più appassionanti ma anche uno fra i più difficili.
Onestamente non vedo d'iniziare, io Amalia Stuart, non ho mai temuto le sfide, ragion per cui sono determinata a superare anche questa nuova sfida.
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J&M- Insegnami ad amare
ChickLitAmalia Stuart è stanca delle pressioni dei suoi brillanti genitori entrambi pediatri, i quali l'hanno spinta a scegliere la facoltà di medicina. Amalia tuttavia, è stata sempre affascinata dalla criminologia e, questa sua grande passione viene riacc...