[CAPITOLO 5]
Tolsi la divisa da lavoro che consisteva in una maglietta nera che copriva fino a poco sopra l'ombelico, con la scritta del locale stampata sopra in cateteri cubitali.
Il proprietario ha deciso personalmente le magliette in quel modo, dice che per tentare i clienti a tornare dobbiamo dare loro un buon motivo... E secondo quel vecchio depravato scoprire leggermente il nostro corpo fa parte di ciò... Ha 62 anni ma ogni volta che viene a farci "visita" non perde occasione per cercare un contatto fisico con me e Jess.
Sfilai del tutto la maglia e la adagiai sull'appendiabiti nel retro della caffetteria, sapevo di essere sola nel locale quindi mi cambiamo tranquillamente, certo quando toccava a me chiudere il locale non mi metteva dava di certo coraggio.
Sola al buio, non mi è mai piaciuto il buio, il buio è sinonimo di morte, nel buio non puoi vedere o percepire nulla, il buio inghiottisce con se tutto quello che ha a disposizione.
Mentre me la solitudine, odio anche quella, ma ci ho fatto il callo oramai.
Ho passato tanto di quel tempo sola... in tutti i sensi.
Anche se non solo reali, quando sei sola ed hai paura, senti un'infinità di rumori, cercai di fare il più veloce possibile per poter uscire prima.
Dalla finestra sulla parete entrava una fioca luce, che però bastava per orientarmi in quei pochi metri che mi dividevano dalla porta sul retro, dalla quale sarei dovuta uscire.
Mi lamentavo della piccola danza in cui ero pochi secondi prima ma il quartiere dove sono ora non è sicuramente migliore.
Di giorno è allegro e pieno di gente, di sera, quando a Londra tutto viene ricoperto dal l'oscurità diventa vuoto e buio e per i miei gusti, troppo triste, senza vita, è inquietante l'atmosfera che si crea.
Mi incammino per le strade londinesi diretta verso casa, l'unico rumore udibile è quello delle mie vans sull'asfalto, la mia camminata leggermente strascicata non aiuta di certo.
I lampioni fulminati trasmettono poca luce, metto una mano nella tasca della felpa e subito il contatto con il pacchetto rettangolare mi trasmette un istante di gioia, lo estraggo e velocemente prendo l'accendino che hai si trovava al suo interno, è un abitudine ormai infilarlo li dentro, anche se quando il pacchetto è nuovo, dato il poco spazio, finisco per schiacciare leggermente la prima fila di sigarette, ma non ha importanza.
Sfilo anche una sigaretta e compio il rituale che più mi soddisfa, accendo la mia adorata sigaretta.
Un freddo venticello inizia a tirare e istintivamente mi stringo nella mia comoda felpa, con il vento la sigaretta diminuisce sempre di più e io impreco guardandola:- Cazzo, era appena iniziata...-, per poi sbuffare a fine frase con la nuvoletta di aria e fumo che usciva delicatamente dalla mia bocca.
Fortunatamente mancavano solo poche centinaia di metri da casa mia ed io ero già alla terza sigaretta, il respiro sempre più corto e affannato per via della camminata che anche se breve, su una ragazza che fuma un pacchetto di sigarette al giorno, circa, è come 2 chilometri per una persona normale, e dico seriamente.
Tutto taceva finché la suoneria del mio telefono non mi fece sussultare ed emettere un piccolo grido di paura, è un messaggio.
Jess.
-Nic che dici se stasera io e te andiamo a fare baldoria da qualche parte, è tanto che non passiamo una sera solo noi due e devo ammettere che mi manca passare del tempo con te che non sia solo a scopo lavorativo.
Se ne hai voglia vestiti sexy troiettina mia che stasera ci andiamo a scatenare, passa da me per le 21.
Baci, J.-
Sorrisi dolcemente alla vista dell'invito della mia amica e anche per quello stupido soprannome con cui mi chiamava sempre, ci divertiamo con poco noi, e ci divertiamo insultandoci, ovviamente per scherzo, lei sa in parte cosa faccio nella vita, non proprio tutto.E anche se non accetta che io mi riduca in questo modo, mi rispetta.
Risposi al messaggio in modo da dirle subito il responso finale della mia scelta, senza aspettare le nove per andare da lei.
Digitai velocemente sulla tastiera del mio telefono:
-Ci sto puledrina.
Spero di arrivare un orario, se così non fosse, tu non perdere la tua "infinita" pazienza e aspettami.
Grazie dell'invito piccola.
Nic.-
Bene, per le nove devo trovarmi da lei e sono esattamente le otto, in un ora devo riuscire a prepararmi decentemente.
È meglio che inizio a muovermi.
ANGOLO AUTRICE:
Ciao bellissime, sono tornata dopo tipo troooooooppo tempo che non aggiornavo.
Mi scuso per il ritardo e spero che qualcuna ancora ci sia per leggere la mia storia...
NON ABBANDONATEMI, lol.
Va bene ragazzuole spero davvero che il capitolo vi piaccia, io vi invito a lasciare una piccola recensione per capire cosa ne pensate e vedere se qualcuna ha qualche consiglio o critica da darmi, per poter migliorare.
Baci, M.
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Save me. (ff harry styles.)
FanfictionNicole ha 18 anni, deve affrontare tutte le avversità e le difficoltà che la vita le metterà davanti. Tutto cambierà quando incontrerà il ragazzo ce le stravolgerà la vita...