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Hillary Johnson's POV

Dicevano tutti che sarebbe arrivato quel giorno. Quel giorno in cui devi prendere le valigie, partire e lasciarsi tutto alle spalle, e per quanto sembra surreale, io lo volevo davvero.
Cambiare scuola, casa, città e vita non è mai semplice come sembra. Mi ero preparata psicologicamente già il giorno prima, ma quando arrivò quel giorno sentivo un mal di pancia allucinante e il cuore che mi esplodeva in petto.
L'unica cosa che mi calmava da tutto era che a partire non c'ero solo io ma c'era anche lei. Grace Swift, la mia migliore amica, la mia partner in crimini, la mia seconda metà.
Io e Grace ci conosciamo da quando eravamo piccole, le nostre mamme sono sempre state molto amiche, e di conseguenza siamo cresciute insieme, abbiamo sempre fatto tutto insieme.
Lei insicura, io ancora di più.
Lei sbadata, io ancora di più.
Io curiosa, lei ancora di più.
Noi introverse e cupe, discriminate e prese in giro. C'è poco da dire riguardo a questo.
Siamo sempre state forti insieme, nonostante io sia più piccola di lei, non me l'ha mai fatto pesare, mi ha sempre protetta come uno scudo e so che lo farà sempre. Ma lei è come una rosa, forte contro il vento ma debole con gli umani. E Grace ha incontrato l'umano peggiore che potesse mai incontrare. Non starò a dilungarmi su chi sia o com'è, la cosa più importante, è che le ha spezzato il cuore, e lei non ce l'ha fatta più.
Per quanto riguarda me, più che una rosa spezzata, sono un girasole, goffo e sbadato. Non c'è una sola cosa che riesca a fare senza combinare un disastro. E dire che sono una che pianifica le cose perché possano essere perfette, ma distruggere la finestra del laboratorio di chimica con una sedia non era tra i miei piani. Forse la punizione che ho ricevuto è stata fin troppo dura.
Lo stesso pomeriggio avrei dovuto rimanere a scuola come castigo. Ma non ero da sola. Quel pomeriggio è stato l'ultimo in quella scuola, in quel posto infernale dove non solo la gente non sapeva rispettare gli altri esseri umani, ma era arrivata pure a mettere le mani addosso.
Mancavano pochi minuti prima della fine della lezione, e già sentivo toni alti dietro di me. Mi girai piano per vedere cosa stesse succedendo, e vidi i soliti bulletti prendersela con il più debole della classe. Che scuola di merda. Pensai tra me e me.
Uno dei bulletti mi vide e mi mostrò il dito medio, io con disprezzo mi girai alzando gli occhi al cielo. Odiavo la gente che bullizzava i più fragili, ma odiavo soprattutto il conflitto, per questo motivo non mi sono mai messa in mezzo ad una discussione. Ma quel giorno fu diverso. Mi cacciai in un guaio talmente grande che l'unica cosa che avrei potuto fare in quel momento era scappare.
Al termine della lezione, mi incamminai verso casa quando sentì delle grida da parte di una persona terrorizzata. Cominciai a correre verso il rumore e vidi il ragazzo, che prima veniva preso di mira dagli altri, rannicchiato per terra con dei lividi atroci su tutto il viso. Turbata corsi in suo soccorso. Il ragazzo mi raccontò che volevano che egli li desse tutti i soldi che aveva ma che lui non volle darglieli. Io non ci volevo credere. Picchiare un povero ragazzo solo per dei soldi. Che gente del cazzo.
In quel momento avevo l'adrenalina a mille, e non sapevo bene cosa dirgli. Magari avessi potuto evitare quella chiacchierata, la mia coscienza adesso non sarebbe così sporca.
Lo vedevo piangere. Le lacrime gli accarezzarono le ferite. Si lamentava del bruciore.
Provavo così tanta rabbia in quel momento. L'unica cosa che volevo era che la smettesse di piangere e di farla pagare a quegli imbecilli. Gli alzai il viso e guardandolo negli occhi gli dissi: <<Ehi ascoltami, tu sei forte, puoi fare qualsiasi cosa tu voglia. Qualsiasi. Non importa cosa se in quel momento senti che è la cosa giusta.>>
Lui mi guardò titubante. Non avevo la minima idea di quello che gli passava per la testa, ma giuro che avrei voluto saperlo prima.
Il ragazzo si alzò zoppicando, e a lunghi passi si diresse verso l'altra parte della strada, lo seguì. Girammo l'angolo e vidi il gruppo di bulli giocherellare con il portafoglio del ragazzo. Lui si precipitò verso di loro con le mani in tasca. Si fermò davanti al leader, quello più grosso, quello più stronzo, quello che l'aveva tormentato per tutti questi anni. Tirò fuori dalla tasca qualcosa di affilato e glielo conficcò nel collo.
Il bullo cominciò a strillare dal dolore e a schizzare sangue dappertutto. Gli altri ragazzi si diedero alla fuga. Lui rimase la impalato a fissare il ragazzo steso per terra sanguinante.
Io ero paralizzata. Iniziai a piangere e ad urlargli contro.
<<Ma che diavolo hai fatto?>>gli dissi strillando in preda al panico.
Lui si girò lentamente e mi disse la cosa che mi ferì di più.
<<Me l'hai detto tu.>>
Quelle parole furono una pugnalata nello stomaco.
Cominciai a correre, volevo allontanarmi il più possibile da quel posto. L'unica cosa che pensavo era "E ora?!"
Ero spaventata. Non sapevo dove stavo andando. Ma riconobbi il parco dove mi stavo dirigendo, era esattamente quello affianco all'appartamento di Grace.
Mi fermai davanti alla porta di casa sua e suonai disperatamente il campanello. Lei mi aprí e io singhiozzando l'abbracciai. Stavo ancora tremando. Lei preoccupata mi chiese cosa fosse successo, le raccontai tutto. Lei sbalordita mi strinse a se e mi disse che sarebbe andato tutto bene. Quelle parole erano sempre state così inutili, ma dette da lei in quel momento erano state un toccasana per me. Iniziammo a parlare e pianificare qualcosa per sistemare le cose, ma nulla sembrava essere possibile, tranne una cosa. Scappare.
Cambiare scuola, città, ripartire da capo come se nulla fosse mai successo. Grace odiava quella scuola e quella schifosa città, le avevano spezzato il cuore e l'unica cosa che voleva era dimenticare tutto ed io ero spaventata, volevo soltanto voltare pagina.
Ed eccoci qua. Con le valigie in mano. Davanti a quella macchina che ci avrebbe portato lontano dal passato, che ci avrebbe portato ad iniziare una nuova vita.

Ciaoo, parto col dire che siamo 2 ragazze che scrivono. Ad ogni capitolo ci sarà il POV di una delle ragazze con un punto di vista diverso dall'altra. Cercheremo di pubblicare il più spesso possibile. Spero che la storia vi piaccia e grazie per aver letto😊

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