Capitolo cinque

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Mancano soltanto poche settimane al grande evento nuziale che si celebrerà nel giardino della casa in cui io e mia sorella siamo cresciute, ovviamente l'idea di svolgere lì la cerimonia è stata partorita da mia madre, la quale non vede l'ora di mostrare quanto sia grande, accogliente e lussuosa la nostra casa in periferia.

Mia madre è sempre stata una donna competitiva, soprattutto nell'ambito lavorativo e familiare, essere la migliore è tutto per lei, talvolta però dimentica che la sua più grande vittoria è stata quella di crescere me e Jane con amore e senza mai farci mancare ciò di cui avevamo bisogno.

Anche se non lo dico spesso, soprattutto a lei, è la mia eroina, è sì un po' snob e bizzarra, ma ha un gran cuore e so che tutto quello che ha fatto finora per questa famiglia è stato fatto con amore e tanta determinazione.

Quest'oggi al termine delle lezioni dovrò raggiungere Jarod nel suo ufficio e questo mi rende alquanto agitata. Non saprei spiegare la natura di tale agitazione, forse essa è determinata da ciò che sento quando lui è vicino a me, oppure dalle sensazioni che provo quando con innocenza mi sfiora.

Sono certa che i suoi sguardi profondi e il suo modo di sfiorarmi è solo frutto della mia fantasia, la mia mente costruisce soltanto ciò che desidero, Jarod non potrebbe mai interessarsi ad una ragazza come me.

Ragion per cui dovrei smetterla di rimuginare su questo argomento, non ha molto senso, Jarod è il mio professore e siamo amici soltanto per via di una coincidenza, altrimenti il nostro rapporto sarebbe rimasto prettamente scolastico e professionale.

«Buongiorno, spero siate svegli perché oggi esamineremo insieme alcuni casi già risolti»

La voce di Jarod risuona nella mia testa come un eco, rabbrividisco di colpo nel vederlo nuovamente nelle sue vesti da professore distinto e in giacca e cravatta, tutto l'opposto di come l'ho visto ieri sera, in veste confidenziale e amichevole. Devo ammettere però che le t-shirt aderenti e chiare gli donano e risaltano sia i suoi occhi, sia i suoi muscoli.

Tuttavia, la camicia, la giacca e quella cravatta sistemata alla perfezione intorno al suo collo, scatenano le mie fantasie più recondite e vietate ai minori.

L'idea di rimanere da sola nel suo ufficio mi terrorizza, perché sono consapevole di ciò che provo in sua presenza, una scintilla, anche la più lieve, potrebbe scatenare qualcosa di così travolgente da non poter essere controllato.

«Vi passerò dei dossier, i quali analizzerete con calma. Troverete informazioni sulla vittima, sulla scena del crimine e ovviamente alcune informazioni riguardo i sospettati. Sono casi già risolti quindi formulate le vostre ipotesi e, soltanto a fine lezione vi dirò chi di voi è stato in grado di avvicinarsi alla verità»

Jarod passa tra i banchi dell'aula per consegnare ad ognuno di noi i dossier, sono agitata poiché temo di deluderlo, sono stata brava ieri durante quell'interrogatorio, tuttavia quella potrebbe essere stata solo la tipica fortuna del principiante.

L'idea di deludere il mio professore mi provoca quasi un attacco di panico, noto tuttavia Jarod a qualche metro di distanza da me, sta guardano proprio me con aria del tutto rassicurante e, dopo aver consegnato i dossier a David, un mio compagno, si accinge a consegnarli a me.

«Cosa ti preoccupa?»

Alzo il mio viso verso il suo, Jarod è in piedi dinanzi a me e, con un'espressione che emana sicurezza e fermezza, mi osserva imperturbabile.

«Non le sfugge proprio nulla, professor Harding»

Jarod abbozza un sorriso e, per una breve frazione di secondo, mi sembra di veder brillare in essi un pizzico di malizia.

J&M- Insegnami ad amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora