Capitolo 5

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Ci ero rimasta male e non capivo nemmeno il motivo.
Eravamo neanche amici, mi aveva invitato lì per gentilezza, per fare una buona azione, non per altro. E pure ci ero rimasta male quando lo vidi attaccato alla bocca di quella ragazza.
Ci ero rimasta male forse perché lui era sempre stato la mia persona, sebbene non lo sapesse, e quindi faceva male un po'.
Come quando il tuo idolo si fidanza, è la stessa cosa.
Io sorrisi ad Althea ma non riuscivo a stare lì, dovevo andare da qualche parte, mettere in chiaro le idee, fare dei respiri profondi e fumarmi qualche sigaretta.
<<C'è per caso una terrazza qui?>> chiesi mentre la guardai.
Lei annuì e mi indicò il piano di sopra.
<<Al piano di sopra troverai altre scale che conducono proprio ad una terrazza sul tetto, vuoi che ti accompagno?>> mi chiese gentilmente. Era così carina.
Io scossi la testa ma le sorrisi ugualmente.
<<Ti ringrazio ma ho bisogno di staccare un po'>> dissi sperando che capisse anche se infondo come poteva? Non sapeva che ero innamorata persa del migliore amico di suo fratello.
Lei mi appoggiò una mano sulla spalla ed annuì.
La superai per poi recarmi verso il piano superiore, dove trovai le scale di cui mi parlò.
Una volta salita, era come essere in un altro mondo. Era uno spettacolo di luci.
Si vedeva tutta la città che non dormiva mai.
Mi sedetti sul balcone, e continuai a guardare il panorama di fronte a me.
Sospirai e tirai fuori una sigaretta, per poi portarmela alle labbra e accenderla.
Il leggero venticello notturno estivo mi scompigliava i capelli castani, portandomeli più volte davanti il viso.
Ero in una delle città più belle del mondo, non ero arrivata da neanche un mese, non potevo già stare male per qualcuno.
Sapevo benissimo che non sarebbe mai successo nulla, soltanto che ancora non volevo crederci. Infondo un po'...ci speravo.
Cominciai ad intonare le note della canzone che avrei dovuto cantare nel film, sembrava scritta apposta per me. Ogni momento era buono per esercitarsi e cantare.
<<You know I want you
It's not a secret I try to hide
I know you want me
So don't keep saying our hands are tied...>> presi una piccola pausa fino a quando...
<<What if we rewrite the stars?
Say you were made to be mine
Nothing could keep us apart
You'd be the one I was meant to find...>>.
Sbarrai gli occhi e mi bloccai per qualche istante, fino a quando non mi voltai e c'era lui, li, che sorrideva.
Si avvicinò a me e mi si sedette di fianco.
<<Che ci fai qui tutta sola? La festa è di sotto>> disse lui sorridendomi mentre gettava il mozzicone di una sigaretta ormai consumata.
Io scossi la testa.
<<Come sapevi che ero qui?>> chiesi.
<<Althea, ho visto che avete fatto amicizia e che hai conosciuto pure quello stupido di suo fratello>> ridacchiò lui. Io annuì.
Le luci della città lo rendevano ancora più affascinante di quanto non lo fosse già.
"Piantala Stelína puoi smettere di pensare a quanto sia bello ogni volta che lo guardi almeno per una volta?" Come sempre, la mia voce interiore che aveva assoluta ragione.
<<Siete molto amici?>> chiesi.
<<Li conosco da quando sono nato, sono come dei fratelli per me>> si voltò a guardarmi.
Io arrossì di colpo e senza alcun motivo di farlo, ma ogni volta, il suo sguardo mi metteva in soggezione.
Dovevo subito trovare un altro argomento.
Presto.
Pensa.
<<E così...parli di me ai tuoi amici>> scherzai voltandomi.
Lui si agitò per qualche secondo per poi tornare calmo.
<<Beh ecco, ci tenevo a condividere con loro quanto fosse brava la mia collega>> disse dandomi una leggera spinta.
Ah, si, collega.
Io annuii.
<<E da quanto stai con quella ragazza?>> chiesi seria.
<<A dire la verità non stiamo insieme>> ammise lui.
Feci spallucce.
<<Oh, ho visto che c'è molto intimità fra di voi>> cercai di far notare il meno possibile la mia gelosia.
<<Per il bacio? Beh...beh non credo ti debba imporrare comunque>> esitò lui. Ora gli tirò un pugno. Sisi, bello dritto su quella faccia belliss...da cazzo che si ritrova.
Però infondo aveva ragione.
Annuii per poi alzarmi.
<<Hai ragione, perdonami, non sono affari miei>>.
Si stava già pentendo della sua risposta così azzardata. Ben gli sta.
<<Dove stai andando adesso?>> mi chiese voltandosi verso la mia figura.
<<A casa>>.
Lui si alzò ma io lo fermai.
<<Ti accompagno io>> si giustificò il biondo.
Io scossi la testa.
<<No, grazie, non credo che alla tua ragazza o qualunque cosa sia per te, vada bene, a me darebbe fastidio>> dissi fredda <<A domani, Zac>>.
Scesi le scale e rientrai in casa, per poi salutare Althea. Mi avviai verso casa ma prima decisi di fermarmi a bermi una birra al bar vicino a dove stavo.
Ero seduta al bancone, lo sguardo fisso sulla birra davanti a me e la mente altrove.
A farmi tornare alla realtà, fu qualcuno che chiamò il mio nome.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 02, 2019 ⏰

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