VII.
La puzza di alcool, fumo e droga inizia a diventare sempre di più così come la folla che non smette di aumentare, il locale si è riempito molto, ormai è mezzanotte ed è venerdì quindi qui è una cosa più che normale. C'è gente che prende da bere al bancone, chi seduto sui divani o ai tavoli, chi balla sulla pista e chi invece si diverte con le ragazze che ballano sulle parti rialzate della sala. La musica rimbomba già da due ore nella grande stanza e la testa di Lauren sta per esplodere, la voglia di andare via è davvero tanta ma deve restare. Sorseggia poco a poco la bevanda dentro al suo bicchiere, ovviamente qualcosa di analcolico visto che lei non beve alcolici, quando un ragazzo le si avvicina e le porge un biglietto, lei lo guarda e quando alza gli occhi lui è sparito. Poco convinta apre il pezzo di carta che ha tra le mani e lo legge.
"Ho una buona sensazione su di te, così ho deciso che domani controllerai tre dei miei venditori agli orari 19:00, 21:00 e 23:00. SE 2nd St, SW 10th st, SW 15th Rd. Dopodiché ci vedremo personalmente per il saldo.
Ah, porta con te la tua puttanella, per ora è affidata a te, sei ancora fresca e non mi fido"
Ovviamente dal contenuto è il capo ad averla cercata ma la cosa che le da più sui nervi è vedere come viene chiama Camila, "puttanella", di certo non lo è ma ovviamente non può dire nulla o finirebbe nei guai e anche la ragazza.
Dopo aver letto il biglietto la detective lo ripone all'interno della sua giacca nera in pelle e continua a guardarsi intorno mentre beve un ultimo sorso del suo drink, si sofferma con lo sguardo solo nel momento in cui vede Camila su uno dei punti rialzati nella stanza mentre un uomo la guarda e sghignazza, scena al quanto rivoltante per Lauren ma ammette a se stessa che Camila è proprio una bella ragazza con un bel fisico ma si maledice mentalmente per questi suoi pensieri. È al quanto difficile che Lauren rivolga certi pensieri e attenzioni a qualcuno, non ha avuto relazione sostanziose nella sua vita, si è frequentata con qualche ragazza per un po' ma mai nulla di ché, lei pensa che per stare con una persona ci debba essere del sentimento vero e forte, è per questo che non ha fretta di trovare qualcuno e in oltre anche per il fatto che lei è abbastanza seria nelle relazioni.
Per distrarsi dalla sua mente e i suoi brutti scherzi si gira sulla sedia e chiede alla ragazza dietro al bancone di farle un altro bicchiere uguale a quello bevuto precedentemente. Questa sera non vede nulla di interessante o di sospetto, ovviamente è abbastanza in ansia dopo aver letto il biglietto ma ha intenzione di scoprire più cose riguardo a chi comanda lei, Camila e i venditori che deve incontrare domani. Pensando questo istintivamente si gira verso l'altro lato della sala e non vede più né Camila né l'uomo che la guardava con intenzioni non belle. Sente una strana sensazione farsi viva dentro di se e non capendo di cosa si tratta decide di girarsi e guardare il bicchiere messo davanti a se.
«Se cerchi la ragazza che guardavi poco fa sappi che non è andata molto lontana». Alzo lo sguardo per guardare colei che le ha parlato. La ragazza dietro al bancone che le ha fatto il drink la guarda con un lieve sorriso ma é un sorriso triste mentre finisce di pulire la base dove vengono appoggiate le varie bottiglie di alcool. Lauren la guarda con uno sguardo interrogativo, chiedendosi come faccia lei a sapere chi stava guardando prima e chi stava cercando.
«Perdonami, ho visto che la stavi guardando». Sorride sincera e Lauren non si arrabbia vedendo appunto la sua sincerità.
«La conosci?». Chiede e lei si appoggia con i gomiti al bancone per poi sospirare.
«È la mia migliore amica, sono Dinah». Si presenta in fine e subito dopo ricorda ciò che le ha detto riguardo a dove è andata Camila, e ha capito subito che è andata al piano di sopra con quell'uomo, a questo pensiero sente un nodo allo stomaco e alla gola.
«Tu devi essere Lauren, giusto?». Viene distratta ancora una volta dalle parole della ragazza e in risposta annuisce semplicemente.
«Camila mi aveva detto che avrebbe fatto da guida a una ragazza nuova».
«Tu e lei vi conoscete da molto?».
«Quattro anni circa, ci siamo conosciute qui». A questa sua risposta aggiunge un sospiro frustrato, non osa immaginare quanto sia dura per loro questa vita.
«Allora era il tuo l'appartamento nuovo». Vedo che mi guarda ed io annuisco.
«Io lo stavo pulendo quando sei arrivata». Ecco chi era la ragazza con cui parlava con Camila quel giorno.
«Stai anche tu nel palazzo?».
«Si, ma esco presto e rientro tardi spesso, non mi faccio mai vedere. Sto nello stesso piano tuo e di Camila». Spiega sorridendo e la detective annuisce. Dopo del tempo abbondante, giunta alla conclusione che questa sera non farà niente di produttivo decide di salutare la ragazza che gentilmente le aveva rivolto parola e dopo esce dal locale. Percorrere questa strada a piedi, da sola e al buio non è il massimo ma l'edificio è vicino e non vale la pena prendere la macchina. Restando calma davanti a quel minimo di panico continua a camminare fin quando arriva davanti al suo palazzo, a quel punto lei esce fuori le chiavi e le infila nella serratura per poi sbloccarla ed entrare. Sale le scale fino al suo piano e prima di dirigersi verso il suo appartamento si ferma perché sente un pianto, gira la testa e vede Camila che cerca di aprire la porta con mani tremanti mentre le lacrime le rigano io viso. Senza pensarci due volte lei si avvicina e le mette una mano sulla spalla preoccupandosi un po'.
«Camila che succede?». Quella preoccupazione che ha addosso cerca di non farla uscire nella sua voce, Lauren è una persona che tende a nascondere i suoi sentimenti e le sue emozioni.
«N-nulla». Non solo le mani di Camila sono tremanti ma anche la sua voce e, probabilmente per colpa delle lacrime che le offuscano la vista, non riesce ad aprire la porta così lo fa la più grande. Lei affonda il suo viso nelle sue mani e Lauren istintivamente la avvolge tra le sue braccia, come se avesse capito che lei adesso ne ha bisogno e che in questo momento è solo la cosa giusta da fare.
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Scusate se non ho postato ma ho avuto impegni con la scuola.
Spero che questo capitolo vi piaccia, mi sto impegnando tanto per scrivere meglio rispetto alle storie precedenti.
In oltre scusate se ci sono errori, a volte non arrivo a ricontrollare i capitoli.
-Ila
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Breath||Camren
Fanfiction«Tutta via, ho bisogno del tuo consenso Detective Jauregui». «Hai il mio consenso». Fu così, che la detective si immerse in un caso così complicato che la sua vita divenne tale.