Capitolo 3.

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Charlie c'era riuscito. Era riuscito a diventare mio amico, cosa che credevo fosse impossibile per chiunque. Ma lui non è chiunque lui è Charlie, il mio unico amico. Ci messaggiavamo tutti i giorni e a pranzo in mensa ci sedevamo sempre insieme. Parlavamo del più e del meno,ma cominciavamo anche a conoscerci meglio.

Quel giorno, fuori pioveva. Non di quelle piogge tranquille che quasi non si sentono, ma una pioggia fitta e rumorosa, di quelle che ti svegliano la notte per il troppo picchiettare sul tetto. Eravamo seduti per terra nel salotto di casa mia a giocare a Monopoli e con la tv accesa mentre trasmettevano "Gossip girl".

Stavo stracciando Charlie, ma lui avrebbe comunque potuto acquistare moltissimi Hotel. Era pensieroso,si vedeva lontano un chilometro che mi doveva dire qualcosa.

-Charlie, stai bene?-gli chiesi.

Lui si scosse e poi mi disse:-Posso farti una domanda?-

-Certo.-dissi abbassando il volume della tv.-Dimmi tutto.-

-Tu sei mai stata innamorata?-

Io mi bloccai. Era un tasto dolente della mia vita. La mia cotta per quel ragazzo è stata la causa per cui tutti mi odiavano e mi davano della svitata.

-Sí. Ma...non voglio parlarne.-dissi.

-Scusa, mi dispiace.-mormorò. Era visibilmente scosso e dispiaciuto.

-Non ti preoccupare è acqua passata.-dissi mettendomi accanto a lui e poggiando la testa sulla sua spalla.

-Sappi che se ne vuoi parlare io ti ascolterò.-disse.

-Okay.-dissi.

Rimanemmo tutto il pomeriggio a parlare. Parlare di noi. Parlare dell'amore e i suoi difetti. Parlare di perché non credevamo più nell'amore.

CharlieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora