I still remember the feeling I felt when I fist started talking to you;

I know, give me a moment and I'll let you go. I swear.

Hiro and Eri
❛ You make my life a little more wonderful every day. ❜

Ormai erano un paio d'ore che s'allontanavano correndo a più non posso da una di quelle città prese d'assalto dai nuovi mostri fatti di fango. Nessuno aveva spiegato loro, gli esclusi, quella situazione, anche perché sapevano bene che con i nukenin nessuno avrebbe mai voluto avere a che fare, anche in tempi come quelli. Ma ad Eri andava bene così, poiché lei non sarebbe mai e poi mai voluta tornare ad Ame in assenza del proprio Angelo, quindi intraprendere la via dei rinnegati era l'unica strada possibile per chi come lei era uno shinobi addestrato a tutto.
Ma quando ci si trova dinnanzi ad un mostro mai visto in natura che cosa si può fare? Nulla se non combattere e scappare, e l'opzione migliore, quella volta, per lei ed Hiro fu esattamente la seconda. Non potevano rischiare di essere feriti da quell'essere e l'arrivo degli shinobi ufficiali li aveva spinti ad allontanarsi in mezzo alla confusione generale.
E così avevano preso a correre in mezzo ad i boschi, lontani da tutto, in modo da poter disperdere le proprie tracce, anche se erano certi che non si sarebbero mai interessati a loro due poiché i nemici principali, al momento, erano ben altri. Ed a lei andava bene così, in fondo quei mostri le facevano paura, ma con Hiro al proprio fianco era certa che avrebbe potuto affrontare qualsiasi cosa.
Qualsiasi avversità.
Erano rinnegati insieme, avevano entrambi abbandonato il proprio paese, e proprio nella loro stessa solitudine si erano incontrati, così da unire definitivamente i loro destini.
E solamente quando si fermarono, ad i piedi di un dirupo, non molto lontani dal fiume che scorreva in quel paese, ebbero tempo di riprender fiato.
Probabilmente Eri aveva sempre immaginato che sarebbe stata lei a dare un bacio ad Hiro, forse perché quello sguardo cupo e perso nel vuoto, accompagnato dalla sua costante espressione crucciata, l'avevano spinta a pensare di non essere abbastanza "interessante" per il moro. Eppure a lei piaceva proprio per questi motivi, oltre perché era carino e non l'aveva allontanata quando si era ritrovata da sola, e davvero sperava di poterlo baciare, un giorno. Forse si era immaginata un bacio sulla guancia, che già di per sé costituiva un vero e proprio traguardo, oltre che segno d'amore per il fiocco di neve, ma in quel caso si era trattato di un bacio diverso, sulle labbra, che l'aveva colta di sorpresa e l'aveva lasciata senza fiato.
Infatti lei ed Hiro, qualche attimo dopo quella fuga, rimasti da soli e lontani dal mondo, si guardarono qualche attimo prima negli occhi, come alla ricerca di qualcosa, ed alla fine anche le distanze si azzerarono, andando a colmare ogni vuoto fra le loro labbra.
Probabilmente negli attimi che seguirono Eri sentì il proprio cuore martellare fin troppo velocemente nel petto e le gote divennero più rosse del previsto, cosa che cozzava con il normale candore della sua pelle e solamente quando si allontanarono ebbe l'impressione di esser sulle nuvole.
«Sai, pensavo che sarei stata io a baciarti, Hiro-kun.»
Fu quanto riuscì a dire prima di mostrargli il migliore dei propri sorrisi per poi gettargli le braccia intorno al collo ed abbracciarlo, conscia che tutto quel contatto non gli avrebbe fatto piacere.
Ma si sa, Eri è sempre stata fatta così, incapace di celare quel che sentiva.
«Eri-...» lo sentì mugugnare e provare a liberarsi dalla presa, ma ormai il danno è stato fatto.
«Lo so, dammi un attimo e ti lascio andare, lo giuro.»
E' così che commentò in tutta risposta senza però tener fede alla propria parola appena data, perché in fondo avrebbe voluto stringerlo ben più a lungo di quanto lui gliene avrebbe dato la possibilità.