Benz Truck

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"Emma..sbrigatu sù,siamo di nuovo in ritardo!"
"Aww scusa Gus."
"Uff va bene, ma muoviti piccola."
È passato circa un mese da quando quel giorno l'ho portato a casa mia per medicarlo, e da lì non ci siamo più lasciati. Ho scoperto che Gus ha molti tatuaggi anche sul petto e sulla schiena, e che ha la passione per la musica proprio come me. Sono così felice di aver legato con lui in così poco tempo, prima di Gus ero totalmente sola. Ogni mattina, proprio come oggi, andiamo a scuola insieme e poi ci vediamo nel pomeriggio, spesso studiamo anche insieme.
"Ti va di accompagnarmi a fare un tatuaggio oggi pomeriggio?"
"Certo, che tatuaggio vuoi fare?" chiedo entusiasta.
"Um...avevo intenzione di fare un altro tatuaggio sul viso."
"Va bene Gus, sono curiosa di vedere cosa hai mente."
"Ti piacerà vedrai, è un tatuaggio che voglio fare da molto."dice sorridendo.
Arriviamo davanti scuola, ci salutiamo e andiamo in classe, e io sento già la sua mancanza.

Ore 2:00
Finalmente questa tortura chiamata scuola è finita, mi piace studiare ma non troppo, sono al quarto anno e non vedo l'ora di finire la scuola. Io e i miei compagni di classe non siamo mai andati d'accordo e i professori non li sopporto, inoltre Gus è un anno più grande di me quindi non andiamo nemmeno nello stesso corso.
Mi metto fuori ad aspettare che arrivi Gus, oggi dobbiamo pranzare insieme e poi dobbiamo andare a fare il tatuaggio.
Ma ancora non vedo Gustav...non è da lui darmi buca quindi gli sarà successo qualcosa. Provo a chiamarlo ma non mi risponde. Inizio a preoccuparmi ma decido di tornare a casa, è più di mezz'ora che lo aspetto, evidentemente non ha più voglia di vedermi.
Sono abbastanza triste per ciò, poteva almeno mandarmi un messaggio.
Giro l'angolo e continuo a camminare, no aspetta...non posso credere a ciò che vedo.
Non mi toglierò mai dalla testa quella scena, e ogni volta che ci ripenso è come un pugno nello stomaco: Gustav è a terra con le spalle al muro, gli occhi socchiusi, e il viso sporco di sangue. Chi cazzo l'ha ridotto così?!
Corro da lui, il mio cuore è spezzato e cerco di non mettermi a piangere proprio davanti a lui.
Lo aiuto a rialzarsi e a camminare per poi portarlo a casa mia.
È la seconda volta che vivo questa situazione, solo che sta volta lui non riesce a parlare e io ho il cuore spezzato per ciò che ho visto.
Arriviamo a casa, gli levo la maglietta per assicurarmi di disinfettare tutte le ferite, gli pulisco il viso e disinfetto mettendo poi dei cerotti. Ora sta meglio, o almeno è ciò che dice lui, lo porto in camera mia e lo faccio sdraiare sul letto per poi lasciarlo riposare.
Mi sembra tutto così surreale, mi sembra quasi di rivivere il giorno in cui ci siamo conosciuti, solo che quel giorno pioveva e lui aveva solo un graffio sulla mano, e il fatto che io volessi medicarlo era chiaramente un pretesto per non lasciarlo andare.
Ora invece Gustav è pieno di cerotti e riposa sul mio letto.
"Emma sono a casa."
Oddio...mia madre, è a casa... E ora che faccio? Come glielo spiego perché c'è un ragazzo con i capelli rosa e pieno di cerotti che dorme sul mio letto??
Mia madre è spesso assente, soprattutto da quando i miei si sono separati, e ovviamente non sa nulla della mia amicizia con Gus.
"Gustav..è appena arrivata mia madre, che cazzo faccio?" dico mentre lo scuoto dolcemente per svegliarlo.
"Bhe, salutala no?" dice ridendo.
"Gustav Elijah Ahr sei un idiota lo sai?" dico ridendo anche io.
"Mi presento a tua madre, voglio conoscerla."
"cosa.. Io non.." Gustav mi prende per mano e quasi mi trascina per farmi scendere al piano di sotto.
"Ciao mamma" dico evidentemente a disagio.
"Emma tesoro...um..chi è il ragazzo vicino a te?" dice con un espressione che non riesco a decifrare.
"Piacere,mi chiamo Gustav e vado a scuola con sua figlia."
"Piacere mio. " è ovvio che a mia madre Gus non piace, si vede dalla sua espressione,forse per i tanti tatuaggi, e a mia madre i tatuaggi non piacciono, o per i troppo cerotti, o forse perché Gus è ancora senza maglietta.
"Io e Gus dobbiamo finire di studiare, domani abbiamo un'interrogazione." Prendo Gus per mano e lo trascino di nuovo in camera mia così velocemente che mia madre non ha nemmeno il tempo di dire nulla.
"Ma come ti viene in mente??"
"Di fare cosa?"
"Di presentarti a mia madre!"
"Bhe? E cosa avrei dovuto fare scusa?"
Mi butto sul letto e affondo la faccia sul cuscino, Gus ora si è rimesso la maglietta e si avvicina a me per abbracciarmi. Mi lascio abbracciare da lui, adoro quando mi abbraccia perché amo il suo odore. Profumo mischiato all'odore del fumo.
"Sono quasi le 6:00, devo tornare a casa Emma."
"Sei sicuro?"
"Sì, e poi ora sto bene, e tu ti sei già presa troppe responsabilità per oggi."
"Gus...chi è che ti ha ridotto così?"
"Nessuno Emma, non prouccuparti per me." Gustav diventa immediatamente freddo, e io mi sento in colpa.
"Sto bene e non devi preoccuparti per me."
"uff...va bene Peep."
"Come mi hai chiamato scusa?" dice ridendo.
"Ti ho chiamato Peep." esclamo con aria di sfida.
"Sei proprio adorabile." dice sorridendo.
Lo accompagno alla porta ci salutiamo e io torno in camera mia, e ancora non mi rendo conto di quello che è successo oggi.

Awful Things - Lil PeepDove le storie prendono vita. Scoprilo ora