𝙲𝙰𝙿𝙸𝚃𝙾𝙻𝙾 𝚄𝙽𝙾

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Un rumore assordante interruppe per un attimo la voce degli attori di quello squallido film mandato in televisione fin troppe volte.
Sbuffai alzandomi dal divano, non sapendo se fosse una bella cosa o no che qualcuno mi stesse distraendo da quel pomeriggio così monotono.

-chi è?-chiesi con voce scocciata.

-sbrigati ad aprire il cancello Madyson, qui si muore di freddo-disse una voce familiare, che riconobbi come quella di Jungkook.

Spinsi il bottone dietro la porta d'ingresso, senza molta enfasi, e vidi il mio amico passare le mani più volte sulle sue braccia muscolose ricoperte da una giacchetto di pelle.

-potresti metterti qualcosa di più pesante-dissi, guardandolo sgattaiolare in casa velocemente, mentre chiusi la porta.

-scherzi?! Come faccio a far vedere il mio corpo tonico se lo ricopro di strati di pelle?- disse per poi continuare-che bel calduccio qui!-

Sbuffai un'altra volta e mi sedetti sul divano appoggiando la testa sullo schienale, mentre Jungkook mi guardò confuso per qualche secondo.

-non ti sei ancora vestita?- chiese e io guardai il mio pigiama grigio scuro.

-sto comoda così-

-tesoro mi dispiace deluderti, ma credo che alle feste ci sia una regola di abbigliamento-

Feci una risata fin troppo ironica, concentrandomi di nuovo sulla tv senza dare molto ascolto alle parole degli attori.

-cosa ti fa credere che io stasera venga ad una festa?-

-il mio bel faccino!-disse sorridendo e mostrando i suoi denti da coniglio.

Eppure Jungkook era un ragazzo veramente bello, aveva un corpo palestrato e il suo fisico aiutava ad attrarre ragazze fin troppo facili. Forse era quello il motivo del perché fosse mio amico, io ero una ragazza complicata e lui odiava le cose difficili.
La prima volta che ci incontrammo lui provò a corteggiarmi ma quando vide che non era nelle mie grazie cambiò tecnica e decise di diventare mio amico. Fin da quel momento vidi sfrecciare ragazze e ragazze al suo fianco, non tutte durarono una sera forse anche meno. Ma a lui stava bene così e io non mi impicciavo ovviamente.
Scossi la testa anche dopo che il ragazzo fece un finto broncio.

-ti divertirai-

-dimmi la definizione di divertimento, perché ogni volta che mi costringi a venire ad una festa mi ritrovo da qualche parte seduta a bere qualcosa da sola, non che mi dispiace ovviamente, ma non vedo differenza in quello che farò io stasera- dissi con calma cercando di fargli assaporare e assimilare tutte le mie parole.

-starò con te- disse sedendosi e prendendo le mie mani.

Le tolsi molto velocemente facendo una faccia scontrosa, odiavo avere contatti fisici con le persone, non avevo subito nessun tipo di trauma del passato che mi perseguitasse, semplicemente odiavo non avere il controllo di me stessa sentendomi a disagio.

𝓗𝓮𝓪𝓿𝓮𝓷 [𝙺𝙸𝙼 𝚃𝙰𝙴𝙷𝚈𝚄𝙽𝙶]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora