CAP 1 LA VERITÀ

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Salve il mio nome è Maggie e ho 21 anni, sono alta 1 metro e 80, ho i capelli di un nero pece, la carnagione abbastanza chiara e occhi dorati.

Non inizierò con un'introduzione per descrivere la mia vita, non so nulla delle mie origini.
Da quel che mi ricordo ho sempre abitato insieme ai mie genitori adottivi.
Ho provato piu e piu volte a chiedere dei miei genitori naturali, ma niente non me ne hanno mai parlato.
L'unica risposta che ricevevo sempre era....."è meglio non rimuginare sui morti del passato ma pensare al presente".
Non abbiamo mai avuto un gran rapporto affettivo, cercavano sempre di tenermi a distanza da loro, come se avessero paura di me.
Scusa, sto esagerando come al solito.

Volevo dirti lettore, che di sicuro verrai da un altro pianeta è, quando ero piccola a scuola ci hanno insegnato che il nostro pianeta è vicino al vostro sistema solare.
Da quel che so il mio pianeta è popolato da una specie chiamata chimerici, una sorta di mutaforma.
In confronto ai miei ex compagni io non ho il potere di cambiare il mio aspetto e per questo venivo sempre bullizzata.
Non ne ho mai compreso la ragione,ma nonostante tutti i miei sforzi continuavo a non riuscirci.
Tutt'ora ci riprovo ma, "nada de nada", non ci riesco.
Una frase che mi ha sempre tormentato è:
<Io odio la mia vita>.

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Stavo ritornando a casa con l'ennesimo rifiuto di una richiesta di lavoro.

~Anche oggi una giornata poco produttiva~..dissi tra me e me..

Gironzolai per il villaggio speranzosa di trovare qualcosa di interessante...
Quando poi qualcosa attirò la mia attenzione, anche se non sono solita ad impicciarmi nelle conversazioni altrui.

Riconobbi subito il capo villaggio.
Mi avvicinai incuriosita, anche perché da li non sento nulla.
Notai che sta parlando con la madre di un mio vecchio compagno di scuola.

~cacchio che musi lunghi, ma di che cavolo stanno parlando?~pensai appena si accorsero di me.

<È lei la ragazza che mutilò i propri genitori a soli 2 anni?!> chiese la donna quasi impaurita, non si notava molto ma le stavano tremando le gambe.

<Si, è lei. Che essere immondo>.
Lui le rispose con un cenno di esitazione, per poi lanciarmi una occhiata di disprezzo.

Corsi scioccata a casa, ancora incredula da quelle parole.
Sperando di trovare delle spiegazioni.

~Non ci posso credere, perchè non mi hanno mai detto nulla.
Ti prego, deve essere una bugia, deve esserlo per forza. No, non ci credo.....non è vero........no..no.......no~

Appena arrivai li, trovai i miei genitori discutere.
La mamma stava andando avanti e indietro per la sala con la testa chinata.
Il primo che si accorse della mia presenza, mio padre mi guadó dittro negl'occhi con sguardo fermo disse:
<Maggie, dobbiamo parlarti. Io e..>

<No! Sono io che devo parlavi!>
Sconvolta lo interruppi.
<Perché?!....Perché così.............perché non mi avete mai detto nulla.
Non avrei mai voluto venire a saperlo così, ho sempre sperato........e aspettato che prima o poi un giorno mi avreste parlato dei mie veri genitori...>cominciai ad alzare la voce, rabbia, amarezza, dolore si concentrarono tutte insieme.

<Maggie, non rispondere così a tuo padre!>
Mi urlò la mamma scioccata.

<No!! Adesso mi ascoltate!>
Mi misi ad urlare, avevo i nervi a fior di pelle. Volevo una spiegazione e subito.
<Ho appena scoperto che sono stata io la causa della morte dei miei genitori!! E adesso volete che io stia calma!!>cominciarono ha scendere delle lacrime stranamente fredde sul mio viso, come se avessero aspettato da tempo di uscire fuori.

<Maggie basta, adesso hai oltrepassato il limite.>mi cercò di interrompere mio padre, fallendo nel suo intento.

<Io?!...Io ho oltrepassato il limite?!?!
Me ne fotto del limite, perché quelli che hanno oltrepassato il limite non sono io.....oh no. Siete voi, voi lo avete sorpassato e da un bel pò, con la vostra fottutissima sceneggiata da famigliola felice.
Ma non è così, non lo è mai stato, ne per voi ne per me, basta adesso mi sono stancata. O mi date una spiegazione, e subito anche se dovrebbe essere il minimo dopo quello che mi avete fatto passare. Oppure me la trovo da sola.
Decidete.>non ne potevo più, tutta la rabbia che avevo soppresso da tempo era fuori uscita, creando in me una sensazione che solo i saian potrebbero riuscire a comprendere.(ha un'aura potentissima)

<O...ok, adesso però devi calmarti.
Io e tua madre prima che tu arrivasti avevamo deciso che era giunta l'ora di spiegarti tutto....>mentre lo diceva distoglieva spesso lo sguardo per posarlo sulla mamma, si vedeva lontano un miglio che era nervoso.

<Ok, comincia.>finalmente cominciavo ha calmarmi.

<Bene, però prima ti devi sedere. Perché ci vorrà un po............. ok cominciamo.>appena lo disse mi sedetti impaziente di scoprire la verità.

<Tu......

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 06, 2019 ⏰

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