Mia. Abbreviazione di Bulimia.
Incontrai Mia per la prima volta dopo la morte dei miei nonni, un annetto dopo l'incontro con Ana.
Non la incontrai su un blog, la incontrai nel mio bagno.
Era un giorno come tanti altri, ero appena tornata da palestra. Faceva freddo, era autunno inoltrato.
Non avevo ancora mangiato nulla quel giorno, volevo digiunare a tutti i costi e stavo litigando con i mormorii del mio stomaco e la fame che mi stava letteralmente consumando.
Il mio fratellino stava facendo i compiti mentre mangiucchiava una fetta di torta al cioccolato.
Mia mamma ha sempre amato cucinare e spendere ore davanti ai fornelli e quel giorno la casa era impregnata di quel dolce profumo.
Mi avvicinai a mio fratello per salutarlo, era in cucina accovacciato su una sedia intento a risolvere un problema di matematica, poi la vidi: la torta era al centro del tavolo ancora calda.
Il primo pensiero fu quello di scappare lontano, di uscire di casa e correre via ma così non feci.
Mi dissi "solo un assaggio, ho fatto palestra, cosa sarà mai un piccolo assaggio?"
Presi un piattino e assaporai quella minuscola fettina che mi ero preparata.
Era buonissima, il viso mi si illuminò. Ne volevo ancora, lo stomaco prese a ruggire.
Presi un'altra fetta e pensai "questa è piccola insieme al primo assaggino formano una fetta normalissima non c'è nulla di male". La divorai.
Ana nella mia testa stava urlando, stava pregando che mi fermassi subito, sputava insulti e avvertimenti ma io la ignoravo e mi ingozzai di torta fino a mangiare l'ultimo boccone.
Mangiai una torta intera.
Mentre mangiavo ero come in trance, come se non fossi in me, come in un sogno.
Ma quello non era un sogno, era il peggiore degli incubi e stava succedendo davvero.
Quando tornai in me e mi resi conto di quello che avevo appena fatto scappai in camera e piansi, piansi come non mai. Stavo annegando nelle lacrime e nei singhiozzi quando mi venne un'idea, una stupidissima idea. Vomitare la torta.
Strisciai in bagno e mi accovacciai a terra, legai i miei folti capelli in uno chignon e misi due dita in gola.
Bruciava, bruciava tantissimo, le lacrime continuavano a solcare il mio viso.
Ricordo ancora il sapore di quella dannata torta mentre la vomitavo. Ricordo ancora il chilo guadagnato dopo la mia prima abbuffata.
Disgusto. Ecco cosa provo nel ricordare quel giorno.
E questo fu l'inizio del nostro rapporto, mio e della mia acerrima nemica Bulimia.
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STXRVING
General FictionNove lunghi anni. Anni di lotta contro il mio corpo, contro il mio specchio, contro me stessa